Tercas, tanti dubbi dopo la sconfitta
Ma anche una certezza: tolta Siena, il Teramo non è stato finora inferiore a nessuno.
TERAMO. L’amara sconfitta con Milano lascia la Banca Tercas Teramo con alcuni dubbi, ma anche con qualche importante certezza. Cominciamo da queste ultime e proprio da quell’81-83 di sabato sera. Un risultato che conferma che il Teramo se la può vedere alla pari con tutti. Può perdere o vincere, ma ha perso sempre per una manciata di punti, senza mai manifestare inferiorità, neanche al cospetto delle grandi del basket italiano incontrate finora. Siena esclusa, naturalmemte, ma la Montepaschi non è inarrivabile solo per i biancorossi, come dimostra - se ce ne fosse ancora bisogno - il sonante 83-58 inflitto ieri dalla squadra di Pianigiani alla Lottomatica Roma. Tolta la trasferta di Siena, quindi, le altre quattro partite perse dalla Banca Tercas si sono concluse con distacchi minimi e in almeno due casi - alla quarta giornata con la Virtus Bologna e l’altro ieri con Milano - letteralmente buttate via dal Teramo per qualche dettaglio sbagliato negli ultimi secondi di gara.
Le altre certezze vengono dal rendimento di alcuni giocatori: in primo luogo da Amoroso, finora sempre il migliore o tra i migliori del quintetto biancorosso; poi da Jurak, che soprattutto sabato sera ha dimostrato quanto può essere utile alla squadra; da Diener, che pur tra alti e bassi sta svolgendo in maniersa soddisfacente il suo ruolo di guardia tiratrice e portatore di palla all’occorrenza; senza dimenticare Hoover e Lulli, che quando vengono chiamati in campo sanno sempre cosa fare. E poi il coach. Capobianco non è stato premiato a caso, e per ben due volte, come migliore allenatore della serie A: se questo non è un momento particolarmente felice per la squadra, in panchina c’è un tecnico più che qualificato per trovare il bandolo e rispolverare, anche con roster cambiato, il gioco brillante della scorsa stagione.
E questa considerazione porta direttamente al capitolo dubbi, il primo dei quali riguarda il tempo ancora necessario prima che la squadra - che solo da venti giorni riesce ad allenarsi quasi al completo - apprenda e metta in pratica gli schemi di gioco del suo allenatore. Pi c’è da capire il momento negativo di Poeta, che si riverbera sul rendimento generale, ma i dubbi riguardano soprattutto quello che finora è un oggetto misterioso: Bobby Jones. Spesso avulso dal gioco, non è ancora riuscito ad inserirsi. Ma che ci sappia fare lo ha dimostrato ampiamente nel match con Varese: 27 punti, 33 di valutazione, grande prova in attaco e in difesa. Non si è più ripetuto e c’è da capire il perché. Come c’è da capire come e quando James Thomas (unico vero centro del roster teramano, esclusi i contratti a termine) potrà recuperare dal problema fisico che lo tiene lontano dal parquet e se, a questo punto, rientra ancora nei piani della società.
Le altre certezze vengono dal rendimento di alcuni giocatori: in primo luogo da Amoroso, finora sempre il migliore o tra i migliori del quintetto biancorosso; poi da Jurak, che soprattutto sabato sera ha dimostrato quanto può essere utile alla squadra; da Diener, che pur tra alti e bassi sta svolgendo in maniersa soddisfacente il suo ruolo di guardia tiratrice e portatore di palla all’occorrenza; senza dimenticare Hoover e Lulli, che quando vengono chiamati in campo sanno sempre cosa fare. E poi il coach. Capobianco non è stato premiato a caso, e per ben due volte, come migliore allenatore della serie A: se questo non è un momento particolarmente felice per la squadra, in panchina c’è un tecnico più che qualificato per trovare il bandolo e rispolverare, anche con roster cambiato, il gioco brillante della scorsa stagione.
E questa considerazione porta direttamente al capitolo dubbi, il primo dei quali riguarda il tempo ancora necessario prima che la squadra - che solo da venti giorni riesce ad allenarsi quasi al completo - apprenda e metta in pratica gli schemi di gioco del suo allenatore. Pi c’è da capire il momento negativo di Poeta, che si riverbera sul rendimento generale, ma i dubbi riguardano soprattutto quello che finora è un oggetto misterioso: Bobby Jones. Spesso avulso dal gioco, non è ancora riuscito ad inserirsi. Ma che ci sappia fare lo ha dimostrato ampiamente nel match con Varese: 27 punti, 33 di valutazione, grande prova in attaco e in difesa. Non si è più ripetuto e c’è da capire il perché. Come c’è da capire come e quando James Thomas (unico vero centro del roster teramano, esclusi i contratti a termine) potrà recuperare dal problema fisico che lo tiene lontano dal parquet e se, a questo punto, rientra ancora nei piani della società.