Serie C
Teramo senza scampo, poker Pordenone
I biancorossi ko in casa della capolista. Gara chiusa già nel primo tempo, inutili i gol di Ilari e Barbuti nella ripresa
PORDENONE. Troppo più forte il Pordenone, il Teramo non è stato mai in partita. Questa la sentenza che arriva dal Bottecchia, con i biancorossi che non riescono nell’impresa di violare il campo della capolista. Gara indirizzata già nel primo tempo, con tre gol che hanno messo il Teramo spalle al muro. Tardiva la reazione della squadra di Asta che solo nel secondo tempo ha creato qualche grattacapo al Pordenone, anche grazie alle modifiche tattiche del mister che ha provato il 3-5-2. Una soluzione per il futuro, quando ormai le danze a Pordenone erano state già aperte e chiuse da…Danza.
Mattatore di giornata con una doppietta, di Ilari e Barbuti le reti abruzzesi. Il Teramo ha vissuto un primo tempo da incubo e le prime avvisaglie sono arrivate quasi subito, quando Formiconi, di professione terzino, dopo appena quaranta secondi ha sfiorato il gol del vantaggio. Il Pordenone, squadra tecnicamente più valida, non ha avuto problemi nel possesso di palla nonostante un terreno di gioco reso pesante dalla pioggia copiosa caduta sul Bottecchia prima della sfida. Gli abruzzesi hanno mostrato una serie di lacune anche sul piano fisico, oltre che tatticamente. La fotografia perfetta è l’azione dell’1-0, arrivato al 9’. La difesa del Teramo non riesce a spazzare via un pallone vagante in area. Sales non contiene la sgroppata di Formiconi a destra, la sfera taglia l’intera area di rigore del Teramo arrivando dall’altra parte a Danza. Il mediano al debutto dal 1’ prende il tempo a Varas e batte imparabilmente Calore. Da lì in poi è tutta in salita la partita per la squadra di Antonino Asta, che non fa mai mancare il supporto ai suoi ma i neroverdi sono in controllo totale della partita. Le ali sono bloccate, Tulli prova a svariare su tutto il fronte offensivo senza mai incidere anche perché Foggia non è in giornata.
E così il Pordenone può in scioltezza blindare la partita. A parata di Calore al 25’, d’istinto su Ciurria, rimanda i colpi del ko a qualche minuto più tardi. Alla mezz’ora segna Gerardi da pochi passi anche se l’avrebbe meritato di più Ciurria che con un pregevole sinistro a giro colpisce in pieno il palo che ricaccia via il pallone raccolto dall’attaccante di casa. Difesa da rivedere anche in occasione del tris, con il Teramo che ancora una volta non riesce a contenere le sfuriate degli esterni di Colucci: stavolta quella di De Agostini, con Sainz-Maza che sfrutta la carambola decisiva fra Caidi, Calore ed il palo e spegne le velleità del Teramo, ben prima dell’intervallo. Peggio del primo tempo non si poteva fare, e forse anche su questo punto avrà battuto negli spogliatoi il mister dei biancorossi, Antonino Asta. L’atteggiamento della sua squadra al rientro in campo è diverso, anche perché l’ex tecnico delle giovanili del Torino ridisegna l’assetto tattico della sua squadra provando a correre i ripari. Quando però ormai è troppo tardi. Il 3-5-2 scelto da Asta per il secondo tempo funziona, perché i due esterni bassi Ventola e Pietrantonio consentono al Teramo di correre meno rischi sulle corsie laterali. In attacco, bocciato Terracino, c’è Tulli a supporto di Foggia anche se dalle parti di Perilli non arrivano chissà quali pericoli. Il portiere neroverde è impegnato solo su un cross velenoso dello stesso Ventola (6’), sebbene il Teramo sembra essere più in partita rispetto alla prima frazione. Il mischione che Ilari decide con la girata decisiva (22’) rischia di riaprire una partita già chiusa, ma il Pordenone è bravo a non perdere la testa e alla mezz’ora cala anche il poker: scivolone di Sales, il neoentrato Martignano disegna l’assist per la doppietta di Danza che bagna così il suo debutto da titolare. Inutile il secondo gol teramano, con il rigore di Barbuti (dubbio il tocco di mano di Stefani) che spiazza Perilli.
