Pigliacelli: Zeman non fa il bene della società
Il portiere, passato alla Pro Vercelli, attacca il tecnico e il preparatore: «Io escluso senza spiegazioni»
PESCARA. Alla prima occasione Mirko Pigliacelli ha vuotato il sacco. Altro che frattura ricomposta con Zdenek Zeman. Non appena la Pro Vercelli ha ufficializzato l’acquisto, l’ex biancazzurro ha attaccato il tecnico boemo. «Purtroppo quello che mi è capitato a Pescara va oltre l’aspetto calcistico», ha detto Pigliacelli a Tmw, «perché troppe volte è stato tirato in ballo il lato personale, cercando di mettere in cattiva luce l’uomo, oltreché il professionista, per cui questa cosa non sono ancora riuscito a mandarla giù. So benissimo che nel calcio finché si tratta di una scelta tecnica non c’è nulla da dire e la si deve accettare anche se non la condividi, ma se si va oltre non mi sta più bene».
Inizia così il lungo sfogo del portiere che l’estate scorsa, su decisione di Zeman, è rimasto in riva all’Adriatico rinunciando alla firma con l’Avellino. Nelle prime 8 gare ha giocato titolare, poi il boemo lo ha messo in panchina fino al match di Empoli, quando Pigliacelli è stato spedito in tribuna. «Sono rimasto impassibile e gli ho risposto “ok”», racconta il portiere, «da quel momento in poi si è creato un insieme di inesattezze, falsità, notizie non vere intorno ai miei comportamenti e alla mia persona, al punto di essere messo in cattiva luce sia a livello nazionale che soprattutto a Pescara, dove chiunque mi incontrasse sia agli allenamenti che in giro per la città o allo stadio, si sentiva libero di potermi insultare pensando che avessi fatto qualcosa di male contro il Pescara e la sua maglia... Non avevo rifiutato nessuna scelta tecnica nè tantomeno non rispettato i miei compagni di squadra o le decisioni dell’allenatore, avevo semplicemente chiesto spiegazioni ad una situazione che non capivo e che faticavo ad accettare». Qualche giorno dopo Empoli, Zeman dice “Pigliacelli ha mancato di rispetto al gruppo”. «Proprio per questo ho parlato con tutta la squadra. Qualcuno, forse il mister dei portieri, aveva il dente più avvelenato del dovuto e ci ha messo il carico... Era lo stesso che avevo avuto alla Roma dov’è successa la stessa cosa di Pescara: evidentemente nel rapporto con lui non sono stato né bravo né fortunato. Meno male che la squadra ha capito subito che non ho mancato di rispetto a nessuno tantomeno al mio compagno di reparto, Fiorillo, del quale ho stima e rispetto oltreché essere amico». Pigliacelli svela altri retroscena. «L’estate scorsa Zeman mi ha chiamato... garantendomi che avrei giocato titolare».
In effetti, Mirko era la prima scelta, ma dopo 8 gare è stato escluso. «Contro il Parma ha deciso, senza comunicarmi o anticiparmi nulla, di escludermi... motivando la scelta in una successiva riunione dove mi ha detto: “Sai quanto ti ho voluto qui, non ti ho fatto giocare contro il Parma perché con il Cittadella non hai saputo gestire e giocare bene i palloni con i piedi che sono uno dei tuoi punti di forza”, ma ha anche aggiunto che mi avrebbe fatto rientrare subito...». Invece, sono arrivate altre panchine e nuove richieste di spiegazioni. «Mi risponde... “Sei il mio portiere titolare, ma facciamo che ci siamo capiti male”. Il dialogo si è svolto tutto così, nel senso che qualsiasi domanda gli facessi mi rispondeva sempre e solo che io ero il suo portiere titolare...». In chiusura l’ultima velenosa stoccata. «Ringrazio il presidente Sebastiani ... con me si è sempre comportato bene: purtroppo credo abbia messo al timone del Pescara una persona che non sempre sta facendo il bene della sua società».
Inizia così il lungo sfogo del portiere che l’estate scorsa, su decisione di Zeman, è rimasto in riva all’Adriatico rinunciando alla firma con l’Avellino. Nelle prime 8 gare ha giocato titolare, poi il boemo lo ha messo in panchina fino al match di Empoli, quando Pigliacelli è stato spedito in tribuna. «Sono rimasto impassibile e gli ho risposto “ok”», racconta il portiere, «da quel momento in poi si è creato un insieme di inesattezze, falsità, notizie non vere intorno ai miei comportamenti e alla mia persona, al punto di essere messo in cattiva luce sia a livello nazionale che soprattutto a Pescara, dove chiunque mi incontrasse sia agli allenamenti che in giro per la città o allo stadio, si sentiva libero di potermi insultare pensando che avessi fatto qualcosa di male contro il Pescara e la sua maglia... Non avevo rifiutato nessuna scelta tecnica nè tantomeno non rispettato i miei compagni di squadra o le decisioni dell’allenatore, avevo semplicemente chiesto spiegazioni ad una situazione che non capivo e che faticavo ad accettare». Qualche giorno dopo Empoli, Zeman dice “Pigliacelli ha mancato di rispetto al gruppo”. «Proprio per questo ho parlato con tutta la squadra. Qualcuno, forse il mister dei portieri, aveva il dente più avvelenato del dovuto e ci ha messo il carico... Era lo stesso che avevo avuto alla Roma dov’è successa la stessa cosa di Pescara: evidentemente nel rapporto con lui non sono stato né bravo né fortunato. Meno male che la squadra ha capito subito che non ho mancato di rispetto a nessuno tantomeno al mio compagno di reparto, Fiorillo, del quale ho stima e rispetto oltreché essere amico». Pigliacelli svela altri retroscena. «L’estate scorsa Zeman mi ha chiamato... garantendomi che avrei giocato titolare».
In effetti, Mirko era la prima scelta, ma dopo 8 gare è stato escluso. «Contro il Parma ha deciso, senza comunicarmi o anticiparmi nulla, di escludermi... motivando la scelta in una successiva riunione dove mi ha detto: “Sai quanto ti ho voluto qui, non ti ho fatto giocare contro il Parma perché con il Cittadella non hai saputo gestire e giocare bene i palloni con i piedi che sono uno dei tuoi punti di forza”, ma ha anche aggiunto che mi avrebbe fatto rientrare subito...». Invece, sono arrivate altre panchine e nuove richieste di spiegazioni. «Mi risponde... “Sei il mio portiere titolare, ma facciamo che ci siamo capiti male”. Il dialogo si è svolto tutto così, nel senso che qualsiasi domanda gli facessi mi rispondeva sempre e solo che io ero il suo portiere titolare...». In chiusura l’ultima velenosa stoccata. «Ringrazio il presidente Sebastiani ... con me si è sempre comportato bene: purtroppo credo abbia messo al timone del Pescara una persona che non sempre sta facendo il bene della sua società».