Serie C

Teramo, la replica di Sansovini: «Campitelli? Ha la memoria corta» 

La verità del bomber che domani tornerà al Bonolis: «Mi ha messo fuori rosa e fatto allenare con 42°...»

PESCARA. Un pomeriggio agitato, a dispetto del suo carattere mite. Al tempo stesso, un epilogo prevedibile, dal momento che il feeling tra il Teramo e Marco Sansovini non è mai sbocciato. L’attaccante della Fermana (3 gol in 4 gare, 239’ giocati) domani tornerà da ex al Bonolis dopo la sciagurata stagione scorsa dei biancorossi. E ieri il bomber romano ha parlato della sua avventura col Diavolo rispondendo alle critiche del patron Campitelli che qualche giorno fa ha detto: «Sansovini ha pensato a fare i suoi interessi e non quelli della società». Dopo qualche ora la Fermana, su richiesta della questura di Teramo, ha rimosso dai social il video dell’intervista.
Sansovini, perché i tifosi del Teramo ce l’hanno con lei?
«Nel torneo scorso le grandi aspettative di inizio stagione sono state disattese. Poi mi sono esposto in un paio di circostanze, ad esempio dopo la sconfitta a Venezia, e forse ho pagato il mio atteggiamento. A posteriori dico che avevo ragione perché ci siamo salvati con tanta sofferenza. I tifosi credevano che sia io che la squadra potessimo dare molto di più. Non verrò accolto con affetto, ma alla mia età non posso pensare a questi aspetti. Mi concentrerò solo sulla gara».
Vuole dire qualcosa a Campitelli?
«Lo saluterò con rispetto, anche se le sue dichiarazioni sono state fuori luogo. Forse Campitelli ha la memoria corta. Ha detto che non ho fatto gli interessi della società, ma io non sono né il direttore sportivo né il direttore generale del Teramo. Quando un datore di lavoro e un dipendente si separano ognuno fa i proprio interessi. Lui mi ha messo fuori rosa facendomi allenare insieme ad altri compagni con temperature di 42 gradi. Io, invece, il 20 agosto gli ho proposto di spalmare il mio contratto in due anni. In pratica, il secondo avrei giocato quasi gratis. Ha detto di no spiegandomi che la tifoseria era contraria alla mia permanenza. Così facendo la dirigenza ha dimostrato il suo valore e il suo peso. Il problema è che a Teramo si sente solo una campana, ma la gente ha il diritto di sapere quello che è accaduto».
Il sintetico del Bonolis un’insidia in più?
«Giocare lì non è calcio. È un campo di asfalto pitturato di verde. Mi dispiace perché la struttura è bellissima, nemmeno in B si trovano stadi così, ma il fondo non è adatto al pallone».
Qual è il suo giudizio sulla squadra di Asta?
«Il Teramo è imprevedibile. Di certo è una squadra meno fisica, ma più tecnica rispetto alla passata stagione. Ci darà filo da torcere».
Pronto al duello con Speranza e Caidi?
«Ragazzi fantastici e ottimi difensori. Si conoscono molto bene, non sarà facile superarli. Ribadisco che a Teramo ho avuto un ottimo rapporto con tutti i compagni».
La Fermana ha collezionato dieci punti in cinque gare. C’è il rischio di sentirsi troppo bravi?
«No, lavoriamo serenamente cercando di proseguire il nostro cammino. Non ci siamo montati la testa».
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