Serie D
L’Aquila-batticuore trova il jolly nel finale e vince
I rossoblù piegano il Monticelli ridotto in nove uomini per 2-1. Buscè decide la sfida nei minuti di recupero dopo il pari ospite
L’AQUILA. Pare che le cinque sostituzioni per parte le abbiano scelte proprio per evitare agli spettatori l’abbiocco dopo il pranzo domenicale. E i pochi coraggiosi che fanno il biglietto (497, omaggi compresi, e 103 abbonati) per assistere alla prima dei rossoblù in campionato, non se ne pentiranno. È proprio grazie al corposo recupero (bisognerà cominciare ad abituarsi, e a saperlo gestire) che L’Aquila rimette in piedi una partita che sembrava gettata al vento dopo il vantaggio di Boldrini rimontato da Guerra. Nel finale la sfida riserva i botti più forti, come nelle feste di paese. La seconda espulsione che lascia il Monticelli in 9 è il segno del destino. Un prodigio per L’Aquila, un presagio per il Monticelli. I rossoblù si gettano avanti più col cuore che con le gambe. E alla fine saranno premiati. Sull’ennesimo pallone gettato dentro l’area avversaria arriva il piede di Buscè che fa secco Rinaldi e si toglie la maglia per la gioia: 2-1 al 46’. Seguono sei minuti di recupero in cui L’Aquila, con due uomini in più, di rischi non ne prende. Anzi, spreca ancora con Boldrini e poi Ibojo. Ma per stavolta può bastare.
Anche perché i rossoblù pagano lo scotto del ritardo nella preparazione. Una colpa non dei calciatori e non del tecnico. La partenza differita si fa sentire, eccome. E questo non bisogna dimenticarselo. Dopo un primo tempo giocato praticamente a una porta, segue una ripresa a parti praticamente invertite. L’Aquila arretra e va spesso in apnea mettendo la testa fuori soltanto per rifiatare. Il Monticelli cresce, crea un paio di occasioni e alla terza affacciata nell’area rossoblù trova il pareggio. Eppure il pomeriggio comincia bene. Con il gol di Boldrini, che al 28’ del primo tempo fa cantare il presidente Umberto Fioravanti seduto in tribuna coi nuovi soci. E con l’aquilano Fabrizi che guadagna tanti applausi personali per il coraggio che mette nell’oretta scarsa di gioco che gli concede Battistini. L’Aquila, nel primo tempo, assume il comando delle operazioni con un solido centrocampo, dove Steri e Brenci sanno il fatto loro, e un attacco dove il tridente Boldrini-Fabrizi-Valenti deve solo trovare i tempi giusti. A conti fatti, chiudere la prima frazione sull’1-0 non rende giustizia alla mole di gioco della squadra di casa. Il primo tempo si chiude, così, in crescendo, con gli avversari alle corde. Ma non ancora a distanza di sicurezza. Un pallonetto di Boldrini su cui si immola in extremis Vallorani e un’altra occasione per Fabrizi non sfruttata lasciano aperta la contesa.
Che, puntualmente, viene riequilibrata poco oltre la metà del secondo tempo. Guerra beffa Farroni sul primo palo (qui il Monticelli è già in 10 uomini per la manata di De Vecchis a Cafiero). E a questo punto non sembra esserci più la benzina per arrivare a destinazione. Eppure, il record di Fazzini (un quarto d’ora in campo, e due ammonizioni in 4 minuti) stavolta dà una mano all’Aquila. Battistini smantella la difesa e getta nella mischia forze fresche. Buscè lo ripaga con un gol pesante.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Anche perché i rossoblù pagano lo scotto del ritardo nella preparazione. Una colpa non dei calciatori e non del tecnico. La partenza differita si fa sentire, eccome. E questo non bisogna dimenticarselo. Dopo un primo tempo giocato praticamente a una porta, segue una ripresa a parti praticamente invertite. L’Aquila arretra e va spesso in apnea mettendo la testa fuori soltanto per rifiatare. Il Monticelli cresce, crea un paio di occasioni e alla terza affacciata nell’area rossoblù trova il pareggio. Eppure il pomeriggio comincia bene. Con il gol di Boldrini, che al 28’ del primo tempo fa cantare il presidente Umberto Fioravanti seduto in tribuna coi nuovi soci. E con l’aquilano Fabrizi che guadagna tanti applausi personali per il coraggio che mette nell’oretta scarsa di gioco che gli concede Battistini. L’Aquila, nel primo tempo, assume il comando delle operazioni con un solido centrocampo, dove Steri e Brenci sanno il fatto loro, e un attacco dove il tridente Boldrini-Fabrizi-Valenti deve solo trovare i tempi giusti. A conti fatti, chiudere la prima frazione sull’1-0 non rende giustizia alla mole di gioco della squadra di casa. Il primo tempo si chiude, così, in crescendo, con gli avversari alle corde. Ma non ancora a distanza di sicurezza. Un pallonetto di Boldrini su cui si immola in extremis Vallorani e un’altra occasione per Fabrizi non sfruttata lasciano aperta la contesa.
Che, puntualmente, viene riequilibrata poco oltre la metà del secondo tempo. Guerra beffa Farroni sul primo palo (qui il Monticelli è già in 10 uomini per la manata di De Vecchis a Cafiero). E a questo punto non sembra esserci più la benzina per arrivare a destinazione. Eppure, il record di Fazzini (un quarto d’ora in campo, e due ammonizioni in 4 minuti) stavolta dà una mano all’Aquila. Battistini smantella la difesa e getta nella mischia forze fresche. Buscè lo ripaga con un gol pesante.
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