La Vastese frena il Teramo: al Bonolis finisce senza reti 

La capolista non sfonda il muro degli aragonesi, poi Dos Santos sciupa nel finale I cambi di Pomante non sortiscono effetti, gli avversari pericolosi in contropiede

CITTÀ DI TERAMO0
VASTESE0
CITTÀ DI TERAMO (3-4-2-1): Negro; Furlan, Pepe, Cipolletti; Cutilli, Esposito, Ferraioli (32’ st Massarotti), Sanseverino (41’ st Antonelli); Rei (11’ st Touré), D’Egidio; Dos Santos. A disposizione: Di Donato, Sorrini, Cangemi, Scipioni, Damiani, De Marcellis. Allenatore: Pomante.

VASTESE (3-5-2): Nuzzo (39’ pt Del Giudice); Menna, Lucero, Hernandez; Sannino (11’ st Martiniello), Marcelli, Sputore (11’ st Valerio), Di Giacomo, Cauterucci; Bana, De Filippo. A disposizione: Kamara, Di Genni, De Lucia, Tafil, Seck. Allenatore: Di Giulio (Del Grosso squalificato).

Arbitro: Sivilli di Chieti.
Note: spettatori 1.000 circa (75 tifosi della Vastese nel settore ospiti). Ammoniti Dos Santos, Lucero, Bana, Del Giudice e Antonelli. Angoli: 10-2; recupero: 4’ pt 4’ st.
TERAMO
Frenata casalinga della capolista Città di Teramo. I biancorossi vengono bloccati sullo 0-0 da un’ottima Vastese, al sesto risultato utile consecutivo, e vedono ridursi di nuovo a +1 il margine di vantaggio sull’inseguitrice Giulianova. La squadra di Federico Del Grosso, ieri in tribuna per squalifica, riesce a frenare anche la marcia del Teramo, dopo aver già fatto la stessa cosa sul campo del Giulianova, sempre con lo stesso risultato, due mesi fa.
Il Diavolo può recriminare per una clamorosa occasione sprecata dall’ex Dos Santos nel finale di gara, ma la Vastese può fare altrettanto per una chance fallita dal suo bomber De Filippo alla mezz’ora del secondo tempo. Rispetto al successo di Fossacesia il tecnico biancorosso Marco Pomante presenta le novità Pepe, al rientro in difesa, e Rei nel trio offensivo al posto, rispettivamente, di Cangemi e Touré. La Vastese, invece, conferma la stessa formazione che ha battuto 3-0 lo Spoltore.
L’inizio del match è di marca teramana, con Rei che di sinistro chiama all’intervento Nuzzo dopo due minuti. Il capocannoniere del campionato Stefano D’Egidio, ieri poco brillante al pari di molti altri compagni, si fa notare con un tiro e un colpo di testa impreciso prima di trovare un corridoio per Rei, al 23’, che viene murato dal portiere ospite. Ghiotta occasione per la Vastese al 26’, quando Bana entra in area e calcia male in diagonale alla destra di Negro. Tegola sugli ospiti al 39’: nel tentativo di evitare un corner, infatti, si infortuna il portiere Raffaele Nuzzo (guai alla spalla sinistra) ed entra Del Giudice. Quest’ultimo si rende protagonista al 46’ disinnescando sulla linea un tentativo di testa di Dos Santos.
Nella ripresa, prima delle occasioni finali, a prevalere è la noia. Il Teramo, nonostante l’ingresso di Touré e il cambio di fascia di Sanseverino e Cutilli, non riesce a trovare spazi e, allo stesso tempo, rischia di esporsi a qualche ripartenza avversaria. De Filippo, al 30’, si inserisce in area e da posizione favorevole calcia debolmente consentendo a Negro di bloccare la palla. Poi è il Teramo, in due occasioni tra il 44’ e il 47’, a gettare incredibilmente alle ortiche un colpo di testa di Dos Santos, davanti alla porta ospite, e a vedersi respingere da Del Giudice un tiro del neo entrato Antonelli, autore, tra l’altro, del cross non sfruttato dall’attaccante brasiliano appena tre minuti prima.
Al termine della gara il clima si surriscalda: ci sono attimi di tensione tra alcuni giocatori ospiti e il pubblico della tribuna locale e vola anche qualche parola di troppo tra qualche giocatore delle due squadre nel tunnel che conduce agli spogliatoi. Il pensiero del campionato passa per qualche giorno in secondo piano. Teramo e Vastese si ritroveranno di nuovo di fronte mercoledì, sempre al Bonolis (ore 14.30), per il match di ritorno della semifinale di Coppa Italia. Si ripartirà dall’1-0 con cui il Diavolo si è imposto all’Aragona di Vasto due settimane col rigore di Dos Santos. E domenica Teramo gioca ancora in casa, con lo Spoltore, mentre la Vastese ospiterà il Capistrello.
Gaetano Lombardino
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