rientro amaro dalle olimpiadi
Paltrinieri si rompe il gomito durante la cerimonia di chiusura
ROMA. Immortalato lunedì sorridente e disponibile al suo arrivo in Italia, al termine di quella che ha definito «una bella ed emozionante olimpiade», Gregorio Paltrinieri appare serio e col braccio...
ROMA. Immortalato lunedì sorridente e disponibile al suo arrivo in Italia, al termine di quella che ha definito «una bella ed emozionante olimpiade», Gregorio Paltrinieri appare serio e col braccio sinistro al collo ieri, steso su un letto d'ospedale, in un'immagine sul suo profilo Instagram. La causa di un tanto repentino e inatteso cambio di scenario la spiega, ma solo in parte, lo stesso olimpionico azzurro nel post pubblicato nel pomeriggio sotto la foto eloquente: «Mi sono rotto il gomito la sera della cerimonia di chiusura. Non a sventolare la bandiera però. Quello è stato bello. Già operato, tornerò presto».
Paltrinieri aveva partecipato all'evento finale dei Giochi di Parigi allo Stade de France insieme con la compagna Rossella Fiamingo, anche lei prescelta come portabandiera.
Rebus Malagò. Il futuro incerto di Giovanni Malagò sembra meno fumoso: il presidente del Coni resta con la valigia in mano, i segnali che arrivano dalla politica lasciano supporre che non esiste un piano B perché possa continuare a sedere sullo scranno più importante del Comitato olimpico.
Nessun supplemento di mandato, nemmeno una proroga per l’imminente Olimpiade invernale di Milano Cortina, semmai una exit strategy che lo vorrebbe accasarsi alla Federcalcio per provare a trasferire in seno alla Federazione calcistica lo stesso metodo vincente perseguito nei tre mandati al Coni. Perché la Figc? La contingenza. Tradotto: è un incarico vacante – la Figc ha individuato nel prossimo 4 novembre il giorno utile per l’assemblea elettiva, all’ordine del giorno anche l’elezione del nuovo Presidente – e i rapporti tra il ministro dello Sport, Andrea Abodi, e l’attuale presidente federale, Gabriele Gravina, non sono eccellenti.
Paltrinieri aveva partecipato all'evento finale dei Giochi di Parigi allo Stade de France insieme con la compagna Rossella Fiamingo, anche lei prescelta come portabandiera.
Rebus Malagò. Il futuro incerto di Giovanni Malagò sembra meno fumoso: il presidente del Coni resta con la valigia in mano, i segnali che arrivano dalla politica lasciano supporre che non esiste un piano B perché possa continuare a sedere sullo scranno più importante del Comitato olimpico.
Nessun supplemento di mandato, nemmeno una proroga per l’imminente Olimpiade invernale di Milano Cortina, semmai una exit strategy che lo vorrebbe accasarsi alla Federcalcio per provare a trasferire in seno alla Federazione calcistica lo stesso metodo vincente perseguito nei tre mandati al Coni. Perché la Figc? La contingenza. Tradotto: è un incarico vacante – la Figc ha individuato nel prossimo 4 novembre il giorno utile per l’assemblea elettiva, all’ordine del giorno anche l’elezione del nuovo Presidente – e i rapporti tra il ministro dello Sport, Andrea Abodi, e l’attuale presidente federale, Gabriele Gravina, non sono eccellenti.