IN CAMPO ALLE ORE 14
Oddo lancia Bellanova: Pescara, fai vedere chi sei
Il terzino destro titolare, in avanti Ceter supportato da Galano e Riccardi
PESCARA. La parola d’ordine è umiltà. Sorridente e sornione, ma anche ironico e pungente. Massimo Oddo è pronto per l’esordio sulla panchina del Pescara, dopo l’esonero nel febbraio 2017, quando i biancazzurri erano in serie A. Oggi pomeriggio (ore 14) contro il Chievo il 44enne allenatore pescarese vuole partire col piede giusto, per provare a ricalcare le orme della stagione 2015-2016, quando riuscì a portare il Delfino in serie A. «Nel calcio c'è una storia, ma non bisogna commettere l'errore di fare paragoni con il passato», precisa Oddo, dall’Ekk hotel di Città Sant’Angelo, il quartier generale della squadra biancazzurra. «La mia storia nel Pescara è stata bellissima, avevamo costruito una squadra totalmente nuova e abbiamo trovato dei ragazzi importanti che sono esplosi. Quest'anno abbiamo una rosa di giocatori bravi, ma questo non basta. Occorrono tante altre componenti per fare un grande campionato. Tante volte squadre normali possono fare campionati più importanti di squadre con giocatori sotto gli occhi di tutti. Serve l'alchimia giusta tra allenatore, giocatori, società e tifoseria. È un percorso non semplice».
Ambizioni e progetti. Anche se incalzato dalle domande dei cronisti, Oddo non pronuncia mai la parola promozione o play off. «Darsi un obiettivo è l'errore più grande. Noi partiamo ventesimi in classifica. Gli obiettivi dobbiamo darceli volta per volta. In questo momento dobbiamo pensare a fare meglio dell'anno scorso, quindi salvarsi, senza play out. Poi si vedrà... Se saremo bravi a fare certe cose, ci toglieremo delle soddisfazioni, ma ora non abbiamo nulla per darci obiettivi concreti. Serve umiltà, sempre. La parola chiave è questa. Ci dobbiamo concentrare sul darci un'identità e far divertire la gente, anche se solo dalla televisione purtroppo. Dobbiamo far capire che questa squadra lotta e suda per la maglia, ci vorrà tempo ma sono convinto che faremo qualcosa di bello». L’ambizione, qual è? «Me la tengo per me, non faccio gli errori del passato. Io un'idea ce l'ho, voi fatevi la vostra», sorride, mentre guarda i cronisti, durante la conferenza stampa.
Le scelte. Il tecnico biancazzurro oggi pomeriggio schiererà il Delfino con il 4-3-2-1. Davanti a Fiorillo, la linea difensiva sarà composta da Bellanova, terzino destro arrivato da pochi giorni al Poggio, con Masciangelo a sinistra e Drudi-Scognamiglio tandem centrale. Valdifiori in cabina di regia, con Busellato e Omeonga mezze ali. Su quest’ultimo, Oddo, spende parole importanti: «Omeonga è un giocatore molto bravo», osserva, «lo sto scoprendo ed è molto intelligente calcisticamente. Si rivelerà importante come tutti gli altri che sono arrivati».
Galano e Riccardi (in leggero vantaggio su Bocic)saranno a supporto del centravanti colombiano Ceter (ex Chievo).
Qui Chievo. Nel 4-3-1-2, in mediana, forse, potrebbe esserci il debutto dell’ex biancazzurro Palmiero, con Obi e Zuelli mezze ali. In difesa, davanti al portiere Semper, Leverbe e Rigione, con Mogos e Renzetti sulle fasce. In attacco Garritano o Morsay alle spalle di De Luca e Djordjevic. Al massimo in panchina l’altro ex, Pucciarelli, in uscita dal Chievo.
Occhio al mercato. Con l’arrivo di Asencio e Bocchetti, il Pescara è quasi al completo. «Siamo coperti in tutti i ruoli. La società è attenta, se dovesse capitare un'opportunità per quanto riguarda l'attaccante ben venga, magari con caratteristiche diverse rispetto alle pedine che abbiamo. Dietro qualcosina manca centralmente. Per il resto siamo a posto. Cessioni? Almeno in 3 o 4 dovranno andare via». Oggi pomeriggio all’Adriatico torneranno gli spettatori, ma solo 1.000 e tutti selezionati tramite invito ufficiale. «Per me è una soluzione inutile e mette in difficoltà la società».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ambizioni e progetti. Anche se incalzato dalle domande dei cronisti, Oddo non pronuncia mai la parola promozione o play off. «Darsi un obiettivo è l'errore più grande. Noi partiamo ventesimi in classifica. Gli obiettivi dobbiamo darceli volta per volta. In questo momento dobbiamo pensare a fare meglio dell'anno scorso, quindi salvarsi, senza play out. Poi si vedrà... Se saremo bravi a fare certe cose, ci toglieremo delle soddisfazioni, ma ora non abbiamo nulla per darci obiettivi concreti. Serve umiltà, sempre. La parola chiave è questa. Ci dobbiamo concentrare sul darci un'identità e far divertire la gente, anche se solo dalla televisione purtroppo. Dobbiamo far capire che questa squadra lotta e suda per la maglia, ci vorrà tempo ma sono convinto che faremo qualcosa di bello». L’ambizione, qual è? «Me la tengo per me, non faccio gli errori del passato. Io un'idea ce l'ho, voi fatevi la vostra», sorride, mentre guarda i cronisti, durante la conferenza stampa.
Le scelte. Il tecnico biancazzurro oggi pomeriggio schiererà il Delfino con il 4-3-2-1. Davanti a Fiorillo, la linea difensiva sarà composta da Bellanova, terzino destro arrivato da pochi giorni al Poggio, con Masciangelo a sinistra e Drudi-Scognamiglio tandem centrale. Valdifiori in cabina di regia, con Busellato e Omeonga mezze ali. Su quest’ultimo, Oddo, spende parole importanti: «Omeonga è un giocatore molto bravo», osserva, «lo sto scoprendo ed è molto intelligente calcisticamente. Si rivelerà importante come tutti gli altri che sono arrivati».
Galano e Riccardi (in leggero vantaggio su Bocic)saranno a supporto del centravanti colombiano Ceter (ex Chievo).
Qui Chievo. Nel 4-3-1-2, in mediana, forse, potrebbe esserci il debutto dell’ex biancazzurro Palmiero, con Obi e Zuelli mezze ali. In difesa, davanti al portiere Semper, Leverbe e Rigione, con Mogos e Renzetti sulle fasce. In attacco Garritano o Morsay alle spalle di De Luca e Djordjevic. Al massimo in panchina l’altro ex, Pucciarelli, in uscita dal Chievo.
Occhio al mercato. Con l’arrivo di Asencio e Bocchetti, il Pescara è quasi al completo. «Siamo coperti in tutti i ruoli. La società è attenta, se dovesse capitare un'opportunità per quanto riguarda l'attaccante ben venga, magari con caratteristiche diverse rispetto alle pedine che abbiamo. Dietro qualcosina manca centralmente. Per il resto siamo a posto. Cessioni? Almeno in 3 o 4 dovranno andare via». Oggi pomeriggio all’Adriatico torneranno gli spettatori, ma solo 1.000 e tutti selezionati tramite invito ufficiale. «Per me è una soluzione inutile e mette in difficoltà la società».
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