lega pro

Teramo ancora sconfitto in trasferta: ko anche a Ferrara

Contro la capolista Spal arriva la quarta sconfitta consecutiva lontano dal Bonolis

FERRARA. La sconfitta del Paolo Mazza – la quarta consecutiva in trasferta, l’ottava stagionale – è il modo peggiore per chiudere un 2015 agrodolce per il Teramo. Il 2-0 rifilato dalla Spal è la fotografia giusta di un anno incredibile vissuto dal Diavolo. Dalla gioia per la storica promozione in B alla retrocessione d’ufficio in Lega Pro, in un campionato dominato nella passata stagione, ma che quest’anno sembra essere indigesto ai ragazzi di Vivarini. Calarsi nella dimensione di questo torneo è stato, è e sarà difficile, ma ci vorrà un 2016 più che positivo per evitare l’impensabile.

Il Teramo è in piena zona playout e, contro quella che – recita la classifica – è per ora la miglior formazione del campionato, ha fatto davvero molto poco, per usare un eufemismo. Mai in partita la compagine biancorossa. Alla Spal servono 20’ per archiviare la pratica, mentre nei restanti 70’ non tira i remi in barca, cercando e sfiorando a più riprese il tris. Poco, invece, ha fatto il Teramo, che neppure nel secondo tempo, nonostante un cambio tattico, ha saputo stravolgere il match.

Il dominio dell’undici di Semplici è immediato. La Spal prende in mano le redini della partita già in avvio, ma serve una gran punizione di Di Quinzio – destro a scavalcare la barriera – per sbloccare la gara al quarto d’ora. La Spal non dà neppure il tempo o il modo di reagire al Teramo, perché al 19’ piazza anche il gol del raddoppio. Sul corner di Castagnetti, Tonti forse subisce una carica da Gasparetto e devia nella propria porta. Il difensore biancazzurro non tocca il pallone, invece smanacciato male dall’estremo difensore teramano, ma esulta comunque. 2-0 e partita in ghiaccio per una Spal che gestisce benissimo il vantaggio e non rischia. Anche perché il Teramo si fa vedere dalle parti di un inoperoso Branduani soltanto nel finale del primo tempo, con qualche sortita di Cecchini. Al 37’ l’esterno crossa per Moreo, che di testa colpisce debolmente. L’attaccante ospite sfiora il gol al 43’, con una girata di destro di prima intenzione, ma la sfera finisce di poco alta sulla traversa. Il tecnico del Teramo, Vivarini, prova a cambiare la partita della sua squadra, stravolgendola tatticamente. Si affida a due cambi, richiamando uno spento Le Noci e Cecchini, per affidarsi a Da Silva e Petrella.

Ma la svolta non c’è, anzi è quasi un caso che il Teramo non incassi anche la rete del raddoppio. Almeno quattro occasioni per la Spal in dieci minuti, fra il 10’ ed il 20’, con gli abruzzesi che restano in partita quasi per inerzia. Tonti devia in angolo il sinistro a giro di Castagnetti, poi sul corner seguente Zigoni colpisce la traversa. Poi sale in cattedra Finotto, il quale mette in difficoltà la retroguardia biancorossa. Tonti lo ipnotizza al quarto d’ora, mentre al 20’ è Caidi a salvare sulla linea. Il Teramo sembra ormai alle corde, l’unico sussulto degli abruzzesi arriva al 24’, su calcio piazzato. È il neoentrato Da Silva, su punizione, a sfiorare la traversa, con un’esecuzione bella ma imprecisa. È solo un lampo in mezzo allo strapotere degli estensi, un dominio totale che per poco non si trasforma nel tris. Perché, un giro di lancette più tardi, Mora e Finotto hanno una doppia occasione, col Teramo che si salva anche alla mezz’ora: altra azione solitaria di Mattia Finotto, con la palla che termina di poco alta. Nel finale la squadra di Vivarini tenta uno sterile quanto improvvisato forcing che non porta praticamente a nulla.

Giovanni Martino