Pescara, retrocessi a 5 turni dalla fine: caso unico in Europa
La Società Delfino entra nella storia del calcio e c'è il rischio che diventi la squadra peggiore di sempre che abbia militato in serie A
PESCARA. La sconfitta con la Roma condanna il Pescara alla serie B, ma la squadra ha l’obbligo di onorare il campionato nelle ultime cinque giornate. Deve farlo per i tifosi, per la società e, soprattutto, per se stessa. Non è solo una questione morale. Attualmente i biancazzurri hanno il peggior rendimento di tutti i maggiori campionati europei. In classifica il Delfino ha 14 punti, anche se sul campo ne ha conquistati 11 (in media 0,33 a partita, una vittoria, 8 pareggi e 24 sconfitte, che scendono a 23 con il successo a tavolino con il Sassuolo).
Nei tornei a venti squadre, partendo dalla Premier League inglese, il Sunderland è ultimo a quota 21, a -12 dalla salvezza, ma ha giocato due gare in meno dell’Hull, al momento in salvo come quartultimo. Nella Liga spagnola, l’Osasuna occupa il fondo della graduatoria con 18 punti (-7 dal Leganes) e ufficialmente ha la difesa più perforata d’Europa con 75 reti subite. In realtà, anche questo record negativo appartiene al Pescara che sul campo ne ha incassati 76 (74 più i 2 con il Sassuolo all’andata). Nella Ligue 1 francese in coda c’è il Bastia a 28 punti con una gara in meno e a -4 dai play out (posizione occupata da Digione, terzultimo).
Nei campionati a 18 squadre, ad esempio in Olanda, dove ci sono ancora due gare da giocare, il Go Ahead Eagles è retrocesso in serie B dopo aver accumulato 23 punti. Nei guai anche il Darmstaadt nella Bundesliga tedesca, ultimo con 21 punti, a -11 dall’Augusta (terzultimo, ora farebbe i play out) a quattro giornate dal termine. In Portogallo il Nacional de Madeira è ultimo con 20 punti, a quattro lunghezze dalla Moreirense che è terzultima. In Belgio si è conclusa la stagione regolare con la retrocessione del Westerlo (23 punti, 5 vittorie, 8 pareggi e 17 ko). Insomma, tutti hanno fatto meglio del Delfino che è chiamato a migliorare il proprio ruolino. Finora nessuno nei massimi campionati europei è retrocesso con 5 giornate di anticipo.
Inoltre, bisogna evitare di battere il record negativo nei campionati di serie A a venti squadre che appartiene al Treviso. Nella stagione 2005-06 i veneti chiusero il torneo all’ultimo posto con 21 punti. Sarebbe umiliante abbandonare la scena con questi numeri. Zeman lo sa e nel post partita con la Roma lo ha detto chiaramente. «Ora il nostro obiettivo è superare una squadra in classifica, non vogliamo chiudere all’ultimo posto», queste le parole del tecnico boemo che ha già comunicato di voler stravolgere l’organico. «Cambieremo tanto perché questa squadra non l’ho costruita io».
Quest’anno sono stati 34 i calciatori impiegati da Oddo e da Zeman. Alcuni sono andati via durante la stagione, altri sono arrivati a gennaio. Tra tutti gli interpreti di questa stagione da dimenticare ne resteranno in pochi in riva all’Adriatico. La rivoluzione è già iniziata e in serie B non vedremo i vari Verre, passato alla Samp, Caprari (è dell’Inter) e altri giocatori in scadenza di contratto, come Bizzarri, Campagnaro, Muntari e Gilardino, che nonostante le parole dolci di Zeman («Gilardino integro ci poteva dare una mano. Per me è un giocatore importante. Lui in B? Se sta bene e vuole rimanere in serie B, se ne parlerà») a fine stagione cambierà aria. Potrebbero partire anche Zampano, Coda, Stendardo, Memushaj e Brugman. Poi ci sono oltre venti calciatori che rientreranno dai prestiti.
A Zeman e ai direttori sportivi Pavone e Leone il compito di ricostruire una nuova ossatura in grado di disputare un campionato ambizioso in
serie B. Si spera di tornare presto a calcare i campi più prestigiosi d’Italia, anche se, dopo questa esperienza traumatica, c’è chi si accontenterebbe semplicemente di fare una figura dignitosa in B. Come dire, se questa è la serie A, meglio lasciarla agli altri.
©RIPRODUZIONE RISERVATA