Roberto Piccoli
Mattatore di giornata con una doppietta, di Ilari e Barbuti le reti abruzzesi. Il Teramo ha vissuto un primo tempo da incubo e le prime avvisaglie sono arrivate quasi subito, quando Formiconi, di professione terzino, dopo appena quaranta secondi ha sfiorato il gol del vantaggio. Il Pordenone, squadra tecnicamente più valida, non ha avuto problemi nel possesso di palla nonostante un terreno di gioco reso pesante dalla pioggia copiosa caduta sul Bottecchia prima della sfida. Gli abruzzesi hanno mostrato una serie di lacune anche sul piano fisico, oltre che tatticamente. La fotografia perfetta è l’azione dell’1-0, arrivato al 9’. La difesa del Teramo non riesce a spazzare via un pallone vagante in area. Sales non contiene la sgroppata di Formiconi a destra, la sfera taglia l’intera area di rigore del Teramo arrivando dall’altra parte a Danza. Il mediano al debutto dal 1’ prende il tempo a Varas e batte imparabilmente Calore. Da lì in poi è tutta in salita la partita per la squadra di Antonino Asta, che non fa mai mancare il supporto ai suoi ma i neroverdi sono in controllo totale della partita. Le ali sono bloccate, Tulli prova a svariare su tutto il fronte offensivo senza mai incidere anche perché Foggia non è in giornata.
E così il Pordenone può in scioltezza blindare la partita. A parata di Calore al 25’, d’istinto su Ciurria, rimanda i colpi del ko a qualche minuto più tardi. Alla mezz’ora segna Gerardi da pochi passi anche se l’avrebbe meritato di più Ciurria che con un pregevole sinistro a giro colpisce in pieno il palo che ricaccia via il pallone raccolto dall’attaccante di casa. Difesa da rivedere anche in occasione del tris, con il Teramo che ancora una volta non riesce a contenere le sfuriate degli esterni di Colucci: stavolta quella di De Agostini, con Sainz-Maza che sfrutta la carambola decisiva fra Caidi, Calore ed il palo e spegne le velleità del Teramo, ben prima dell’intervallo. Peggio del primo tempo non si poteva fare, e forse anche su questo punto avrà battuto negli spogliatoi il mister dei biancorossi, Antonino Asta. L’atteggiamento della sua squadra al rientro in campo è diverso, anche perché l’ex tecnico delle giovanili del Torino ridisegna l’assetto tattico della sua squadra provando a correre i ripari. Quando però ormai è troppo tardi. Il 3-5-2 scelto da Asta per il secondo tempo funziona, perché i due esterni bassi Ventola e Pietrantonio consentono al Teramo di correre meno rischi sulle corsie laterali. In attacco, bocciato Terracino, c’è Tulli a supporto di Foggia anche se dalle parti di Perilli non arrivano chissà quali pericoli. Il portiere neroverde è impegnato solo su un cross velenoso dello stesso Ventola (6’), sebbene il Teramo sembra essere più in partita rispetto alla prima frazione. Il mischione che Ilari decide con la girata decisiva (22’) rischia di riaprire una partita già chiusa, ma il Pordenone è bravo a non perdere la testa e alla mezz’ora cala anche il poker: scivolone di Sales, il neoentrato Martignano disegna l’assist per la doppietta di Danza che bagna così il suo debutto da titolare. Inutile il secondo gol teramano, con il rigore di Barbuti (dubbio il tocco di mano di Stefani) che spiazza Perilli.
Roberto Piccoli