Pescara, la conferma di Pillon non è scontata 

PESCARA. La festa è già finita, o meglio, non è mai cominciata. Più che altro la squadra, i tifosi e i dirigenti si sono tolti un bel peso dallo stomaco. Nessuno avrebbe mai pronosticato un cammino...

PESCARA. La festa è già finita, o meglio, non è mai cominciata. Più che altro la squadra, i tifosi e i dirigenti si sono tolti un bel peso dallo stomaco. Nessuno avrebbe mai pronosticato un cammino così difficile, invece il Pescara ha sorpreso tutti (in negativo) raggiungendo la salvezza all’ultima giornata di campionato. Il poco onorevole 17° posto fotografa in modo inequivocabile la stagione di stenti. L’unico che può davvero festeggiare è Bepi Pillon. Il tecnico ha centrato l’obiettivo rivitalizzando una squadra in caduta libera. Ha preso per mano un gruppo disorientato rilanciandolo in pochi giorni. Sin dall’esordio a Palermo, il Delfino ha mostrato l’atteggiamento giusto e per poco non ci è scappato il colpaccio (1-1 e rigore fallito da Brugman). Poi le altre partite della sua gestione per un totale di 11 punti. Due vittorie, cinque pareggi e due ko contro Pro Vercelli e Ascoli provocati dalle ingenue espulsioni di Crescenzi e Coda. Una media punti non eccezionale (1,22), ma comunque sufficiente per evitare i play out. E, sabato a fine gara, Pillon ha dato subito la disponibilità per firmare il rinnovo. «Non ho parlato col presidente perché c'era in palio la salvezza», ha detto l’allenatore veneto, «ora vedremo se ci sarà la volontà di farmi restare».
Dunque, spetta alla società fare il primo passo e, da quanto filtra, i tempi non saranno brevissimi. Sebastiani preferisce ragionare con calma prima di sciogliere le riserve. Il presidente biancazzurro ha apprezzato il lavoro di Pillon, ma al tempo stesso, dopo aver riportato Zeman in riva all’Adriatico, vorrebbe cambiare rotta e ingaggiare un tecnico giovane, come ha fatto in passato con i vari Di Francesco, Stroppa, Bucchi e Oddo. Ecco perché, quasi sicuramente, non deciderà a caldo, ma aspetterà qualche giorno prima di scegliere l’allenatore che dovrà guidare il Pescara nella stagione del riscatto. In attesa del rinnovo anche Giorgio Repetto, il responsabile dell’area tecnica che ha portato Pillon in Abruzzo.
Rosa rivoluzionata. L’unica certezza è che l’organico subirà un profondo restyling. Sotto contratto ci sono 14 calciatori: i portieri Fiorillo e Savelloni, i difensori Fornasier, Perrotta, Elizalde, Balzano, Crescenzi e Gravillon, i centrocampisti Brugman e Proietti, gli attaccanti Pettinari, Bunino, Cocco e Mancuso, che resterà per un’altra stagione in prestito dalla Juventus. A questi vanno aggiunti i tanti (circa 15) calciatori che rientreranno dai prestiti.
Tra questi figurano anche due “big”: Francesco Zampano e Ahmad Benali. Il terzino destro è in prestito all’Udinese, che potrà riscattarlo versando nelle casse del Delfino circa 2 milioni di euro. Il Crotone, invece, dopo aver sborsato 300.000 euro a gennaio per rilevare Benali a titolo temporaneo, dovrà tirare fuori altri 1,5 milioni per acquistare l’intero cartellino del calciatore di origini libiche. Poco più di un mese fa. Benali è stato operato a Ortona dal professor Salini per la riduzione della frattura al quinto metatarso del piede destro. Bisognerà capire se, nonostante l’infortunio, il club calabrese vorrà esercitare ugualmente il diritto di riscatto, altrimenti il centrocampista offensivo tornerà al Pescara. Infine, ai cinque giocatori in scadenza (Baiocco, Campagnaro, Mazzotta, Coda e Bovo) non verrà rinnovato il contratto, mentre tra i dieci calciatori in prestito da altre società, il Delfino proverà a trattenere Machìn, Carraro, Capone e Valzania.
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