Marino: «Pescara, puoi giocarti la A, ma Brugman non è una mezzala»
L’ex tecnico del Delfino vuole tornare ad allenare: «Zeman è un maestro e scommetto su Del Sole»
PESCARA. La villa, a Marsala, gli sta stretta. Scalpita e vuole tornare ad allenare. L’estate l'ha trascorsa al mare, nella sua Sicilia, tra un tuffo e qualche telefonata di mercato. Pasquale Marino, 55 anni, ex allenatore del Pescara, è il pezzo da 90 che aspetta una chiamata per tornare in pista. «Lo spero, altrimenti mia moglie mi caccia di casa visto che non mi sopporta più», scherza al telefono il tecnico che l’anno scorso con il Frosinone, dopo una grande cavalcata, si è visto sfuggire per un nulla la promozione in serie A.
Marino, ha visto Pescara-Frosinone?
«No, soffro a vedere il Frosinone in tv dopo l’epilogo amaro della passata stagione (eliminato in semifinale play off, ndr). La ferita è ancora aperta».
Come mai non sta allenando?
«Sono fermo per mia scelta, ma credo che, nel giro di un mese, possa rientrare nel giro».
E’ stato contattato da qualcuno?
«Diciamo che qualcosa si sta muovendo e qualche telefonata mi è arrivata».
Ha visto il Pescara in queste prime partite?
«Ho visto il primo tempo con il Foggia e qualche servizio nei tg. A me è sembrato un buon Pescara. Però, se posso permettermi…».
Certo, dica.
«Brugman deve giocare play, il ruolo di mezzala non fa per lui. Anche Benali dovrebbe essere collocato a centrocampo e non esterno d’attacco. È una mia personalissima idea».
Brugman nasce trequartista, poi a Pescara è stato lei a piazzarlo a centrocampo. Vero?
«No, il merito non è stato mio. Io ho ascoltato una segnalazione che mi fece il presidente Sebastiani, il quale mi disse che Gaston, in passato, credo l’anno prima in una gara di coppa Italia contro il Cagliari, l’avevano messo in cabina di regia».
Lei, però, non era molto convinto di tenerlo durante il ritiro, ricorda?
«Era un giocatore che non conoscevo e, avendo tanti elementi in quel reparto, avevo reputato che non fosse adatto a ricoprire il ruolo di mezzala nel 4-3-3. Ho imparato a conoscerlo e in quel ruolo, dico da regista, ha fatto molto bene».
Chi si giocherà la promozione in A?
«Le tre retrocesse hanno una marcia in più, però poi ci sono Bari, Frosinone e Parma che hanno tutti i mezzi per centrare la promozione».
La squadra rivelazione del campionato di B quale sarà?
«A me piace la Cremonese. Ha fatto un mercato intelligente e ci sono in rosa dei giocatori molto interessanti».
Lei a Foggia fu dipinto come l’erede di Zeman.
«Non esageriamo. Io ho fatto solo sei stagioni in A, lui invece ha fatto la storia. Il suo gioco mi è sempre piaciuto ed è normale che abbia cercato di apprendere i movimenti del suo 4-3-3».
Il Pescara può giocarsi qualcosa d’importante quest’anno?
«Secondo me si, può giocarsi la promozione in serie A».
Lei ha avuto Pettinari a Vicenza. Se l’aspettava questa esplosione?
«Sono rimasto stupito. Vuol dire che ha trovato l’allenatore giusto. Sono molto contento per lui».
Il colpo di mercato della B qual è stato?
«Sono almeno tre: Caputo all’Empoli, Ceravolo al Parma e Coronado al Palermo. Anche Ciano e Citro mi piacciono molto. Pescara escluso».
Ganz è il profilo adatto per l’attacco di Zeman?
«Sì, ha le caratteristiche per ricoprire il ruolo di punta centrale nel 4-3-3. Peccato per lui che in questo momento Pettinari sta facendo davvero bene».
Il giovane più interessante della B?
«Ho visto qualche spezzone di partita e devo ammettere che Del Sole mi incuriosisce molto. Ha qualità».
Marino, un giorno le piacerebbe tornare a Pescara?
«Nell’immediato non credo, visto che il Pescara ha un grande tecnico. Tra uno, due o dieci anni non so cosa succederà. Bisogna essere in due a voler sancire un matrimonio. Da parte mia massima apertura, perché a Pescara sono stato bene ed è una piazza adatta per fare calcio come piace a me».
Lei nella stagione 2013-2014 partì alla grande, con un girone d’andata strepitoso, poi, però, nel ritorno, il calo e l’esonero. Che cosa cancellerebbe della sua esperienza a Pescara?
