PALLA AL CENTRO
Lotta a tre: vince chi ha più senso pratico
Hanno vinto le prime tre della classe, le milanesi e la Juve salita al terzo posto in classifica. Si vanno delineando le gerarchie della serie A. Si comincia a fare furbo Andrea Pirlo che accantona l’idea del calcio dominante per affidarsi a un atteggiamento prudente in attesa dei lampi di Ronaldo o di una delle sue stelle. Insomma, una Juve un po’ più essenziale. Non necessariamente alla ricerca del bel gioco, ma cinica e pratica. Più Allegri che Sarri, volendo azzardare dei paragoni. In quanto a pragmatismo Antonio Conte non è secondo a nessuno. E procede a passo spedito. Certo, all’inizio della stagione anche lui voleva un’Inter più spettacolare. Poi, dopo l’eliminazione in Champions e qualche altro passo falso, ha messo da parte la ricerca del bello per sfruttare il potenziale di una squadra forte e fisicamente straripante. Chi, invece, non ha mai derogato all’idea della concretezza è Stefano Pioli. Non a caso il suo Milan è in testa dalla prima di campionato, sfruttando l’onda lunga della metamorfosi estiva. Sì, perché per vincere in Italia non occorre dare spettacolo, ma senso pratico. Anche senza bollicine. Cinismo e duttilità sono da sempre nel Dna del calcio italiano. Conta fare gol, ma, sopratutto, non prenderlo. Siamo arrivati alla fase cruciale della stagione. A fine mese tornano le coppe europee. E non ci sarà tempo per prendere fiato. Lo scudetto ormai sembra un discorso a tre: la Juve ha speso i suoi bonus, non può più sbagliare; l’Inter avrà il vantaggio di dover giocare meno partite; il Milan viaggia sulle ali dell’entusiasmo e conta sui rinforzi di gennaio per continuare a stupire fino alla fine.
@roccocoletti1
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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