<strong>Volley A1. </strong>Il centrale tra la sfida persa al tie-break con Verona e quella di domani con Perugia
Ravellino vuole l’Aran a tutto gas
«Condannati a dare sempre il massimo per essere competitivi»
C’è Perugia alle porte, ancora a Roseto. Ma il 2-3 di mercoledì sera è ancora argomento che fa discutere. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Nella prima interpretazione di buono c’è che l’Aran Pineto ha conquistato il primo punto del campionato dopo cinque gare, lo ha fatto vincendo i primi due set e accarezzando l’idea del succcesso. Attraverso un’analisi più cruda, invece, si può chiaramente parlare di due punti gettati alle ortiche. O di una squadra non abbastanza competitiva da chiudere una partita che aveva in pugno.
E’ vero che l’ingresso di Della Lunga ha dato equilibrio al Marmi Lanza Verona, ma non basta, da solo, a giustificare la rimonta dal 2-0 al 2-3. E’ altresì vero che quando si parla dell’Aran bisogna tenere conto di due fattori: che l’organico è stato costruito quando il mercato era praticamente chiuso e che la squadra ha iniziato ad allenarsi solo a metà settembre. Premesse che condizionano ogni giudizio. In chiave salvezza c’è da preoccuparsi, e non poco, alla luce della gara di mercoledì sera a Roseto. Pineto ne giocherà altre due tra le mura amiche: domani pomeriggio contro Perugia e poi mercoledì sera il recupero della prima di campionato contro Vibo Valentia. Se non ne vincerà almeno una sarà davvero improbabile pensare di poter lottare per restare in A1 fino alla fine.
Chiaramente in casa gialloblù si guarda il bicchiere mezzo pieno. «Finalmente abbiamo conquistato il primo punto», ha detto Emanuele Ravellino tornato in campo dall’inizio, «ovviamente, sta stretto se si pensa che vincevamo 2-0. Ma questa è la realtà. Siamo calati alla distanza, penso più a livello mentale che fisico. Io, ad esempio, stavo bene. Però, a livello mentale, non abbiamo retto i cinque set, questo è chiaro». Sin qui la partita della settima giornata, ormai in archivio. Ma il 35enne centrale di origine napoletana va oltre. «Presi singolarmente i nostri avversari sono più forti sul piano tecnico, noi dobbiamo essere bravi a metterci quel qualcosa in più a livello caratteriale di grinta in modo tale da potercela giocare con tutti».
Così come è avvenuto nella passata stagione, quando lo stesso Ravellino è stato uno dei protagonisti della salvezza. Un punto in cinque gare, un bottino magro (inferiore a quello dello stesso periodo dell’anno scorso), ma preventivabile alla luce di tutto quanto accaduto negli ultimi mesi, quando più che di pallavolo si è parlato di carte bollate. Va detto che dal fronte Marmi Lanza Verone sono giunte parole di incoraggiamento per l’Aran. Lo stesso Della Lunga, che in sostanza ha cambiato l’indirizzo della gara con il suo ingresso nel terzo set, ha detto che «si vede che è una squadra bisognosa di allenarsi e di crescere per migliorare i propri automatismi. Ma non è affatto allo sbando. Credo che Pineto possa dire la sua nella lotta per non retrocedere». Domani la verifica.
E’ vero che l’ingresso di Della Lunga ha dato equilibrio al Marmi Lanza Verona, ma non basta, da solo, a giustificare la rimonta dal 2-0 al 2-3. E’ altresì vero che quando si parla dell’Aran bisogna tenere conto di due fattori: che l’organico è stato costruito quando il mercato era praticamente chiuso e che la squadra ha iniziato ad allenarsi solo a metà settembre. Premesse che condizionano ogni giudizio. In chiave salvezza c’è da preoccuparsi, e non poco, alla luce della gara di mercoledì sera a Roseto. Pineto ne giocherà altre due tra le mura amiche: domani pomeriggio contro Perugia e poi mercoledì sera il recupero della prima di campionato contro Vibo Valentia. Se non ne vincerà almeno una sarà davvero improbabile pensare di poter lottare per restare in A1 fino alla fine.
Chiaramente in casa gialloblù si guarda il bicchiere mezzo pieno. «Finalmente abbiamo conquistato il primo punto», ha detto Emanuele Ravellino tornato in campo dall’inizio, «ovviamente, sta stretto se si pensa che vincevamo 2-0. Ma questa è la realtà. Siamo calati alla distanza, penso più a livello mentale che fisico. Io, ad esempio, stavo bene. Però, a livello mentale, non abbiamo retto i cinque set, questo è chiaro». Sin qui la partita della settima giornata, ormai in archivio. Ma il 35enne centrale di origine napoletana va oltre. «Presi singolarmente i nostri avversari sono più forti sul piano tecnico, noi dobbiamo essere bravi a metterci quel qualcosa in più a livello caratteriale di grinta in modo tale da potercela giocare con tutti».
Così come è avvenuto nella passata stagione, quando lo stesso Ravellino è stato uno dei protagonisti della salvezza. Un punto in cinque gare, un bottino magro (inferiore a quello dello stesso periodo dell’anno scorso), ma preventivabile alla luce di tutto quanto accaduto negli ultimi mesi, quando più che di pallavolo si è parlato di carte bollate. Va detto che dal fronte Marmi Lanza Verone sono giunte parole di incoraggiamento per l’Aran. Lo stesso Della Lunga, che in sostanza ha cambiato l’indirizzo della gara con il suo ingresso nel terzo set, ha detto che «si vede che è una squadra bisognosa di allenarsi e di crescere per migliorare i propri automatismi. Ma non è affatto allo sbando. Credo che Pineto possa dire la sua nella lotta per non retrocedere». Domani la verifica.