Pescara, Grassadonia mette subito in chiaro: "Gioca soltanto chi ci crede" 

PESCARA . Difesa a tre, baricentro alto e mentalità offensiva. Gianluca Grassadonia fissa i punti cardine del suo progetto. La missione è complicata, ma il nuovo allenatore del Pescara ci crede. Il 48enne salernitano ha voglia di rilanciarsi dopo le ultime esperienze poco esaltanti a Vercelli, Foggia e Catanzaro e un’assenza dalla panchina di tredici mesi. Conquistare la salvezza sarebbe come vincere un campionato per il tecnico campano che continua ad essere apprezzato da molti addetti ai lavori. Dopo le belle performance con la Paganese, Grassadonia ha collezionato alcune delusioni e ora ha il compito di rivitalizzare un gruppo depresso a causa dei pessimi risultati delle ultime settimane (un punto in sei gare).
Fiducia a chi ci crede. I primi approcci con i giocatori sono stati abbastanza soddisfacenti. Ieri i biancazzurri hanno svolto una lunga seduta di allenamento (quasi tre ore) rispondendo bene, almeno in apparenza, alle direttive del nuovo timoniere che in queste ore sta valutando con attenzione la mente dei calciatori. Della serie, andrà in campo solo chi crede nella risalita. Al contrario, non ci sarà spazio per coloro che non rispondono alle sollecitazioni. Del resto, in riferimento alla questione, anche Vincenzo Fiorillo al termine del match con il Venezia aveva parlato chiaro. «Chi si sente già retrocesso può restare fuori da qui alla fine», le parole del capitano. Ovviamente, per capire se i calciatori si sveglieranno dal torpore bisognerà attendere il duro impegno di venerdì a Frosinone (ore 21). Oggi Grassadonia farà le prove generali in vista del match in Ciociaria e, da quello che trapela, il tecnico dovrebbe affidarsi al 3-5-2, anche se non è escluso l’utilizzo del 3-4-1-2 o 3-4-2-1. Insomma, ad oggi l’unica certezza sembra essere la riproposizione della retroguardia a tre usata da Breda. La differenza sostanziale consisterà nella funzione degli esterni, Bellanova e Masciangelo, che dovranno agire in posizione più avanzata per supportare la fase offensiva con maggiore veemenza. D’altronde, per raggiungere la salvezza delle 15 gare rimaste bisognerà vincerne almeno 7. Per riuscirci, servirà un atteggiamento più spregiudicato rispetto al passato.
Busellato non si arrende. Il suo gol a Empoli aveva riacceso l’entusiasmo del Pescara, capace di rallentare la corsa della capolista. Il cartellino giallo rimediato in Toscana gli ha fatto saltare la sfida con il Venezia e la sua assenza si è fatta sentire. Massimiliano Busellato incarna la voglia di non mollare e a Frosinone tornerà arruolabile dopo la squalifica. «La situazione è molto difficile», ammette il centrocampista, «fortunatamente ci sono ancora 15 partite e speriamo di tornare presto a fare punti». Nel 2018-19 è stato allenato da Grassadonia a Foggia e in quella squadra c’era anche Cristian Galano. «I 9 punti di penalizzazione hanno condizionato l’annata, senza l’handicap ci saremmo salvati. Grassadonia è un grande lavoratore, molto esigente e preparatissimo a livello tattico». Dopo un ottimo inizio (12 punti in 8 gare) l’effetto Breda è svanito. «Breda non ha colpe, siamo noi i responsabili. Quando facciamo schifo è giusto dirlo, inutile puntare il dito contro l’allenatore. Speriamo che il cambio ci dia una scossa. Gruppo assente? In dieci anni di carriera non sono mai stato in uno spogliatoio così, composto da bravissimi ragazzi, purtroppo questo conta poco, nel calcio servono i risultati non le persone perbene». Il calendario non aiuta: dopo Frosinone, Lecce, Cittadella, Spal e Pordenone. «Meglio così, forse abbiamo bisogno di confrontarci con avversari forti. Se riusciremo a ritrovare la fiducia e a seguire Grassadonia potremo farcela».
Le ultime dal campo. Giannetti e Memushaj salteranno la sfida di Frosinone, in forte dubbio Maistro, mentre Rigoni e Sorensen dovrebbe farcela. Oggi e domani doppia seduta.
Giovanni Tontodonati
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