Lanciano con la testa altrove cede al Martina
Rossoneri sconfitti dagli avversari retrocessi, tifosi coi bus in partenza per Roma
LANCIANO. Sui guai del Lanciano, fossero pochi, si accanisce anche quel burlone che, a 0-2 per il Martina sancito dai tre fischi, attacca all’altoparlante: «Non c’è più niente da fare, è stato bello sognare». Tutta un’altra musica per chi, al Biondi, è abituato a sentire l’allegro motivetto: «Rossonero, rossonero». Ci mancavano il disco di Bobby Solo e le offese di un isolato contestatore dei distinti a far perdere le staffe a Moriero che gliene dice quattro, invitandolo a un confronto ravvicinato.
Poi il tecnico torna in sé e si scusa. Col morale sotto i tacchi per la prima mannaia della Disciplinare, già calata, e col patema d’animo per quella definitiva, che potrebbe calare mercoledì, il campo dà una risposta bugiarda. Ma è pur sempre una risposta. Allora, ribalti la classifica e vince il Martina già retrocesso. E che spera ancora nelle scartoffie per fare i play out a discapito dei frentani. Non che abbia rubato, la squadra dell’ex Florimbi il quale mai prima d’ora riporta a casa tanti insulti di ritorno da Lanciano, ma i rossoneri, che pure fino a questo punto hanno dato tanto e ancora di più, oggi sono vuoti, scarichi, rassegnati, finiti.
Con loro anche tutti quelli che, a torto, allo stadio non c’erano, contrariamente agli inviti (compresa la locandina del Centro e la foto di Di Stanislao dentro a un segnale di divieto) con cui gli ultrà tappezzano tutta la città. Per loro, per quelli che ci credono ancora, l’appuntamento è per mercoledì a Roma per far sentire la loro presenza al fianco della squadra e della società in lotta col Palazzo. Il sindaco Paolini, in tribuna, fa sapere che non sa se andrà.
Certo è che non si può raccontare di Lanciano-Martina senza dover ammettere, in via preliminare, che gli otto punti tolti pesano eccome. La preparazione è la stessa, la voglia di vincere non manca, la squadra rossonera non brilla di certo ma in area ci entra pure e si prende anche un rigore. Ma anche qui, se è vero com’è vero che Alberti lo sbaglia, ci sarà pure un motivo. Ecco allora che la testa del Martina sgombra dai pensieri fa funzionare meglio anche le gambe.
Non diresti che una squadra che, oggi, a C2 sancita dai numeri e dal verdetto del campo, sia in grado, come fa, di mettere insieme, nella stessa partita, due gol e almeno quattro occasioni per segnare che esaltano Farelli. Eppure, nella tormentata stagione del Lanciano c’è anche la sconfitta in casa con l’ultima in classifica. Mettici, poi, che il Potenza va a vincere a Perugia e allora ti cadono le braccia. Nel primo tempo il Lanciano va avanti a forza d’inerzia.
Non è la solita squadra. E si vede dagli scarsissimi raddoppi, dalla manovra fin troppo articolata, dagli appoggi facili facili sbagliati a centrocampo e dall’inconsistenza offensiva culminata nell’errore dal dischetto. Il secondo tempo è una sofferenza. Anche perché la fatica annebbia ulteriormente le idee. A prescindere da quello che succederà mercoledì, cosa salvare dal naufragio casalingo col Martina? Paradossalmente, solo un flash.
Da un lato quel calciatore rossonero che, a fine partita, piange. E dall’altro il tecnico Moriero che, per difendere lui e gli altri da accuse ritenute ingiuste, cerca il duello (verbale) col tifoso impertinente. Scusandosi, poi, per essere andato sopra le righe. Che siano play out o altro, a Lanciano c’è un gruppo. Magari stanco, ma che resta in piedi.
IL TABELLINO
LANCIANO - MARTINA: 0 - 2
LANCIANO (4-2-3-1): Farelli; Del Prete, Bolic, Pisacane, Vitale (31’ st Pagliarini); Vicedomini, Bagalini; Lauria, Alberti (9’ st Wilker), Pintori (9’ st Giorgetti); Tarquini. A disposizione: Russo, Cruciani, Zaccardi, Poziello. Allenatore: Moriero.
MARTINA (4-4-2): Montresor; Falzone, De Lazzari, Mariotti, Ficano (22’ st Mariniello); Doumbia, Scopelliti, Iacoponi (6’ st Fattori), Scarduelli; Lucano, Ceccarelli. A disposizione: Pirchio, Portosi, Poziello, Martellotta, Cellamare. Allenatore: Florimbi.
ARBITRO: Bergher di Rovigo.
RETI: 3’ st Ceccarelli, 35’ st Lucano (rigore).
