IL PESCARA AL BENTEGODI
Profumo di gol a Verona, Mancuso sfida Di Carmine
Fari puntati sui due bomber: l'attaccante del Delfino finora ha realizzato otto reti, il centravanti gialloblù è a quota 2 ma ha saltato sei gare a causa di un infortunio
PESCARA. L’intruso contro uno dei bomber più quotati della B. Leonardo Mancuso lancia la sfida a Samuel Di Carmine, lunedì al Bentegodi sono previste scintille. Da un lato l’attaccante biancazzurro, vice capocannoniere del campionato con 8 reti, dall’altro il centravanti gialloblù che nelle ultime due stagioni ha realizzato 35 gol. Quest’anno ne ha segnati due, ma il ritardo è dipeso da un infortunio muscolare che gli ha fatto saltare sei partite.
Mancuso vuole vincere il duello a distanza. L’obiettivo è spingere il Delfino verso la vittoria in trasferta che manca da oltre un mese e mezzo. L’ultimo blitz a La Spezia lo scorso 20 ottobre (1-3), quando proprio l’ex biancazzurro ha sbloccato il risultato dopo 9 minuti. Poi ci ha pensato Gaetano Monachello a mettere in ghiaccio i tre punti con una bella doppietta. Il centravanti siciliano prosegue la caccia a una maglia da titolare fisso, visto che Pillon spesso lo relega in panchina utilizzando Mancuso in posizione di prima punta. E l’ex Sambenedettese si è calato benissimo nel nuovo ruolo segnando a raffica. Gli serve un altro gol per salire a quota 9 ed eguagliare il suo record personale in serie B stabilito nella passata stagione. Attaccante dinamico, versatile, scaltro in area di rigore, Leonardo sogna di ripercorrere le orme dei grandi bomber che sono passati da queste parti negli ultimi anni, come Ciro Immobile e Gianluca Lapadula.
Lunedì il 26enne milanese avrà i riflettori puntati e le luci del Bentegodi saranno rivolte anche su Di Carmine, il centravanti acquistato in estate dall’Hellas per tornare in serie A con uno sforzo notevole. Per rilevare il cartellino del 30enne cresciuto nella Fiorentina, il Verona ha versato 2,5 milioni di euro nelle casse del Perugia. Lo hanno scelto insieme due pescaresi, il ds Tony D’Amico e il tecnico Fabio Grosso, puntando forte su un calciatore che a 18 anni debutta in serie A nella Fiorentina di Cesare Prandelli, ma riesce ad affermarsi con un po’ di ritardo. Prima del 2014-15, Di Carmine non chiude mai la stagione in doppia cifra. In quel campionato di C segna 13 reti con la Juve Stabia guadagnandosi a gennaio 2015 le attenzioni del Pescara che prova ad ingaggiarlo per sostituire Riccardo Maniero, passato al Catania.
Il centravanti è in scadenza di contratto e vuole trasferirsi in riva all’Adriatico, ma l’offerta del Delfino (150.000 euro) è insufficiente per il patron dei campani Franco Manniello. Così, Di Carmine resta a Castellammare di Stabia fino al termine del campionato.
Nell’estate del 2015 la chiamata del Perugia. Metà torneo in Umbria con tre reti e altrettante da gennaio a giugno 2016 con l’Entella. Poi il ritorno a Perugia, dove diventa un bomber spietato. Due stagioni da urlo e una valanga di gol (35) in tutte le salse: destro, sinistro, testa, di precisione e di potenza. Ora la chance all’Hellas con l’ombra di Pazzini non facile da sostenere. Gravillon e Scognamiglio preparano le contromisure, mentre Pillon fa gli scongiuri. Di Carmine, l’osservato speciale che quando vede il biancazzurro si esalta. Finora, in nove incroci con il Pescara, ha segnato 5 gol. Sarebbe ora di finirla...
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