Calcio a 5
Prima finale, il Pescara cade. Alla fine scene da Far west / Video
La Luparense vince la gara 1 ai rigori per 7-6. Scontri tra giocatori, interviene la polizia in campo e negli spogliatoi
PESCARA. Il meglio del peggio lo riserva il finale. Amaro, sotto il profilo sportivo per una vittoria sfuggita quando ormai sembrava cosa fatta. Peggio, molto peggio per la violenta appendice al momento dei saluti. Tobe colpisce con una manata Caputo, è l'inizio della bolgia. Volano calci, pugni e spintoni. Nel giro di pochi istanti sul parquet è un tutti contro tutti, con i giocatori che si rincorrono per alcuni secondi prima di provare a guadagnare il sottopasso degli spogliatoi. Ma se vogliamo, qui le cose peggiorano ulteriormente. All'imbocco del tunnel si accende un'altra gigantesca rissa: le forze dell'ordine intervengono utilizzando il manganello e a farne le spese sono i giocatori di entrambe le squadre che cercano riparo negli spogliatoi.
Scene da censurare, che rovinano una serata riempita dalla passione degli oltre 2.000 tifosi arrivati al Pala Giovanni Paolo II per provare a spingere il Pescara verso lo scudetto. Avvisaglie di tensione c'erano già state a metà del secondo tempo, quando un insufficiente Di Resta invece di concedere il vantaggio per il gol di Azzoni, fischia il fallo di Brandi su Rosa. L'improvvida decisione porta giocatori e panchine al contatto. Matteo Iannascoli e l'allenatore della Luparense Marin vengono anzitempo spediti negli spogliatoi. Poco dopo la stessa sorte toccherà anche al tecnico del Delfino Fulvio Colini. Sul fronte campo il vero rammarico per il Pescara è quello di aver buttato alle ortiche un doppio vantaggio a due minuti dalla fine, costruito nonostante le quanto meno rivedibili decisioni del fischietto di Roma 2. È lui che in avvio assegna alla Luparense un rigore per un fallo commesso sì da Cuzzolino su Wellington, ma fuori area. Foglia ringrazia e trasforma. Passano pochi istanti e Borruto trova il guizzo per pareggiare, poi Cuzzolino trasforma il tiro libero che vale il vantaggio prima del riposo. Nella ripresa la partita si infiamma. In avvio è ancora Cuzzolino ad avere sul sinistro la palla giusta, ma il suo non è nè un tiro nè un passaggio. Gol mangiato, gol subito. L'antica legge del calcio trova immediata applicazione grazie a Taborda, bravo a ristabilire la parità, prima che Chimanguinho e Duarte portino il Pescara sul doppio vantaggio. Sul 4-2 Rosa colpisce il palo con il portiere di movimento ospite, dall'altro lato nuovo rigore per i venenti, stavolta giusto, realizzato ancora da Foglia. A questo punto la Luparense non ha nulla da perdere, insiste con il già utilizzato portiere di movimento e dice grazie ad Honorio che appostato sulla linea di porta trova a 52" dalla sirena il gol che manda le squadre ai rigori. Dal dischetto i Lupi sono più precisi, approfittano degli errori di Chimanguinho e Duarte e con l'ex Lara portano a casa il primo punto della finale. Un verdetto amaro per quanto visto sul campo, ma non definitivo. Certo, perdere la prima sfida casalinga significa cedere alla Luparense il vantaggio del fattore campo, ma questo Pescara può andare a fare il colpo a Bassano. Un colpo che a questo punto indispensabile per prolungare la serie e riportarla a casa.
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