Lanciano, Sansone dall’inizio con l’Andria
L’amarezza dell’ex Margarita: «Mi sarebbe piaciuto restare, il ds Leone mi ha deluso»
Torna Virtus Lanciano-Andria Bat. E allo stadio Biondi c’è aria di festa perché oggi viene rinnovato il gemellaggio tra le due tifoserie. Ma la vigilia è stata caratterizzata dalla chiusura della curva ospiti da parte del prefetto stufo di attendere la messa a norma dell’impianto. Settore chiuso proprio per la partita che non presenta alcun problema di ordine pubblico.
Ritardi da parte dell’amministrazione, promesse ed equivoci. Di tutto e di più. E’ accaduto, in pratica, che in settimana sono stati venduti i biglietti per una curva che non sarà aperta. E così i circa 800 tifosi andriesi si sistemeranno nella curva dei locali e nei distinti in un clima di festa, senza tensioni. Che, invece, caratterizzeranno la partita in cui la Virtus Lanciano ha l’imperativo di vincere. D’altronde, gli investimenti operati in estate ambivano a ben altra posizione di classifica. Oggi, infatti, i rossoneri sono ai margini della zona play out, seppur reduci da quattro risultati utili di fila: tre pareggi e una vittoria. La squadra è in ripresa e ha voglia di scalare altre posizioni in graduatoria. Assenti Oshadogan, Zeytulaev (infortunati), Mammarella e Di Cecco (squalificati). Scontato l’impiego di Colombaretti nel ruolo di terzino sinistro, mentre a centrocampo dovrebbe giocare Sansone, a sinistra, con Amenta spostato al centro, al fianco di Sacilotto. In avanti non è da escludere l’inserimento di Masini al posto di Improta.
Qui Andria. L’unico assente è Davide Dionigi, il centravanti. I pugliesi sono reduci dal successo contro la capolista Portogruaro e arrivano al Biondi per sfatare il tabù trasferta: quattro gare lontano da casa e altrettante sconfitte. La squadra sembra in ripresa. Zero punti nelle prime quattro gare con Biagioni in panchina, sette in cinque con Aldo Papagni. Che ha due dubbi sulla formazione: Braca o Goisis in difesa e Maccan o Mastrolilli in avanti.
Gli ex. Dino Pagliari, in passato, ha allenato le giovanili dell’Andria, mentre tra i pugliesi ci sono Giorgetti e Margarita. Francesco Giorgetti, ala, è stato a Lanciano nella stagione 2007-2008, quella di Moriero. Daniel Alfredo Margarita, invece, ha vestito la casacca rossonera nella passata stagione. Ed è andato via in estate. Il Grosseto l’ha riscattato alle buste dalla Virtus Lanciano e poi l’ha girato all’Andria, ripescato in Prima divisione. Il giocatore di origine lucana si è stabilito a Lanciano e il divorzio dal club rossonero non è stato indolore. «Pensavo di restare», ha detto Margarita, «pensavo di meritare maggiore considerazione alle luce di quanto fatto nella passata stagione.
Ma non è questo il problema. D’altronde non potevo immaginare di restare a vita a Lanciano, anche se mi sarebbe piaciuto perché mi sono trovato bene in città e con i tifosi. Però, c’è una persona che mi ha deluso. Si chiama Luca Leone. L’anno scorso mi chiamava anche di notte per farmi venire a Lanciano. Abbiamo giocato insieme nella Val di Sangro e ho accettato il trasferimento a Lanciano anche per lui. Insomma, avevo un rapporto stretto. E, invece, dopo l’apertura delle buste, la scorsa estate, è stato un giornalista a comunicarmi l’esito e a dirmi che ero tornato al Grosseto. Mi è dispiaciuto. L’ho sentito dopo cinque giorni Leone e mi ha spiegato che la società voleva ridimensionare le spese. Alla luce degli investimenti effettuati durante il mercato, invece, mi sembra l’esatto contrario...».
E poi: «Mi aspettavo un rapporto più sincero da parte di Luca Leone. Detto ciò, la vita continua e non porto rancore a nessuno».
Ritardi da parte dell’amministrazione, promesse ed equivoci. Di tutto e di più. E’ accaduto, in pratica, che in settimana sono stati venduti i biglietti per una curva che non sarà aperta. E così i circa 800 tifosi andriesi si sistemeranno nella curva dei locali e nei distinti in un clima di festa, senza tensioni. Che, invece, caratterizzeranno la partita in cui la Virtus Lanciano ha l’imperativo di vincere. D’altronde, gli investimenti operati in estate ambivano a ben altra posizione di classifica. Oggi, infatti, i rossoneri sono ai margini della zona play out, seppur reduci da quattro risultati utili di fila: tre pareggi e una vittoria. La squadra è in ripresa e ha voglia di scalare altre posizioni in graduatoria. Assenti Oshadogan, Zeytulaev (infortunati), Mammarella e Di Cecco (squalificati). Scontato l’impiego di Colombaretti nel ruolo di terzino sinistro, mentre a centrocampo dovrebbe giocare Sansone, a sinistra, con Amenta spostato al centro, al fianco di Sacilotto. In avanti non è da escludere l’inserimento di Masini al posto di Improta.
Qui Andria. L’unico assente è Davide Dionigi, il centravanti. I pugliesi sono reduci dal successo contro la capolista Portogruaro e arrivano al Biondi per sfatare il tabù trasferta: quattro gare lontano da casa e altrettante sconfitte. La squadra sembra in ripresa. Zero punti nelle prime quattro gare con Biagioni in panchina, sette in cinque con Aldo Papagni. Che ha due dubbi sulla formazione: Braca o Goisis in difesa e Maccan o Mastrolilli in avanti.
Gli ex. Dino Pagliari, in passato, ha allenato le giovanili dell’Andria, mentre tra i pugliesi ci sono Giorgetti e Margarita. Francesco Giorgetti, ala, è stato a Lanciano nella stagione 2007-2008, quella di Moriero. Daniel Alfredo Margarita, invece, ha vestito la casacca rossonera nella passata stagione. Ed è andato via in estate. Il Grosseto l’ha riscattato alle buste dalla Virtus Lanciano e poi l’ha girato all’Andria, ripescato in Prima divisione. Il giocatore di origine lucana si è stabilito a Lanciano e il divorzio dal club rossonero non è stato indolore. «Pensavo di restare», ha detto Margarita, «pensavo di meritare maggiore considerazione alle luce di quanto fatto nella passata stagione.
Ma non è questo il problema. D’altronde non potevo immaginare di restare a vita a Lanciano, anche se mi sarebbe piaciuto perché mi sono trovato bene in città e con i tifosi. Però, c’è una persona che mi ha deluso. Si chiama Luca Leone. L’anno scorso mi chiamava anche di notte per farmi venire a Lanciano. Abbiamo giocato insieme nella Val di Sangro e ho accettato il trasferimento a Lanciano anche per lui. Insomma, avevo un rapporto stretto. E, invece, dopo l’apertura delle buste, la scorsa estate, è stato un giornalista a comunicarmi l’esito e a dirmi che ero tornato al Grosseto. Mi è dispiaciuto. L’ho sentito dopo cinque giorni Leone e mi ha spiegato che la società voleva ridimensionare le spese. Alla luce degli investimenti effettuati durante il mercato, invece, mi sembra l’esatto contrario...».
E poi: «Mi aspettavo un rapporto più sincero da parte di Luca Leone. Detto ciò, la vita continua e non porto rancore a nessuno».