La sfida Sinner-Djokovic: uno scontro generazionale 

L’altoatesino batte Machac e sarà numero uno al mondo fino alla fine dell’anno Il serbo batte Fritz soffrendo: «Adesso devo ritrovare le energie per la finale»

ROMA. La finale più attesa è servita. Jannik Sinner e Novak Djokovic si sfideranno per il Masters di Shanghai, penultimo 1000 della stagione. Due generazioni di tennisti a confronto, l'altoatesino, saldamente numero uno del ranking mondiale ed il 37enne serbo, ultimo moschettiere ancora in attività. Oggi alle 10,30 (diretta tv su Sky) Djokovic andrà a caccia del titolo numero 100 e del 41° 1000 della sua strepitosa carriera. Nel penultimo atto del torneo, Sinner ha battuto il ceco Tomas Machac 6-4 7-5, in un'ora e 43 minuti centrando l'ottava finale dell'anno - la 22ª in carriera - la 64ª vittoria in stagione, a fronte di sole 6 sconfitte. Grazie ai punti già conquistati a Shanghai l'azzurro è certo di chiudere l'anno da N.1 del mondo, il 19° dell'era Open ma il primo italiano. Dall'altra parte della rete Djokovic che ha avuto la meglio per 6-4 7-6(6) sullo statunitense Taylor Fritz. «È stata una battaglia incredibile», le parole del serbo al termine del match. «Avrebbe potuto vincere facilmente il secondo set... Nel tie-break, ognuno di noi avrebbe potuto vincere. È bello che la rincorsa al titolo 100 accada qui a Shanghai dove in passato ho giocato tante belle partite, così come quelle fatte a Pechino e in Cina in generale. Adesso spero di trovare le energie per affrontare questa finale». «È una bella sensazione sapere di chiudere l'anno da n.1 del mondo e sono molto contento di esserci riuscito. È stata una stagione fantastica per me ma non è ancora finita» le parole di Sinner in conferenza stampa. «Mi attende una grande finale, la prima qui a Shanghai, e non vedo l'ora di giocarla. Speriamo sia un bel match. Diventare n.1 del mondo era un sogno per me, ma esserlo anche a fine stagione è una sensazione diversa e anche durante i tornei è un po’ diverso e per questo cerco di restare concentrato».
A tenere banco c'è il traguardo raggiunto del numero uno di fine anno: «Non immaginavo di vivere una stagione così», sottolinea. «Io cerco sempre di migliorare come giocatore ma poi dipende anche da come si comincia la stagione. Se la si comincia bene come è accaduto a me in Australia se ne ricava molta più fiducia per il resto dell'anno». Nessun tennista italiano prima di lui era riuscito a fare tanto. Un traguardo che inorgoglisce Sinner che parla anche dello stato di salute di tutto il movimento: «Per l'Italia è una cosa molto bella: è un bel paese e abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno: cibo, montagne, mari e tutto il resto», dice. «Io sono orgoglioso di essere italiano, provo a restituire qualcosa ai tifosi che così tanto amore mi hanno dato e sono felice di trovarmi in questa posizione. Ma non ci sono solo io, siamo tanti ottimi giocatori: siamo nella top100, nella top200, è bellissimo vedere il tennis crescere così tanto e speriamo possa crescere ancora di più». E su Djokovic, suo avversario in finale dice: «In passato abbiamo sempre giocato match molto tirati, lui rappresenta una delle sfide più grandi che il nostro sport possa offrire. Staremo a vedere come andrà». Una cosa è certa, lo spettacolo è assicurato.
Angelo Caradonna