«Sono deluso, ma non è un dramma»

Il presidente della Tercas Teramo Antonetti pensa al futuro: «Dobbiamo crederci di più».

TERAMO. Si era già detto alla vigilia che un canestro in più o in meno avrebbe potuto cambiare molte cose. Quello di Greg Brunner a un secondo e 37 dalla fine di Teramo-Montegranaro ha deciso quale delle due squadre dovesse andare alla Final Eight. Il tap-in del pelatone americano è l’immagine che suggella l’intera partita, ma sono stati sicuramente i suoi innumervoli rimbalzi ad influire di più sul risultato finale. Poi nella memoria resta quell’ultimo canestro.

Il simbolo della delusione dei tifosi biancorossi. «E’ inevitabile essere delusi», osserva il tifoso numero uno, il presidente Carlo Antonetti, «avevamo una grande chance, potevamo bissare il risultato dell’anno scorso e invece....». E invece la Banca Terca la partita l’ha persa, e non solo per quel canestro a un secondo e 37. «E’ stata una partita in cui abbiamo lottato molto, sì», è l’analisi del presidente, «ma con poca lucidità. Li abbiamo fatti stare troppo in partita, dovevamo staccarli prima. Poi abbiamo pagato la mancanza di energia fisica, soprattutto nei due giocatori che erano fermi da dieci giorni, Poeta e Amoroso».

Mancare la Final Eight dispiace, ma non è una catastrofe sportiva, non ci sono processi da fare. «Non è un dramma, assolutamente no», afferma il presidente biancorosso, «è un mancato raggiungimento di un risultato importante, ma dobbiano essere già proiettati all’inizio del girone di ritorno e ritrovare quell’energia e quella forma in tutti i giocatori che ultimamente non abbiamo avuto. Nel girone di ritorno vogliamo dimostrare che siamo una squadra che può sempre dire la sua». E magari cominciare a pensare ai play off, anche se - Antonetti non si stanca mai di ripeterlo - «la prima cosa a cui dobbiamo pensare è la salvezza, la permanenza in Serie A.

Poi ritengo che se riusciamo ad essere più continui, a ritornare nella situazione in cui eravamo a dicembre, quando avevamo trovato un’ottima forma e un ottimo equilibrio di squadra, non ci sarà precluso nessun obiettivo. La squadra ha le qualità per fare un grande girone di ritorno».
Per esempio riuscendo trasformare in vittorie almeno una parte delle sconfitte che la Banca Tercas ha subìto finora per uno o due punti, come quella di domenica con Montegranaro. «Questo dipende da noi», dice Antoneti, «dobbiamo trovare più continuità e dobbiamo crederci di più. E’ necessario invertire la tendenza che ci ha portato spesso a perdere nei secondi finali e sono convinto che questo dipende solo da noi. E poi, si sa, le vittorie portano altre vittorie».

Manca continuità in confronto all’anno scorso, ma non si possono dimenticare gli infortuni, né sottovalutare il fatto che a una partita cruciale come quella con Treviso il Teramo si è presentato senza Poeta e Amoroso. Mancano però anche parecchi punti. Ci sarebbe stato bisogno, per esempio, di quelli di Jaycee Carroll - non a caso soprannominato “Bum Bum” dai tifosi - che alla fine del girone di andata ne aveva segnati 257, mentre Drake Diener, suo sostituto nel ruolo di guardia tiratrice, è fermo a quota 160. Un confronto impietoso, mitigato però dal fatto che Diener ha maggiori attitudini difensive rispetto a Carroll e da questo punto di vista dà un contributo più corposo alla squadra.

Mancano anche i punti di Poeta: 170 quelli realizzati finora, mentre al termine del girone di andata della stagione scorsa ne aveva segnati 218. Non fa invece rimpiangere David Moss - ma solo per quanto riguarda il computo dei punti, perché per il resto, almeno per ora, non c’è confronto - l’altro esterno biancorosso, Bobby Jones, che ne ha realizzati 178 contro i 183 segnati fino alla 15ª giornata dall’attuale giocatore della Virtus Bologna.