Lanciano, un'altra mazzata

Anche la Bls nega la fidejussione a Di Stanislao

LANCIANO. Brutte notizie in casa del Lanciano. E' andato a vuoto anche il tentativo effettuato presso il locale istituto bancario cittadino della Bls (Banca Popolare di Lanciano e Sulmona), il cui consiglio d'amministrazione ha bocciato, nel pomeriggio di ieri, la richiesta, inoltrata dallo stesso presidente del Lanciano Paolo Di Stanislao, riguardante la concessione di una fideiussione di 207.000 euro, indispensabile per l'iscrizione al prossimo campionato di serie C1.
Dopo la Serfina, anche la principale banca cittadina ha voltato le spalle al patron frentano, che avrà altri quattro giorni (da oggi al prossimo 30 settembre) per trovare un altro istituto disposto a rilasciare il prezioso documento, mentre è fissato ad oggi il termine ultimo per la consegna in Lega delle liberatorie.

Da questo punto di vista, però, il Lanciano, a detta dei suoi stessi dirigenti, sarebbe a posto, avendo ottenuto la firma dagli oltre trenta tesserati a libropaga (gli ultimi, in stretto ordine cronologico, sono stati Gimelli, recentemente riscattato alle buste dalla Lazio, e Molinari).
Se poi, alle scadenze previste, il club in questione dovesse presentare una documentazione incompleta, avrà tempo sino al 4 luglio (ma sarà penalizzato di un punto in classifica nella prossima stagione) e successivamente fino al termine, perentorio, del 10 luglio (nel qual caso però i punti di penalizzazione in classifica saranno due) per risistemare dal punto di vista contabile l'eventuale sbilanciamento dei parametri.

Due le strade a disposizione della società per mettere a posto le cose dal punto di vista economico: attraverso un utile proveniente dalla campagna trasferimenti (la cessione, ad esempio, di qualche giocatore importante) oppure tramite l'intervento diretto dello stesso Di Stanislao, chiamato a coprire di tasca sua le perdite.
«Sotto sotto mi aspettavo un esito del genere», il lapidario commento del patron del Lanciano, «visto che in città è stata fatta terra bruciata intorno al mio nome. Credevo che la Bls, in quanto istituto primario cittadino, avesse il dovere morale di appoggiare questa mia richiesta ma evidentemente mi sbagliavo. Vorrà dire che mi rivolgerò altrove, ma i tifosi, quelli veri, possono stare tranquilli: anche il prossimo anno vedranno la loro squadra giocare in C1...».