Pagliari e la salvezza: sfida da vincere insieme
L’allenatore: noi, la società, i tifosi e la città uniti per battere la Juve Stabia.
LANCIANO. Ricaricare la squadra è l’imperativo che si è dato Dino Pagliari. Lo ha già fatto dopo la sconfitta di Perugia che ha condannato la Virtus Lanciano ai play out. Deve riprovarci anche questa volta, dopo il 2-1 maturato nel finale a Castellammare di Stabia. Una sconfitta che ha dell’incredibile se si pensa che i rossoneri erano in vantaggio sulla Juve Stabia fino al 41’ della ripresa. Lui, il tecnico di Terni, era in curva con i tifosi, perché squalificato. Baci e abbracci dopo il gol di Alfageme, delusione e rabbia dopo l’uno-due nel finale firmato da Maury e Capparella.
Dino Pagliari, come si vede la partita dalla curva allo stadio Menti?
«Si vede bene, ma quando non puoi essere in mezzo al campo, vicino alla squadra, fai una faticaccia a trattenere le emozioni».
I tifosi l’hanno abbracciata dopo il gol del momentaneo vantaggio segnato da Alfageme.
«In curva si vivono emozioni particolari».
Come giudica la prova della Virtus Lanciano?
«Ottima per 85’. Ma quei 10’ di black out sono stati decisivi e ci costringono a vincere».
A che cosa sono da imputare?
«Sono cose che nel calcio possono accadere. E noi lo abbiamo imparato sulla nostra pelle».
La partita ormai ce l’avevate in pugno.
«Ma adesso questi discorsi lasciano il tempo che trovano. Noi dobbiamo pensare solo alla partita di domenica. E a vincerla. Saranno i 90’ più importanti della stagione».
Da giocare come?
«Tutti insieme. Noi sul campo, dando il massimo. Ma anche la società, i tifosi e la città. Ripeto: tutti insieme, ognuno per quello che può. E’ in ballo il patrimonio calcistico di Lanciano. Noi ci teniamo per la nostra carriera e per i nostri tifosi che anche a Castellammare di Stabia sono stati ammirevoli».
Avete trovato un ambiente molto caldo al Menti.
«Si sa che da quelle parti è così. Dobbiamo guardare avanti».
Come si prepara una partita da vincere a tutti i costi (e con qualsiasi risultato) per ottenere la salvezza?
«C’è bisogno di serenità e di concentrazione. Giorno dopo giorno dovrà maturare la consapevolezza della nostra forze: dovremo essere lucidi e forti in mezzo al campo».
Dal punto di vista tattico cambierà tutto: dovrete attaccare per vincere e non aspettare l’avversario per poi ripartire.
«Ma gli 85’ in cui abbiamo giocato alla grande non si cancellano. Dobbiamo ripartire da quelli per costruire la vittoria. C’è bisogno di una grande prestazione, questo è poco ma sicuro. E poi...».
E poi che cosa?
«Noi la Juve Stabia l’abbiamo già battuta, sia all’andata che al ritorno. E i nove (sette se si considera la penalizzazione di due punti, ndr) punti di differenza in classifica significano pure qualcosa. Dobbiamo vincere punto e basta, e mi sembra un obiettivo alla portata».
E’ vero che non corre buon sangue tra lei e Costantini (allenatore della Juve Stabia)?
«Diciamo che mi sta antipatico».
Perché
«Non ha importanza».
Si aspetta una Juve Stabia dall’atteggiamento ostruzionistico?
«Io mi auguro solo che venga designato un arbitro bravo come quello (Nasca di Bari, ndr) di domenica scorsa. Un arbitro che faccia giocare la partita senza spezzettarla».
Dino Pagliari, come si vede la partita dalla curva allo stadio Menti?
«Si vede bene, ma quando non puoi essere in mezzo al campo, vicino alla squadra, fai una faticaccia a trattenere le emozioni».
I tifosi l’hanno abbracciata dopo il gol del momentaneo vantaggio segnato da Alfageme.
«In curva si vivono emozioni particolari».
Come giudica la prova della Virtus Lanciano?
«Ottima per 85’. Ma quei 10’ di black out sono stati decisivi e ci costringono a vincere».
A che cosa sono da imputare?
«Sono cose che nel calcio possono accadere. E noi lo abbiamo imparato sulla nostra pelle».
La partita ormai ce l’avevate in pugno.
«Ma adesso questi discorsi lasciano il tempo che trovano. Noi dobbiamo pensare solo alla partita di domenica. E a vincerla. Saranno i 90’ più importanti della stagione».
Da giocare come?
«Tutti insieme. Noi sul campo, dando il massimo. Ma anche la società, i tifosi e la città. Ripeto: tutti insieme, ognuno per quello che può. E’ in ballo il patrimonio calcistico di Lanciano. Noi ci teniamo per la nostra carriera e per i nostri tifosi che anche a Castellammare di Stabia sono stati ammirevoli».
Avete trovato un ambiente molto caldo al Menti.
«Si sa che da quelle parti è così. Dobbiamo guardare avanti».
Come si prepara una partita da vincere a tutti i costi (e con qualsiasi risultato) per ottenere la salvezza?
«C’è bisogno di serenità e di concentrazione. Giorno dopo giorno dovrà maturare la consapevolezza della nostra forze: dovremo essere lucidi e forti in mezzo al campo».
Dal punto di vista tattico cambierà tutto: dovrete attaccare per vincere e non aspettare l’avversario per poi ripartire.
«Ma gli 85’ in cui abbiamo giocato alla grande non si cancellano. Dobbiamo ripartire da quelli per costruire la vittoria. C’è bisogno di una grande prestazione, questo è poco ma sicuro. E poi...».
E poi che cosa?
«Noi la Juve Stabia l’abbiamo già battuta, sia all’andata che al ritorno. E i nove (sette se si considera la penalizzazione di due punti, ndr) punti di differenza in classifica significano pure qualcosa. Dobbiamo vincere punto e basta, e mi sembra un obiettivo alla portata».
E’ vero che non corre buon sangue tra lei e Costantini (allenatore della Juve Stabia)?
«Diciamo che mi sta antipatico».
Perché
«Non ha importanza».
Si aspetta una Juve Stabia dall’atteggiamento ostruzionistico?
«Io mi auguro solo che venga designato un arbitro bravo come quello (Nasca di Bari, ndr) di domenica scorsa. Un arbitro che faccia giocare la partita senza spezzettarla».
I biglietti. Sono già in vendita al bar Micolucci, in viale Cappuccini, i biglietti per Virtus Lanciano-Juve Stabia. Questi i prezzi: tribuna coperta 25 euro, tribuna scoperta 16 euro, distinti 12 euro e curve 10. Ingresso gratuito per i minori di 14 anni. |