Il presidente del club biancazzurro, Daniele Sebastiani, con il responsabile dell'area tecnica Giorgio Repetto

CALCIO SERIE B

"Pescara, rotta play off ma vorrei vendere il club"

Parla di presidente, Daniele Sebastiani: "Ci sono degli industriali italiani interessati. Il 70% vale quindici milioni"

PESCARA. Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche. Daniele Sebastiani è nel mirino della tifoseria pescarese da diverso tempo ed è rimasto in silenzio per quasi tre mesi. Il presidente del Pescara è tornato a parlare e si è raccontato al Centro. Presente e futuro del club biancazzurro, nelle parole del massimo dirigente, che non ha intenzione di lasciare il timone del club, ma racconta dei retroscena su una probabile cessione della società e svela i progetti per la prossima stagione.
Daniele Sebastiani, su cosa sta lavorando?
«Abbiamo completato l’iscrizione al campionato e vogliamo allargare la base societaria»
Ovvero?
«C’è una trattativa in corso con delle persone per la vendita del 70% della società o di una percentuale più bassa».
Chi sarebbero queste persone coinvolte?
«Imprenditori solidi, molto seri, ma che vogliono mantenere l’anonimato perché non vanno a caccia di pubblicità. Stanno facendo delle valutazioni serie sulla nostra società».
Di dove sono questi potenziali compratori?
«Sono tutti italiani e non hanno nulla a che fare con i fondi d’investimento. Non consegno il Pescara a mani poco affidabili. Posso dire che non sono abruzzesi e stanno valutando anche l’acquisizione di un’altra società, ma con una situazione un po’ più ingarbugliata, anche se la piazza è più importante».
I tempi della possibile cessione?
«Non ho fretta, anche tra uno, due o tre mesi. Non è un problema. Queste persone stanno facendo delle valutazioni e hanno capito che questo club è sano, appetibile, ha un patrimonio e delle infrastrutture che stanno entrando a far parte della società».
A quanto ammonterebbe il costo dell’operazione?
«Il 70% del Pescara vale 15 circa milioni di euro».
Quando è nata la trattativa?
«Da circa un anno»
Il centro sportivo Poggio degli Ulivi è di proprietà del Pescara o è solo in affitto?
«Entro luglio, come da accordi, firmeremo il subentro al leasing in essere. La Pescara Servizi, una società controllata al 100% da noi, sarà la proprietaria del centro sportivo».
I costi dell’operazione?
«Circa quattro milioni di euro».
Il presidente onorario Vincenzo Marinelli, qualche giorno fa, in una lunga intervista al Centro, ha dichiarato che i tifosi si dovrebbero tenere stretti Sebastiani. Senza di lei il calcio a Pescara sparirebbe?
«Marinelli mi vuole bene, ma la sua frase ha un significato diverso. Non parliamo di Sebastiani come persona, ma di tutti coloro che fanno calcio tra mille difficoltà. La nostra è una società gestita bene ed è una mosca bianca nel mondo del calcio, calcolando che siamo dei piccoli imprenditori e non dei grandi industriali. Non è vero che senza Sebastiani il calcio a Pescara sparirebbe, ma è difficile far avvicinare gli imprenditori locali».

Zdenek Zeman

L’errore più grande che ha commesso nella passata stagione?
«Sono pentito del mio atteggiamento assunto a dicembre, quando non ho mandato via Zeman dopo una sua conferenza stampa del cavolo (usa un termine diverso, ndr). Mi sono lasciato convincere a non mandarlo via».
Chievo e Cesena sono state deferite per delle plusvalenze fittizie, dopo che il tg satirico Striscia la Notizia aveva denunciato l’escamotage adottato dai club. Nelle inchieste di Striscia è coinvolto anche il Pescara. È preoccupato?
«Non c’entriamo nulla. Non siamo preoccupati perché non abbiamo fatto plusvalenze non corrispondenti alla realtà».
Dopo dei periodi burrascosi è pronto a ricostruire il rapporto con l’ambiente?
«Il mio rapporto con l’ambiente Pescara è buono, anche se in passato c’è stato qualcuno che ha buttato un po’ di benzina sul fuoco aumentando le tensioni. Mi etichettano come affarista e questa cosa mi dispiace perché io e gli altri soci, in 9 anni, abbiamo versato 24 milioni di ricapitalizzazione nelle case del Pescara. E in tanti poi mi criticano...»
L’obiettivo per il prossimo campionato?
«Fare una buona squadra per entrare in zona play off».
Il direttore sportivo Luca Leone è rimasto a Pescara ed è tornato in società anche Giorgio Repetto. Chi farà il mercato?
«Repetto è un valore aggiunto, ma lui non si occuperà della parte dello scouting e delle responsabilità annesse. Questo ruolo verrà ricoperto da Luca Leone, che avrà il compito di seguire i giocatori. Il mercato lo faremo insieme io, Repetto e Leone, ma il ruolo del direttore sportivo “vero” sarà di Leone. Giorgio starà molto più vicino alla squadra e all’allenatore».
Perchè ha confermato Bepi Pillon in panchina?
«Il nostro allenatore ha dimostrato la semplicità del calcio. Lui è arrivato qui, non si è inventato nulla, ha dato entusiasmo, ha aggiustato delle cose, ha valorizzato dei giocatori e ha fatto benissimo. Penso che basti per la conferma».
Tra qualche giorno scatterà la campagna abbonamenti. Quante tessere vi augurate di vendere?
«Non so quanti, ma mi auguro che si possa ripetere la cifra dell’anno scorso (oltre 4.900, ndr). L’importante, però, è che la squadra torni ad entusiasmare la gente. Voglio rivedere l’Adriatico pieno».
Perché l’attaccante Stefano Pettinari è stato ceduto al Lecce a titolo gratuito?
«Non avevamo forza contrattuale, visto che andava a scadenza il prossimo anno e non potevamo rinnovare l’accordo alle cifre che lui chiedeva. Non era il caso di fare questa operazione. Se dovesse andar via da Lecce, noi avremo il 30% sulla rivendita futura».
Il capitano Gaston Brugman andrà via?
«A meno di 5 milioni di euro non va via. Per noi è un giocatore molto importante e qui sta benissimo».
Che mercato state facendo e quando arriveranno i primi “colpi”?
«Abbiamo le idee molto chiare e stiamo per chiudere delle operazioni. Dovremo fare 5-6 acquisti e rinforzeremo ogni reparto».
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