PRIMO ESAME DA CAPOLISTA
Pillon lancia il Pescara: fammi vedere quanto vali
Il tecnico: «Ci aspetta una battaglia e lo Spezia è forte e organizzato»
PESCARA . Fari puntati sui biancazzurri. Domani sera a La Spezia (ore 21), per la prima volta nel torneo in corso, il Pescara scenderà in campo indossando l’abito della capolista. Un esame di maturità per l’undici di Bepi Pillon che dopo sette giornate guarda tutti dall’alto verso il basso. Sarà un test utile anche per verificare gli effetti della sosta. «Quando c’è lo stop al campionato e poi si torna a giocare le insidie sono soprattutto psicologiche», spiega Pillon, «ma una partita come quella di La Spezia, contro un avversario che ha soli tre punti meno di noi, dà automaticamente grandi motivazioni. Servirà tanta concentrazione, è una tappa importante che stabilirà il grado di maturità della mia squadra. Il primato è relativo, queste sono gare che vanno giocate con il sangue agli occhi indipendentemente dalla posizione di classifica».
Lo Spezia dell’ex Pasquale Marino è un avversario temibile. «Gioca bene e ha un’organizzazione invidiabile, come tutte le squadre allenate da Marino. In attacco hanno calciatori rapidi e imprevedibili, dovremo attaccare con intelligenza senza concedere il fianco alle loro ripartenze. Lo Spezia ci assomiglia sotto il profilo tattico, dovremo fare attenzione. Inoltre, troveremo un ambiente infuocato, loro sono una squadra in salute, c’è entusiasmo e conosco bene la piazza dal momento che sono stato lì tre anni da calciatore». Dal 1985 al 1988 Pillon vestì la maglia dello Spezia (89 presenze e 1 gol) allenato da Sergio Carpanesi e, per alcuni mesi, dall’ex ct dell’Italia Gian Piero Ventura, ora al timone del Chievo. Per due stagioni, a centrocampo, l’allenatore del Pescara si muoveva in tandem con il tecnico dell’Inter Luciano Spalletti. «Ho bei ricordi di quegli anni. Nel 1985 vincemmo il campionato di serie C2 e poi disputammo due tornei discreti in C1».
Gli aquilotti hanno fatto l’en plein in casa (tre vittorie su altrettanti match), mentre il Pescara ha sempre pareggiato lontano dallo stadio Adriatico, dove la vittoria manca da quasi sei mesi (3-0 a Terni lo scorso 28 aprile). «Ci manca il colpo, ce l’abbiamo in canna ma non lo abbiamo ancora sparato. Le prestazioni sono sempre state buone, perciò dobbiamo continuare su questa strada migliorando alcuni aspetti nell’arco dei 90’».
Si va verso la conferma dello stesso undici schierato nell’ultima gara in casa contro il Benevento. Monachello ha smaltito il problema al piede ed è rientrato in gruppo. «Si è allenato con i compagni e domani (oggi, ndr) verificheremo meglio le sue condizioni». Nel tridente offensivo, insieme al centravanti siciliano, spazio a Marras a destra e a Mancuso a sinistra. Dunque, si profila una nuova panchina per Cocco, ma Pillon non è preoccupato per il morale basso dell’attaccante sardo. «È normale essere un po’ giù quando si sta fuori, però Cocco deve trasformare questa rabbia in energia positiva quando verrà chiamato in causa». In difesa, davanti a Fiorillo, Gravillon e Campagnaro al centro, Balzano e Del Grosso sulle fasce, mentre in mediana fiducia al trio Memushaj, Brugman e Machìn con quest’ultimo che negli ultimi giorni è stato oggetto di voci di mercato. «Machìn deve restare umile e pensare solo a lavorare. Se continua su questa strada avrà una bella carriera. Lui ormai sa come la penso, credo che abbia iniziato a conoscermi. Ha fatto delle belle prestazioni, ma non deve sentirsi arrivato».
Ieri la squadra si è trasferita in ritiro a Coverciano, dove è stata raggiunta dall’under 20 azzurro Melegoni e dall’under 21 albanese Kastrati che sono scesi in campo con le rispettive nazionali. Oggi nuova seduta al centro tecnico della Figc e in serata trasferimento a Lerici, alle porte di La Spezia. (t.g.)
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