Spalletti, la gioia e lo sfogo contro le spie 

Il ct nervoso per alcuni “spifferi” dallo spogliatoio dopo la sfida con la Croazia. Boom di ascolti in tv con oltre 15 milioni

ISERLOHN. Un dopo partita ad alta tensione. La gioia per il pareggio che ha proiettato l'Italia agli ottavi di finale, sabato (ore 18) contro la Svizzera, non ha placato Luciano Spalletti. Anzi, il traguardo tagliato ha scatenato la reazione del tecnico che si è tolto qualche sassolino dalle scarpe Lo Spalletti furioso, capace di passare in un attimo dalla gioia di una qualificazione conquistata all'ultimo respiro ad uno sfogo veemente contro i giornalisti nel corso della conferenza stampa nella “pancia” della Leipzig Arena. Subito dopo il pari dell'Italia con la Croazia il commissario tecnico azzurro ha messo in scena una reazione ad alta tensione e inaspettata, tra allusioni, parole dure, patti e veleni, che aveva visto un primo affondo già in tv a Sky, con in studio Fabio Capello. Il tutto a proposito di una Nazionale definita «troppo prudente» e difesa a spada tratta dal ct su questo piano dal commissario tecnico che ha invece dirottato la domanda sulla questione di una «squadra troppo timida».
E come accaduto ai tempi della Roma di Totti (allora si parlava di “topini”) e della breve esperienza all'Inter, anche questa volta agli Europei di fronte alla stampa internazionale, Spalletti ha puntato il dito contro le “spie” che fanno trapelare le notizie riservate. Che siano stati l'adrenalina del finale, i sassolini rimasti nelle scarpe, il carattere, le critiche pesanti e quelle eccessive o la voglia di compattare il gruppo in una sorta di «noi contro tutti», il risultato è stato eclatante.
Alla prima domanda relativa ad una sorta di patto tra il ct e la squadra sulla formazione da schierare contro la Croazia, il ct è andato gìù duro: «Mi traduca meglio la parola patto - è esploso Spalletti - Ecco, questo secondo me glielo hanno detto e fa bene a ridirlo. Perché è così. Quanti anni ha lei? (51, la risposta del giornalista). Ha ancora 14 anni di pippe per arrivare a 65, per arrivare alla mia età... Io parlo con i giocatori, ho orecchie e devo guardare con i nostri occhi. Qual è il problema? Patto di cosa? Patto per gli altri? È un patto per noi... Glielo hanno detto e fa bene a ridirlo. Non si prenda delle licenze che non sono sue. Sono debolezze di chi racconta le cose. C'è un ambiente interno e un ambiente esterno e un ambiente interno e se qualcuno racconta le cose interne, fa il male della Nazionale». Sfuriata quella di Spalletti nata, probabilmente, da una incomprensione legata ad un episodio che ha visto un membro dello staff del presidente della Figc, Gravina, presente durante un colloquio con alcuni giocatori; il seguito in piena notte, con la telefonata di scuse del ct ai giornalisti.
In tv. Boom di telespettatori per la sfida tra Italia e Croazia: il pareggio 1-1 firmato Zaccagni al 98' ha raccolto 15 milioni di telespettatori. Su Rai 1 sono stati 13 milioni e 250mila (share del 58,7%) ai quali vanno aggiunti il milione e 580 mila che hanno seguito la partita su Sky .
Gli avversari. Dopo aver impedito all'Italia di partecipare ai Mondiali in Qatar la Svizzera non ha smesso di stupire ritagliandosi un ruolo da protagonista a Euro 2024 arrivando ad un passo dal battere i padroni di casa della Germania. Ora Sommer e compagni trovano sulla loro strada, agli ottavi di finale sabato a Berlino, di nuovo gli azzurri per i quali la Nazionale elvetica è diventata una specie di bestia nera, mentre in passato rappresentavano per lo più una funzione di sparring partner prima dei grandi eventi. Ne è una prova il fatto che quella elvetica è la squadra più affrontata, tra amichevoli e partite ufficiali, dalla formazione italiana: nel totale le partite giocate tra le due Nazionali sono state 61: 29 le vittorie dell'Italia, 24 i pareggi e soltanto 8 le sconfitte. Negli ultimi anni la tendenza è cambiata con ben 6 pareggi negli ultimi 8 incontri.
Angelo Caradonna