Solita impeccabile prova esterna dei frentani a Ravenna, il gol decisivo su iniziativa di Turchi

Lanciano, la salvezza arriva su autorete

I rossoneri conquistano i punti decisivi con l’ennesima impresa in trasferta

RAVENNA. E’ un dolcissimo ritorno a casa quello di Dino Pagliari. Il tecnico della promozione in B del Ravenna, infatti, conquista con la Virtus Lanciano la matematica salvezza con turno d’anticipo. Il solito Lanciano da trasferta, dove ha perso solo una volta: abile nelle chiusure e pericoloso nelle ripartenze.

Alla squadra di Pagliari basta questa volta un’autorete di Sciaccaluga, al 18’ del primo tempo, per portare a casa l’intera posta in palio e spalancare le porte dell’inferno dei playout ad un Ravenna sempre più alla deriva. La Virtus ripropone il collaudato 4-4-2, con Mammarella sull’out di sinistra e Sansone in avanti, accanto a Colussi.

Il Ravenna parte bene e Toledo - alla fine largamente il migliore - al 12’ conclude male un’incursione centrale. Quattro minuti dopo, ci prova dal limite: Aridità blocca. Al primo affondo passa la Virtus: il tiro-cross di Turchi trova una sponda amica nella testa di Sciaccaluga: la velenosa parabola plana alle spalle di un incredulo Rossi. La reazione giallorossa è affidata a Rizzo, sfortunato nel tentativo di testa al 30’, su punizione di Sciaccaluga, e al 36’, su cross di Toledo.

Nella ripresa, dopo un affondo di Sacilotto che al fischio dell’arbitro prende palla, percorre tutta la metà campo giallorossa e poi tira (Rossi blocca) - è un assalto generoso ma caotico del Ravenna. Che si fa pericoloso al 4’ con Piovaccari - bella triangolazione con Correa - ma il pallonetto è alto. La Virtus non sta a guardare e punzecchia al 10’ con Sansone: la punizione coglie la parte alta della traversa. All’11’ Toledo devasta la difesa lancianese ma Sciaccaluga spreca da buona posizione cercando un improbabile passaggio a centro-area invece di concludere. Di rimessa al 12’ Colussi collauda l’attenzione di Rossi. Ravenna sempre all’attacco, ma improduttivo, Lanciano pericoloso in contropiede come al 23’: il diagonale di Sansone esce di un niente.

Nel finale, è Aridità a vanificare le ultime speranze giallorosse: prima blocca su Toledo e quindi chiude su Ciuffetelli. Poi al fischio finale dell’arbitro Gallo esplode la festa del clan lancianese: festeggia la presidentessa Maio in panchina, festeggiano i 50 tifosi al seguito della squadra. Gli incubi sono tutti del Ravenna che, partito per lottare per i playoff, si trova ora con un piede e mezzo nei playout.