CALCIO SERIE C
Sebastiani: "Sono io ostaggio del Pescara e non viceversa, voglio cedere il club"
Il presidente parla anche del caso dei bilanci: "Se fossero stati nulli o falsi, probabilmente non staremo qui. Abbiamo fatto tutto nella massima correttezza"
PESCARA. Se da una parte il Pescara sul campo sembra aver trovato nuova linfa, dall'altra c'è una contestazione in atto e un clima ostile che restano sempre immutati. Subito dopo la vittoria con la Pistoiese, il presidente Daniele Sebastiani è tornato a tuonare sulla cessione delle quote societarie e sulla questione bilanci, tralasciando un velo d'incertezza e provocazione.
"In settimana vi farò fare quattro risate", ha dichiarato Sebastiani. «Non sono preoccupato perché la continuità aziendale di questa società la dice lunga. Se i bilanci fossero stati nulli o addirittura falsi, probabilmente non staremo qui. Abbiamo fatto tutto nella massima correttezza, prima e dopo. Non sono uno che sputa nel piatto dove mangia come qualcuno...".
Rispetto a qualche settimana fa, l'intenzione del presidente del Pescara è sempre quella di cedere il suo pacchetto di quote e lo conferma anche nel post gara, usando anche parole forti definendosi ostaggio della società: "Non ho trovato nessuno e ci sto lavorando fortemente. Non è che il Pescara è ostaggio di Sebastiani, ma Sebastiani che è ostaggio del Pescara. Le proprietà sono ostaggio dei club e non viceversa. Io ci sto lavorando e lo farò fino a quando troverò qualcuno serio che compri il Pescara. Ribadisco che se tra quelle persone che urlano e gridano, si riesca a trovare qualcuno disposto a comprare, io sono qui e li ascolto".