Juve regina nella notte di Pescara

I bianconeri infrangono il tabù e per la prima volta vincono il torneo. La squadra di Ciro Ferrara si è mostrata pratica anche se non esprime un grande gioco Milan fischiato alla fine

PESCARA. La notte di grande calcio all'Adriatico ha incoronato la Juventus. Si è aggiudicata la nona edizione del trofeo Tim, il trangolare giocato con Inter e Milan. Per la prima volta i bianconeri hanno scritto il proprio nome nell'albo d'oro. In uno stadio esaurito in ogni ordine di posto (21.000 paganti), nella prima sfida hanno battuto l'Inter, ai calci di rigore, e nella terza hanno superato più agevolmente (2-0) il Milan.

Non particolarmente brillante, ma terribilmente pratica: questa la sensazione che ha lasciato in dote la Juve. Che ha confermato di essere a buon punto in vista del campionato. Il gioco non è brillante, difetta di qualità tecniche, ma la mentalità è quella buona. Quella che porta l'allenatore Ferrara a chiedere la vittoria anche nella partitelle in famiglia. L'aveva promesso il tecnico alla vigilia: c'è sempre una prima volta, riferendosi al fatto che la Juve non aveva mai vinto il trofeo Tim.

Ieri sera l'ha alzata al cielo.Tante assenze, ma lo spirito indomabile della squadra ha fatto la differenza anche a Pescara. In attesa che Diego porti la qualità e i colpi necessari per colmare il gap con l'Inter.
Bene anche i nerazzurri che hanno chiuso al secondo posto con quattro punti.

Il Milan, invece, è imbarazzante, questo Milan davvero non lascia dormire sonni tranquilli i propri tifosi. Prospettive inquitanti. Eloquenti i fischi che hanno accompagnato l'uscita dal campo di Ronaldinho nell'ultima sfida da 45'. Una delusione il brasiliano che Ancelotti, nella passata stagione, aveva messo da parte. Qualcosa di buono da Abate, per il resto i rossoneri hanno palesato evidenti limiti sul piano del gioco.

E' vero, mancavano Seedorf, Ambrosini e, soprattutto, Pirlo. Ma anche le rivali sono scese in Abruzzo con diverse seconde linee. Otto le sconfitte in questo precampionato da incubo. Lunedì l'ultima verifica a San Siro nel trofeo Berlusconi, ancora contro la Juve, e poi sarà campionato. Ma questa squadra non è pronta.

Ha giocato Huntelaar, ma l'olandese da solo non può risolvere da solo tutti i problemi di una squadra che ha perso il pilastro dello spogliatoio, Maldini, e la stella in mezzo al campo, Kakà. Anche il portiere Flavio Roma si è presentato alla prima in rossonero, facendosi infilare sul proprio palo da Amauri nell'azione che ha sbloccato il risultato dell'ultima gara. Insomma, il quadro dipinto all'Adriatico è a tinte più che mai fosche.

Bene la Juve, se l'è messa sulle spalle Amauri, il brasiliano che potrebbe ottenere il passaporto italiano e vestire la maglia azzurra tra non molto. E' stato il più pericoloso tra i bianconeri scesi in campo nei 45' decisivi, ha fatto la differenza supportato da Iaquinta che ha segnato la rete del raddoppio e da Yago, il giovane trequartista lanciato da Ferrara.

La Juve, nella persona din Giorgio Chiellini, alza il trofeo Tim dopo essersi fatta sfuggire la Peace Cup in finale ai rigori, contro l'Aston Villa. Va bene così aspettando i numeri di Diego, il grande assente dell'estate, la grande speranza del popolo bianconero.