La promessa di Aquilanti
«Lanciano, torno per andare lontano»
LANCIANO. L’ultimo arrivato in casa rossonera, Antonio Aquilanti (foto), completato il trasloco da Busto Arsizio, si aggregherà oggi alla squadra. «È stata una vera faticaccia», le sue prime parole, «fatta però molto volentieri perchè torno nella mia città, assieme alla mia famiglia, che per me è fondamentale». E non nasconde ambizioni. «Ho accettato perché c’è un progetto che guarda lontano».
Nato calcisticamente nelle giovanili del Pescara, Aquilanti, che l’8 novembre scorso ha compiuto 24 anni, ha un curriculum calcistico di tutto rispetto, avendo complessivamente totalizzato 20 presenze in A con la Fiorentina, 68 in B con le maglie di Pescara e Ascoli, e 38 in C1, col Benevento e la Pro Patria, nelle cui file quest’anno ha disputato 21 gare segnando anche un gol.
«Fisicamente sono a posto, e se il tecnico lo riterrà opportuno sono pronto a fare la mia parte, come sempre. Preferisco giocare da esterno di difesa, ma all’occorrenza me la cavo anche a centrocampo, per cui non avrei problemi ad adattarmi a qualsiasi circostanza, avendolo già fatto in precedenza». Una duttilità, la sua, quantomai preziosa, alla luce delle recenti decisioni del Giudice sportivo, che appiedando per un turno Sansone, Vastola e Di Cecco, ha ulteriormente inguaiato mister Pagliari, già costretto a fare i conti con l’assenza per infortunio di Zeytualev e le incerte condizioni fisiche di Amenta e Perfetta, che comunque hanno ripreso a lavorare.
Le ultime battute di Aquilanti sono per le società. «Alla Pro Patria, che mi ha lasciato partire, e alla famiglia Maio. Se ho deciso di accettare il trasferimento è per loro e per un progetto a lunga scadenza nel quale credo anch’io tantissimo».
Nato calcisticamente nelle giovanili del Pescara, Aquilanti, che l’8 novembre scorso ha compiuto 24 anni, ha un curriculum calcistico di tutto rispetto, avendo complessivamente totalizzato 20 presenze in A con la Fiorentina, 68 in B con le maglie di Pescara e Ascoli, e 38 in C1, col Benevento e la Pro Patria, nelle cui file quest’anno ha disputato 21 gare segnando anche un gol.
«Fisicamente sono a posto, e se il tecnico lo riterrà opportuno sono pronto a fare la mia parte, come sempre. Preferisco giocare da esterno di difesa, ma all’occorrenza me la cavo anche a centrocampo, per cui non avrei problemi ad adattarmi a qualsiasi circostanza, avendolo già fatto in precedenza». Una duttilità, la sua, quantomai preziosa, alla luce delle recenti decisioni del Giudice sportivo, che appiedando per un turno Sansone, Vastola e Di Cecco, ha ulteriormente inguaiato mister Pagliari, già costretto a fare i conti con l’assenza per infortunio di Zeytualev e le incerte condizioni fisiche di Amenta e Perfetta, che comunque hanno ripreso a lavorare.
Le ultime battute di Aquilanti sono per le società. «Alla Pro Patria, che mi ha lasciato partire, e alla famiglia Maio. Se ho deciso di accettare il trasferimento è per loro e per un progetto a lunga scadenza nel quale credo anch’io tantissimo».