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Inchiesta Teramo-Savona, ora parla la difesa

Chiacchio e Campitelli hanno studiato le 120 pagine con le motivazioni del deferimento per responsabilità diretta

TERAMO. La parola alla difesa.

Un'intera giornata, quella di ieri, trascorsa ad analizzare minuziosamente gli atti e a preparare la memoria difensiva del presidente Luciano Campitelli, per il quale il procuratore Stefano Palazzi ha disposto il deferimento per responsabilità diretta in merito alla presunta combine di Savona-Teramo.

L'avvocato Eduardo Chiacchio è in città e ha incontrato Campitelli e il suo entourage. Nel lungo faccia a faccia tra il legale napoletano e il patron biancorosso si è parlato della strategia da adottare in vista del processo di mercoledì prossimo a Roma (ore 9).

Ed è stata l'occasione, quella di ieri, per analizzare nel dettaglio il provvedimento di 120 pagine con il quale la procura federale ha motivato i deferimenti della scorsa settimana e per visionare le altre carte in mano all'accusa. L'obiettivo di Chiacchio, che dovrebbe lasciare Teramo entro oggi, è di smontare il quadro accusatorio di Palazzi già nel processo di primo grado salvando, di conseguenza, la B al Diavolo.

Chiacchio, d'altronde, si è più volte detto «tranquillo» sulla posizione di Campitelli in quanto, nel leggere gli atti, non ci sono elementi che ne evidenzino un coinvolgimento diretto in questa vicenda. Qualora, invece, fosse confermata la responsabilità oggettiva a carico del direttore sportivo Marcello Di Giuseppe, il Teramo, a detta di Chiacchio, andrebbe incontro a due punti di penalizzazione da scontare in B. La presenza dell'avvocato napoletano, dunque, è riuscita a infondere ulteriore ottimismo e fiducia nell'ambiente biancorosso. E' di ieri, inoltre, la notizia della querela da parte di Campitelli nei confronti del quotidiano "Il Resto del Carlino" in merito ad un articolo pubblicato lunedì scorso, 3 agosto, dal titolo "Il caso. Furto a Campitelli il 4 maggio. "Mi hanno rubato 70mila euro". Nell'articolo si fa riferimento al furto notturno avvenuto nell'azienda del presidente il giorno dopo la gara di Savona. In una nota diffusa dalla società di via Oberdan si spiega il motivo della querela: «L'articolo, dietro la parvenza di un'informazione corretta e con apparenti quanto strumentali distinguo, si fonda su insinuazioni e sottintesi diretti a supportare presso i lettori e l'opinione pubblica le infondate accuse mosse al presidente Campitelli, fa strame della presunzione di innocenza e si colloca all'interno di una campagna di stampa diretta a tentare di condizionare l'imminente giudizio sportivo, nonché quello penale. Si tratta di una modalità informativa inaccettabile», conclude la nota, «con la quale ci si confronterà, dunque, di fronte all'autorità giudiziaria».

Nel frattempo, la notizia dell'indagine sul match Santarcangelo-Ascoli dello scorso 26 aprile, pur non essendoci tesserati della società bianconera coinvolti nella vicenda, ha scatenato sul web e sui social network una serie di sfottò dei tifosi teramani all'indirizzo di quelli ascolani. Il duello a distanza continua tra le tifoserie, ma a Teramo le vicende ascolane interessano fino a un certo punto. I fatti e le prove dibattimentali decideranno le sorti del Diavolo, non certo gli sfottò sui social.

Gaetano Lombardino

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