DELFINO ALL’ULTIMO POSTO IN CLASSIFICA
Moduli, uomini e rebus: Pescara è senza identità
Ben ventisette giocatori utilizzati, 6 formazioni diverse e molta confusione
PESCARA. Pescara a caccia di una identità. Sei formazioni diverse in altrettante giornate, 27 calciatori schierati con vari sistemi di gioco. Certo, il calcio è cambiato rispetto al passato, una volta gli schieramenti dall’1 all’11 ce li ricordavamo a memoria. Ora, invece, a prescindere dai numeri personalizzati, con il calendario compresso, i turni infrasettimanali e le cinque sostituzioni ci troviamo di fronte a un ginepraio. Tuttavia, un filo conduttore diventa imprescindibile e, almeno in avvio di stagione, pare che Massimo Oddo non l’abbia mai trovato.
Di sicuro i ritardi nella preparazione precampionato, le condizioni precarie di molti elementi e i tanti infortuni hanno ostacolato le intenzioni dell’allenatore che, a fatica, sta cercando di dare alla squadra una precisa fisionomia. E, già dalla gara di domenica all’Adriatico (ore 15) contro il Cittadella, sarebbe opportuno che venisse tracciata una linea.
Lo stacco maggiore c’è stato nell’ultima gara di Lecce, dove il tecnico ha lasciato a casa o in panchina parecchi big. A questo punto, c’è tanta curiosità riguardo alle scelte che verranno effettuate in un appuntamento che potrebbe rivelarsi decisivo per il futuro del 44enne pescarese. Quali carte si giocherà nell’ipotetica ultima mano? In particolare, i riflettori saranno puntati su Ledian Memushaj, Mirko Valdifiori e Cristian Galano.
Nell’elenco può essere inserito anche Christian Capone, escluso dai convocati nella sfida in Salento perché «c’era penuria di difensori», come ha spiegato lo stesso Oddo. La sensazione è che al momento non sia considerato un valore aggiunto, se non addirittura una figura superflua. Eppure, attorno al 21enne di proprietà dell’Atalanta resistono grandi aspettative: il talento c’è, bisogna individuare la chiave giusta per farlo emergere con continuità.
Rosa extra-large. La storia si ripete ormai da vari anni a questa parte. Senza indagare troppo sul passato, ci limitiamo a indicare i numeri del campionato scorso. Ebbene, al termine del girone di andata, l’allora tecnico biancazzurro Luciano Zauri aveva mandato in campo ben 32 calciatori. Oddo, dopo sole sei partite si è già avvicinato al suo vecchio amico e collaboratore utilizzando 27 elementi. Un portiere, dieci difensori, sei centrocampisti e dieci attaccanti, compreso Maistro. Quest’ultimo, preso per fare la mezzala, ormai si è conquistato di diritto un posto nel reparto avanzato.
Tra l’altro, l’ex salernitano ha realizzato tutti i gol (3) messi a segno finora dal Pescara.
Con tante pedine già usate, per giunta con moduli diversi, 4-3-2-1 (con le varianti 4-3-3 e 4-3-1-2) e 3-5-2 (3-4-2-1 o 3-4-1-2), si intuisce facilmente che il Delfino sia ancora alla ricerca di una sua identità. Oddo proverà a centrare il primo successo stagionale con il Cittadella, se ci riuscirà, grazie alla sosta, avrà due settimane per recuperare gli acciaccati, poi magari si vedrà il vero volto di una squadra che dopo sei turni resta un cantiere aperto.
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