Lanciano, pari e applausi con la capolista

La Virtus sfodera bel gioco, rimonta due volte e sfiora il colpaccio a Verona.

VERONA. E’ un pari dal sapore squisito, quello che il Lanciano coglie al Bentegodi. Ferma l’Hellas capolista, la Virtus, rimontando per due volte, agganciando il 2-2 nelle fasi conclusive, e si porta dietro, tutto sommato, pure qualche celato rimpianto, perché a mostrare il calcio migliore a Verona sono proprio i rossoneri. Merito di un Pagliari che lancia fra i titolari Sinigaglia, arrivato a inizio settimana, e chiamato a duettare con Colussi, in attacco, mentre sull’altro lato si muove Improta, che sarà il migliore in campo.

Sembra approcciare la partita con determinazione, il Lanciano, ma alla prima distrazione viene castigato: è il 6’, quando Ciotola ubriaca la difesa rossonera, serve un assist col calibro a Colombo, che si beve con facilità Aridità prima di depositare in rete. Il Lanciano, comunque, c’è, ribalta l’azione con rapidità, per quanto il campo, in pessimo stato, non agevoli le operazioni. Inoltre, la Virtus deve stare ben attenta a non scoprire il fianco. Ma il Lanciano può protestare, al 23’, perché il signor Vivenzi non convalida un gol di Improta: per il direttore di gara, prima di calciare, l’esterno rossonero controlla con il braccio, quindi la rete viene annullata e Improta becca pure l’ammonizione. Il dubbio rimane. Il pareggio del Lanciano arriva con merito, al 2’ di recupero: è Amenta a realizzarlo, con un gran legnata su punizione, dai 25 metri, con qualche responsabilità di Rafael.

Il primo tempo si chiude con un 1-1 equo, quando si ricomincia il Verona prova a spingere di più, ma il Lanciano non perde il senso della propria buona organizzazione di gioco. Sale la pressione, la linea difensiva orchestrata da Pagliari la contiene, ma è un’indecisione di Aridità a costare cara alla Virtus: Esposito calcia una punizione dalla sinistra, il portiere tentenna e Ceccarelli va a segno con una facile incornata. Si riscatta, però, Aridità, al 10’, su una battuta al volo di Ciotola. Pagliari si gioca, alla mezz’ora, la soluzione rappresentata da Masini, che rimpiazza, in avanti, Colussi. Cresce d’intensità la Virtus, nel finale, e costringe l’Hellas a indietreggiare. Ed il pari si materializza al 42’: Improta si incunea in area e beffa Rafael in uscita. Finisce così, il Lanciano non perde l’imbattibilità esterna e legittima ambizioni da playoff.

Pagliari è pieno d’orgoglio «Questa è la strada giusta»
«Una grande prova di maturità e coesione La vittoria ci stava»

VERONA. Il tono di Dino Pagliari è quello dell’orgoglio. Voluto, cercato, ottenuto, il pareggio del Bentegodi, dal suo Lanciano, che avrebbe potuto anche centrare la posta piena. Dice il tecnico della Virtus: «Faccio i complimenti alla squadra. Grande prestazione: tutto il collettivo ha risposto nel modo migliore. Ho visto il gruppo che mi piace, eccellente per l’intero corso della gara».

Due volte sotto, il Lanciano, e due volte capace di rimontare, fino al 2-2 finale, anche se Pagliari non nega una punta di rimpianto: «Credo che avremmo potuto ottenere anche la vittoria per come abbiamo interpretato la partita, ma non solo. Mi riferisco, nello specifico, al gol annullato a Improta, nel primo tempo».

Una rete cancellata per un presunto fallo di mano dello scatenato esterno della Virtus. Un tocco che in pochi hanno visto. «Non mi è parso che ci fosse», osserva Pagliari, «e, segnando quel gol, sono convinto che avremmo potuto far girare la gara in un’altra direzione».
Dopo il 2-1 dell’Hellas, il Lanciano ha rischiato di subire la terza rete, ma ha mantenuto i nervi saldi e, nelle fasi conclusive della partita, ha piazzato la stoccata del pareggio: «Una gioia per noi e un premio che va riconosciuto alle qualità della squadra. Non abbiamo avuto alcun timore, pur giocando contro i primi della classe e in uno stadio prestigioso come quello di Verona. La strada da seguire è questa, non avevo dubbi sulle risposte che mi sarebbero state date, i ragazzi sono stati davvero splendidi». I valori emersi al Bentegodi sono quelli a cui tiene Pagliari: «Maturità e coesione: la ricetta per andare lontano è questa, dovremo ripeterci e ribadire subito quel che si è visto contro il Verona».

IL TABELLINO

VERONA: 2 -   LANCIANO: 2
  • VERONA (4-3-3): Rafael 5,5; Cangi 6, Anselmi 5,5, Ceccarelli 6, Bertolucci 6,5 (28’ st Campagna sv); Russo 5, Esposito 6, Pensalfini 5,5 (25’ st Garzon sv); Ciotola 6,5, Colombo 6, Berrettoni 5,5 (20’ st Farias sv). (Ingrassia, Comazzi, Campisi, Gomez). All.: Remondina 5,5.

  • VIRTUS LANCIANO (4-3-3): Aridità 6; Colombaretti 6, Moi 6, Antonioli 6, Mammarella 5,5; Amenta 6, Di Cecco 6, Sacilotto 6; Improta 7, Colussi 5,5 (31’ st Masini sv), Sinigaglia 6,5. (Cialdini, Coppini, Oshadogan, Di Michele, De Fabritiis, Sansone). All.: Pagliari 6,5.

    ARBITRO: Vivenzi di Brescia 5,5.
    RETI: pt 6’ Colombo (V), 47’ Amenta (L), st 8’ Ceccarelli(V), 42’ Improta (L).
    NOTE: ammoniti Improta, Anselmi, Colombo, Moi, Di Cecco.