La Valle del Giovenco non ha intenzione di svincolare l’attaccante che ha detto di voler smettere
Spinesi, spuntano i corteggiatori
L’Arezzo è pronto a ingaggiarlo, ma interessa anche ad altri club
Il matrimonio Spinesi-Valle del Giovenco rischia di diventare una telenovela. Le premesse ci sono tutte: l’attaccante la settimana scorsa ha firmato un triennale con la Valle del Giovenco, giovedì ha detto che in Abruzzo non tornerà. Gionatha Spinesi è stato ad Avezzano, ha visitato anche un appartamento dove andare ad abitare con la famiglia; si è informato dell’asilo per i figli. E ha firmato nella sede del club con la promessa di tornare alla fine di questa settimana una volta sistemata la famiglia arricchitasi del quarto figlio, Raffaele. L’ufficializzazione, però, è stata rinviata anche per non disturbare la preparazione alla partita dei biancoverdi. Ma visto il 5-1 di Verona è stata una premura infruttuosa. Nei giorni immediatamente dopo qualche boathos: “Spinesi ci ripensa”, “Spinesi ha altre offerte” e “Spinesi non va più ad Avezzano”.
Mercoledì la società spedisce il contratto in Lega e ufficializza l’operazione. Ma lo stesso 31enne attaccante pisano ha chiamato la società prima della dichiarazione rilasciata nella giornata di giovedì: “Non ho più voglia di giocare a calcio, smetto. Non ne posso più dello stress della partita”. Nel giro di pochi giorni il dietrofront. Ma ieri è tornato indietro il tesseramento: Spinesi è un giocatore biancoverde a tutti gli effetti. Potrebbe anche giocare domenica. Ma lui è a Catania. E la società marsicana è sconcertata, anche se non ha intenzione di forzare la mano: “Se ha deciso di smettere, rispettiamo la sua volontà. Eventualmente ci ripensa siamo qui ad aspettarlo”. Sì, perché la Valle del Giovenco non ha alcuna intenzione di rescindere il contratto.
Alla domanda precisa del giocatore, infatti, ha risposto: “Se vuole smettere di giocare che problema c’è a restare tesserato alla Valle del Giovenco?”. Via al gioco delle parti, in attesa che qualcuno scopra la carte. Sì, perché il sospetto, ad Avezzano e dintorni, è che Spinesi abbia fatto dietrofront in presenza di un’offerta più allettante. E i sospetti portano ad Arezzo, Salerno e Gallipoli. Sospetti e niente di più. Anche se ieri sera ad Arezzo si è sparsa la voce di un ritorno di Spinesi. Una voce fondata visto che il giocatore nel capoluogo di provincia toscano si è trovato bene in passato e ha ancora degli interessi immobiliari. La società lo riprenderebbe a gennaio. Venderebbe Chianese e ingaggerebbe l’ex bomber del Catania. Voci e sospetti, nessuna dichiarazione ufficiale, perché adesso il coltello dalla parte del manico c’è l’ha la dirigenza marsicana: o Spinesi smette davvero di giocare oppure qualcuno dovrà trattare con la dirigenza capitanata da Stornelli per svincolarlo.
Nel frattempo, il giocatore non risponde al telefonino. Lo fa solo con gli amici. Dice di volersi dedicare alla famiglia, di non poterne più del calcio e delle sue tensioni. La Valle del Giovenco ha intenzione di credergli sulla parola. Siamo solo agli inizi della telenovela.
Mercoledì la società spedisce il contratto in Lega e ufficializza l’operazione. Ma lo stesso 31enne attaccante pisano ha chiamato la società prima della dichiarazione rilasciata nella giornata di giovedì: “Non ho più voglia di giocare a calcio, smetto. Non ne posso più dello stress della partita”. Nel giro di pochi giorni il dietrofront. Ma ieri è tornato indietro il tesseramento: Spinesi è un giocatore biancoverde a tutti gli effetti. Potrebbe anche giocare domenica. Ma lui è a Catania. E la società marsicana è sconcertata, anche se non ha intenzione di forzare la mano: “Se ha deciso di smettere, rispettiamo la sua volontà. Eventualmente ci ripensa siamo qui ad aspettarlo”. Sì, perché la Valle del Giovenco non ha alcuna intenzione di rescindere il contratto.
Alla domanda precisa del giocatore, infatti, ha risposto: “Se vuole smettere di giocare che problema c’è a restare tesserato alla Valle del Giovenco?”. Via al gioco delle parti, in attesa che qualcuno scopra la carte. Sì, perché il sospetto, ad Avezzano e dintorni, è che Spinesi abbia fatto dietrofront in presenza di un’offerta più allettante. E i sospetti portano ad Arezzo, Salerno e Gallipoli. Sospetti e niente di più. Anche se ieri sera ad Arezzo si è sparsa la voce di un ritorno di Spinesi. Una voce fondata visto che il giocatore nel capoluogo di provincia toscano si è trovato bene in passato e ha ancora degli interessi immobiliari. La società lo riprenderebbe a gennaio. Venderebbe Chianese e ingaggerebbe l’ex bomber del Catania. Voci e sospetti, nessuna dichiarazione ufficiale, perché adesso il coltello dalla parte del manico c’è l’ha la dirigenza marsicana: o Spinesi smette davvero di giocare oppure qualcuno dovrà trattare con la dirigenza capitanata da Stornelli per svincolarlo.
Nel frattempo, il giocatore non risponde al telefonino. Lo fa solo con gli amici. Dice di volersi dedicare alla famiglia, di non poterne più del calcio e delle sue tensioni. La Valle del Giovenco ha intenzione di credergli sulla parola. Siamo solo agli inizi della telenovela.