Lanciano e Pescara, la vigilia s’infiamma
Mammarella: «Pronto a fare il bis». Edmondo: la squadra ripaghi gli sforzi della società
LANCIANO. Carlo Mammarella è uno dei tanti ex di Virtus Lanciano-Pescara. E’ un pescarese in maglia rossonera. Ma è, soprattutto, colui che ha firmato la rete del 2-0 dei frentani il primo marzo scorso, nell’ultima sfida giocata al Biondi. Una punizione di sinistro che ha beffato Indiveri. «Ero appena entrato in campo», il ricordo del laterale rossonero, «venivo da un infortunio e mi sono tolto una bella soddisfazione». Non solo. «Sì, mi sono beccato anche un bel po’ di insulti dei miei amici pescaresi...». Poco importa, tant’è che è pronto a concedere il bis. «Se capita...».
Carlo Mammarella è il jolly di Dino Pagliari che lo schiera ovunque, domani? «Non lo so, vedremo. Intanto spero di giocare». La prende con filosofia e spiega: «Il lavoro di un giocatore è svolgere le mansioni richieste dall’allenatore. Poi, ci sono dei ruoli in cui uno si esprime meglio e altri meno. Ma il tutto è finalizzato al risultato della squadra». Concetti da bravo soldatino, non a caso riesce sempre a guadagnarsi una maglia da titolare. A destra o a sinistra, l’importante è giocare sulla fascia. «Ci stiamo preparando bene, vogliamo riscattare la sconfitta casalinga contro il Verona. Abbiamo il dente avvelenato».
E’ una vigilia particolare. «Il derby è una sfida che tutti sentono più delle altre. C’è la pressione dei tifosi. E poi si giocherà in uno stadio pieno di gente. Tutti ci tengono a fare bella figura».
Che idea si è fatto del Pescara? «Tanto di cappello, una squadra destinata a lottare per la serie B. Ma noi ce la vogliamo giocare alla pari, ben sapendo che sarà dura. Ma le sfide più sono difficili e più risultano affascinati».
In biancazzurro gli anni del settore giovanile e appena una presenza in prima squadra. «No, non sono un ex dal dente avvellenato. Assolutamente. Era giusto che andassi via a giocarmi le mie chance. Non ho rimpianti particolari».
Ce ne sono diversi di ex in maglia rossonera. C’è chi scenderà in campo, chi andrà in panchina e chi, invece, è destinato alla tribuna. Ad esempio, Drazen Bolic, che a Pescara ha fatto una fugace apparizione senza mai scendere in campo, e Stefano Romano, che ha fatto faville nel settore giovanile. Gli altri da Aridità a Turchi, passando per lo stesso Mammarella e Zeytulaev, lottano per una maglia da titolare. Attori non protagonisti, almeno oggi, invece, Guido Di Fabio e il ds Luca Leone. Di Fabio in panchina al fianco di Dino Pagliari, ripensando magari all’ultimo campionato di terza serie vinto dai biancazzurri con lui in campo.
Non sono ex, ma pescaresi veraci Cicci Diomede, il team manager rossonero, e Domenico Delli Pizzi, preparatore dei portrieri. Anche per loro è una vigilia diversa dalle altre.
Carlo Mammarella è il jolly di Dino Pagliari che lo schiera ovunque, domani? «Non lo so, vedremo. Intanto spero di giocare». La prende con filosofia e spiega: «Il lavoro di un giocatore è svolgere le mansioni richieste dall’allenatore. Poi, ci sono dei ruoli in cui uno si esprime meglio e altri meno. Ma il tutto è finalizzato al risultato della squadra». Concetti da bravo soldatino, non a caso riesce sempre a guadagnarsi una maglia da titolare. A destra o a sinistra, l’importante è giocare sulla fascia. «Ci stiamo preparando bene, vogliamo riscattare la sconfitta casalinga contro il Verona. Abbiamo il dente avvelenato».
E’ una vigilia particolare. «Il derby è una sfida che tutti sentono più delle altre. C’è la pressione dei tifosi. E poi si giocherà in uno stadio pieno di gente. Tutti ci tengono a fare bella figura».
Che idea si è fatto del Pescara? «Tanto di cappello, una squadra destinata a lottare per la serie B. Ma noi ce la vogliamo giocare alla pari, ben sapendo che sarà dura. Ma le sfide più sono difficili e più risultano affascinati».
In biancazzurro gli anni del settore giovanile e appena una presenza in prima squadra. «No, non sono un ex dal dente avvellenato. Assolutamente. Era giusto che andassi via a giocarmi le mie chance. Non ho rimpianti particolari».
Ce ne sono diversi di ex in maglia rossonera. C’è chi scenderà in campo, chi andrà in panchina e chi, invece, è destinato alla tribuna. Ad esempio, Drazen Bolic, che a Pescara ha fatto una fugace apparizione senza mai scendere in campo, e Stefano Romano, che ha fatto faville nel settore giovanile. Gli altri da Aridità a Turchi, passando per lo stesso Mammarella e Zeytulaev, lottano per una maglia da titolare. Attori non protagonisti, almeno oggi, invece, Guido Di Fabio e il ds Luca Leone. Di Fabio in panchina al fianco di Dino Pagliari, ripensando magari all’ultimo campionato di terza serie vinto dai biancazzurri con lui in campo.
Non sono ex, ma pescaresi veraci Cicci Diomede, il team manager rossonero, e Domenico Delli Pizzi, preparatore dei portrieri. Anche per loro è una vigilia diversa dalle altre.