CALCIO A 5
Pescara immortale, tricolore nel mirino
Luparense ko ai calci di rigore (8-7), i biancazzurri riportano la serie in casa. San Nicolò o Montesilvano le sedi di gara 4?
PESCARA. Giù il cappello davanti a questo Pescara. Immenso, stoico, aggrappato alla partita con tutte le risorse possibili, anche quelle che non c'erano e alla fine meritatamente vittorioso (8-7) nei calci di rigore. Se quello di Bassano non è un miracolo sportivo poco ci manca. I biancazzurri riescono nell'impresa di allungare la finale scudetto a gara 4, espugnando il campo della Luparense in una serata vietata ai deboli di cuore. Ed è forse proprio il cuore del Delfino a fare la differenza al Pala Sind. Del resto, così come in tutte e tre le partite disputate finora dalle due formazioni, i biancazzurri hanno dovuto sopperire alle assenze con la voglia e la grinta, emerse in maniera decisiva nella serata veneta, soprattutto nella parte finale di gara, quando sul 4-4 e i padroni di casa all'arrembaggio, l'unica cosa da fare era stringere i denti e trascinare il verdetto ai rigori, stavolta amici.
Elogiare il singolo in un match del genere significherebbe fare torto agli altri, ma una menzione particolare per Leggiero e Salas è d'obbligo. Non dovevano esserci, probabilmente se la partita non fosse stata da tutto o niente non ci sarebbero stati. Ma nella notte di Bassano loro non si sono tirati indietro, hanno voluto aiutare i compagni. A tratti in campo non riuscivano a stare in piedi, ma per battere i Lupi anche il loro piccolo, immenso contributo era necessario. Il “Cholito” si è addirittura assunto la responsabilità di calciare uno dei rigori nella serie finale, mandando la palla a baciare il palo prima di accarezzare la rete. Non c'è stato bisogno di Lorenzo Pietrangelo, il portiere pararigori, perché a rompere l'equilibrio ci ha pensato Mancuso, il cui rigore è finito altissimo. E allora una parola la merita Antonio Capuozzo, non solo per i suoi interventi tra i pali ma anche per la prima rete trovata in questa stagione. E non poteva scegliere occasione migliore. Chiaro, qualcosa è stato fatto e molto resta ancora da fare, perché la Luparense resta avanti 2-1 nella serie e il Delfino rimane con assenze e cerotti. Ma almeno il fattore campo è recuperato e adesso lo scudetto si assegnerà in Abruzzo. Dove bisogna capirlo, perché il Pala Giovanni Paolo II è squalificato. Le ipotesi possono essere il PalaRoma o il Pala San Nicoló di Teramo. Se ne saprà di più nelle prossime ore. Intanto il Pescara si gode un successo arrivato in un match caratterizzato dal portiere di movimento. Apre Chimanguinho, poi Wellington, quindi Rosa prima della pausa.
Nella ripresa ancora Chimanguinho e Capuozzo consegnano al Pescara per due volte il doppio vantaggio, ma Brandi e Mancuso hanno idee diverse e in meno di un minuto ristabiliscono la parità. Dal dischetto segnano tutti i primi sei tiratori, fino al già citato errore di Mancuso. E Tenderini fa esplodere la festa. Da casa Peacara arrivano testimonianze di un trattamento non proprio esemplare riservato a Bassano ai tesserati del Delfino, addirittura fotografati all'ingresso del palasport. Ma per una volta tutto passa in secondo piano. Appuntamento a mercoledì sera per gara 4. (d.s.a.)
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