Pomilio si gioca l’oro alle Olimpiadi
È abruzzese il vice allenatore del settebello azzurro che oggi pomeriggio sfida la Croazia in finale
PESCARA.
L'ultimo abruzzese rimasto in corsa ai Giochi Olimpici di Londra è un habituè delle finali che mettono in palio medaglie pluridecorate. Amedeo Pomilio, ex mancino terribile della Sisley Pescara, è ora il vice allenatore del settebello azzurro a caccia dell'oro nella finale di questo pomeriggio (ore 16-50) con la Croazia di Ratko Rudic. Più di un assistente per il tecnico Sandro Campagna che lo ha voluto con sè grazie alla sua esperienza, subito dopo la fallimentare spedizione olimpica di Pechino 2008. Un palmares ricchissimo da giocatore di pallanuoto con tre scudetti, cinque coppe Italia, una Coppa dei Campioni, tre Coppe delle Coppe, una Coppa Len e due supercoppe Len. In nazionale ha vinto la medaglia d'oro all'Olimpiade di Barcellona 1992 e quella di bronzo ad Atlanta 1996. Con il settebello è stato anche campione del mondo nel 1994 a Roma e due volte campione europeo a Sheffield '93 e a Vienna '95. Una bacheca ricchissima quella di Amedeo Pomilio, nato a Chieti l'11 febbraio 1967 e figlio di Gabriele, ex general manager della pallanuoto pescarese che creò dal nulla un modello sportivo capace di trionfare in tutto il mondo per un ventennio. Nello staff della nazionale c'è anche il preparatore dei portieri Francesco Attolico, compagno di squadra di Pomilio nei tempi d'oro alle Naiadi. E curiosamente le gesta dell'Italia in calottina oggi verranno raccontate su Sky proprio da un telecronista pescarese, Daniele Barone, che iniziò la sua fortunata carriera giornalistica in Abruzzo da Rete 8.
Marco Ratta
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