«Un mese e mezzo, ovvero da gennaio, che è il mese del mercato invernale, e la prima settimana di febbraio. Che peccato».
Per chiudere, facciamo un salto in serie A: chi vincerà lo scudetto?
«L’Inter sta crescendo e il Napoli è la squadra che gioca meglio. Sono serie candidate».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Marino, ha visto Pescara-Frosinone?
«No, soffro a vedere il Frosinone in tv dopo l’epilogo amaro della passata stagione (eliminato in semifinale play off, ndr). La ferita è ancora aperta».
Come mai non sta allenando?
«Sono fermo per mia scelta, ma credo che, nel giro di un mese, possa rientrare nel giro».
E’ stato contattato da qualcuno?
«Diciamo che qualcosa si sta muovendo e qualche telefonata mi è arrivata».
Ha visto il Pescara in queste prime partite?
«Ho visto il primo tempo con il Foggia e qualche servizio nei tg. A me è sembrato un buon Pescara. Però, se posso permettermi…».
Certo, dica.
«Brugman deve giocare play, il ruolo di mezzala non fa per lui. Anche Benali dovrebbe essere collocato a centrocampo e non esterno d’attacco. È una mia personalissima idea».
Brugman nasce trequartista, poi a Pescara è stato lei a piazzarlo a centrocampo. Vero?
«No, il merito non è stato mio. Io ho ascoltato una segnalazione che mi fece il presidente Sebastiani, il quale mi disse che Gaston, in passato, credo l’anno prima in una gara di coppa Italia contro il Cagliari, l’avevano messo in cabina di regia».
Lei, però, non era molto convinto di tenerlo durante il ritiro, ricorda?
«Era un giocatore che non conoscevo e, avendo tanti elementi in quel reparto, avevo reputato che non fosse adatto a ricoprire il ruolo di mezzala nel 4-3-3. Ho imparato a conoscerlo e in quel ruolo, dico da regista, ha fatto molto bene».
Chi si giocherà la promozione in A?
«Le tre retrocesse hanno una marcia in più, però poi ci sono Bari, Frosinone e Parma che hanno tutti i mezzi per centrare la promozione».
La squadra rivelazione del campionato di B quale sarà?
«A me piace la Cremonese. Ha fatto un mercato intelligente e ci sono in rosa dei giocatori molto interessanti».
Lei a Foggia fu dipinto come l’erede di Zeman.
«Non esageriamo. Io ho fatto solo sei stagioni in A, lui invece ha fatto la storia. Il suo gioco mi è sempre piaciuto ed è normale che abbia cercato di apprendere i movimenti del suo 4-3-3».
Il Pescara può giocarsi qualcosa d’importante quest’anno?
«Secondo me si, può giocarsi la promozione in serie A».
Lei ha avuto Pettinari a Vicenza. Se l’aspettava questa esplosione?
«Sono rimasto stupito. Vuol dire che ha trovato l’allenatore giusto. Sono molto contento per lui».
Il colpo di mercato della B qual è stato?
«Sono almeno tre: Caputo all’Empoli, Ceravolo al Parma e Coronado al Palermo. Anche Ciano e Citro mi piacciono molto. Pescara escluso».
Ganz è il profilo adatto per l’attacco di Zeman?
«Sì, ha le caratteristiche per ricoprire il ruolo di punta centrale nel 4-3-3. Peccato per lui che in questo momento Pettinari sta facendo davvero bene».
Il giovane più interessante della B?
«Ho visto qualche spezzone di partita e devo ammettere che Del Sole mi incuriosisce molto. Ha qualità».
Marino, un giorno le piacerebbe tornare a Pescara?
«Nell’immediato non credo, visto che il Pescara ha un grande tecnico. Tra uno, due o dieci anni non so cosa succederà. Bisogna essere in due a voler sancire un matrimonio. Da parte mia massima apertura, perché a Pescara sono stato bene ed è una piazza adatta per fare calcio come piace a me».
Lei nella stagione 2013-2014 partì alla grande, con un girone d’andata strepitoso, poi, però, nel ritorno, il calo e l’esonero. Che cosa cancellerebbe della sua esperienza a Pescara?
«Un mese e mezzo, ovvero da gennaio, che è il mese del mercato invernale, e la prima settimana di febbraio. Che peccato».
Per chiudere, facciamo un salto in serie A: chi vincerà lo scudetto?
«L’Inter sta crescendo e il Napoli è la squadra che gioca meglio. Sono serie candidate».
©RIPRODUZIONE RISERVATA