NOTE: spettatori 718 (428 paganti, 290 abbonati), incasso 7940 euro (5324 euro al botteghino più 2616 euro di quota abbonati). Ammoniti: De Lazzari, Montresor, Vitale, Doumbia, Pisacane, Vicedomini. Angoli: 8-0 in favore del Lanciano. Recupero: pt 1’, st 3’.
Poi il tecnico torna in sé e si scusa. Col morale sotto i tacchi per la prima mannaia della Disciplinare, già calata, e col patema d’animo per quella definitiva, che potrebbe calare mercoledì, il campo dà una risposta bugiarda. Ma è pur sempre una risposta. Allora, ribalti la classifica e vince il Martina già retrocesso. E che spera ancora nelle scartoffie per fare i play out a discapito dei frentani. Non che abbia rubato, la squadra dell’ex Florimbi il quale mai prima d’ora riporta a casa tanti insulti di ritorno da Lanciano, ma i rossoneri, che pure fino a questo punto hanno dato tanto e ancora di più, oggi sono vuoti, scarichi, rassegnati, finiti.
Con loro anche tutti quelli che, a torto, allo stadio non c’erano, contrariamente agli inviti (compresa la locandina del Centro e la foto di Di Stanislao dentro a un segnale di divieto) con cui gli ultrà tappezzano tutta la città. Per loro, per quelli che ci credono ancora, l’appuntamento è per mercoledì a Roma per far sentire la loro presenza al fianco della squadra e della società in lotta col Palazzo. Il sindaco Paolini, in tribuna, fa sapere che non sa se andrà.
Certo è che non si può raccontare di Lanciano-Martina senza dover ammettere, in via preliminare, che gli otto punti tolti pesano eccome. La preparazione è la stessa, la voglia di vincere non manca, la squadra rossonera non brilla di certo ma in area ci entra pure e si prende anche un rigore. Ma anche qui, se è vero com’è vero che Alberti lo sbaglia, ci sarà pure un motivo. Ecco allora che la testa del Martina sgombra dai pensieri fa funzionare meglio anche le gambe.
Non diresti che una squadra che, oggi, a C2 sancita dai numeri e dal verdetto del campo, sia in grado, come fa, di mettere insieme, nella stessa partita, due gol e almeno quattro occasioni per segnare che esaltano Farelli. Eppure, nella tormentata stagione del Lanciano c’è anche la sconfitta in casa con l’ultima in classifica. Mettici, poi, che il Potenza va a vincere a Perugia e allora ti cadono le braccia. Nel primo tempo il Lanciano va avanti a forza d’inerzia.
Non è la solita squadra. E si vede dagli scarsissimi raddoppi, dalla manovra fin troppo articolata, dagli appoggi facili facili sbagliati a centrocampo e dall’inconsistenza offensiva culminata nell’errore dal dischetto. Il secondo tempo è una sofferenza. Anche perché la fatica annebbia ulteriormente le idee. A prescindere da quello che succederà mercoledì, cosa salvare dal naufragio casalingo col Martina? Paradossalmente, solo un flash.
Da un lato quel calciatore rossonero che, a fine partita, piange. E dall’altro il tecnico Moriero che, per difendere lui e gli altri da accuse ritenute ingiuste, cerca il duello (verbale) col tifoso impertinente. Scusandosi, poi, per essere andato sopra le righe. Che siano play out o altro, a Lanciano c’è un gruppo. Magari stanco, ma che resta in piedi.
IL TABELLINO
LANCIANO - MARTINA: 0 - 2
LANCIANO (4-2-3-1): Farelli; Del Prete, Bolic, Pisacane, Vitale (31’ st Pagliarini); Vicedomini, Bagalini; Lauria, Alberti (9’ st Wilker), Pintori (9’ st Giorgetti); Tarquini. A disposizione: Russo, Cruciani, Zaccardi, Poziello. Allenatore: Moriero.
MARTINA (4-4-2): Montresor; Falzone, De Lazzari, Mariotti, Ficano (22’ st Mariniello); Doumbia, Scopelliti, Iacoponi (6’ st Fattori), Scarduelli; Lucano, Ceccarelli. A disposizione: Pirchio, Portosi, Poziello, Martellotta, Cellamare. Allenatore: Florimbi.
ARBITRO: Bergher di Rovigo.
RETI: 3’ st Ceccarelli, 35’ st Lucano (rigore).
NOTE: spettatori 718 (428 paganti, 290 abbonati), incasso 7940 euro (5324 euro al botteghino più 2616 euro di quota abbonati). Ammoniti: De Lazzari, Montresor, Vitale, Doumbia, Pisacane, Vicedomini. Angoli: 8-0 in favore del Lanciano. Recupero: pt 1’, st 3’.