Tercas Teramo, 7 minuti da favola
I biancorossi tornano alla vittoria stroncando la Pepsi Caserta nel finale.
TERAMO. Doveva essere la partita del riscatto e così è stato, ma quando mancavano solo 7 minuti e 20 secondi alla fine non ci credeva nessuno. Il peggior Teramo visto in questa stagione (e forse anche nella precedente) stava perdendo di 15 punti contro la Pepsi Caserta.
Dopo aver tenuto testa agli avversari nel primo tempo (chudendo in vantaggio di un punto entrambe le frazioni) la Banca Tercas sembrava essersi smarrita. Dopo l’intervallo era tornata in campo una squadra senza testa, senza gioco d’assieme, senza nerbo, tanto da chiudere la terza frazione sotto di 10 e concedere dopo poco più di due minuti nell’ultimo quarto il massimo vantaggio a Caserta: 65-80, quando il cronometro segnava appunto 7’20” alla sirena.
Quello che è successo dopo è una piccola impresa sportiva, ma soprattutto del cuore dei biancorossi che, al contrario di molti degli oltre 3500 spettatori sugli spalti (primo tutto esaurito stagionale), non hanno mai smesso di crederci. Tornando a giocare come sa, la Banca Tercas si è rimessa in scia, ha riagganciato gli avversari, ha messo il naso in avanti e ha chiuso i conti senza concedere più nulla.
IL TABELLINO
TERCAS TERAMO: 92 - PEPSI CASERTA: 85
In avvio difese molto allegre e percentuali altissime: in poco più di 6 minuti Diener fa 12 punti, Amoroso (ancora una volta il migliore, anche quando la squadra arrancava) ne fa 8; dall’altra parte c’è un Bowers caricato a molla che ne segna 12 a sua volta.
Il gioco è divertente - anche sugli spalti, dove la guerra del tifo per il momento la stanno vincendo gli oltre duecento casertani che fanno un baccano infernale - ma la difesa biancorossa preoccupa. Preoccupa anche Bobby Jones, spaesato in difesa (così è apparso a molti, ma coach Capobianco dopo la gara dirà che invece il suo è stato un lavoro oscuro ma utilissimo, e infatti lo terrà in campo per 37 minuti) e quasi nullo in attacco. Ma il confronto resta in equilibrio, così come nel secondo quarto che finisce con i biancorossi avanti di un punto.
Al ritorno in campo la musica cambia: non c’è Poeta (poco brillante fino a quel momento), Caserta diventa molto più aggressiva e attacca con efficacia la difesa biancorossa, in quella fase disposta a zona. Il gioco del Teramo sembra non avere più logica, la grinta sembra smarrita e Caserta scava un solco che sembra spaccare definitivamente la partita. Ma non sarà così.
Tre i fattori che con più evidenza di altri decidono il match: il rientro di Poeta in regia, una serie di 5 tiri liberi sbagliati da Caserta e il risveglio di Jones. Ma è tutta la squadra che tira fuori cuore e grinta e quei sette minuti finali (parziale di 27-5) sono da antologia del basket.
Dopo aver tenuto testa agli avversari nel primo tempo (chudendo in vantaggio di un punto entrambe le frazioni) la Banca Tercas sembrava essersi smarrita. Dopo l’intervallo era tornata in campo una squadra senza testa, senza gioco d’assieme, senza nerbo, tanto da chiudere la terza frazione sotto di 10 e concedere dopo poco più di due minuti nell’ultimo quarto il massimo vantaggio a Caserta: 65-80, quando il cronometro segnava appunto 7’20” alla sirena.
Quello che è successo dopo è una piccola impresa sportiva, ma soprattutto del cuore dei biancorossi che, al contrario di molti degli oltre 3500 spettatori sugli spalti (primo tutto esaurito stagionale), non hanno mai smesso di crederci. Tornando a giocare come sa, la Banca Tercas si è rimessa in scia, ha riagganciato gli avversari, ha messo il naso in avanti e ha chiuso i conti senza concedere più nulla.
IL TABELLINO
TERCAS TERAMO: 92 - PEPSI CASERTA: 85
TERCAS TERAMO: Hoover 10, B. Jones 11, Laquintana ne, Poeta 10, Amoroso 19, Marino ne, Young 4, Lulli, Cerella ne, Diener 19, Stanescu 9, Jurak 10. All. Capobianco. PEPSI CASERTA: Cardinale ne, Koszarek 8, Parrillo, Di Bella 12, Bowers 17, Michelori 10, Zamo ne, Doornekamp 10, Cefarelli ne, Ere 15, Martin 5, J. Jones 8. All. Sacripanti. ARBITRI: Facchini, Filippini, Lanzarini. NOTE: parziali 28-27, 49-48, 63-73. Tiri liberi: Teramo 17/23, Caserta 8/17. Tiri da 2: Teramo 24/40, Caserta 19/31. Tiri da 3: Teramo 9/21, Caserta 13/27. Rimbalzi: Teramo 34 (21 dif., 13 off.), Cserta 24 (15 dif., 9 off.) Palle perse/recuperate: Teramo 12/18, Caserta 17/12. Usciti per 5 falli: Di Bella. |
In avvio difese molto allegre e percentuali altissime: in poco più di 6 minuti Diener fa 12 punti, Amoroso (ancora una volta il migliore, anche quando la squadra arrancava) ne fa 8; dall’altra parte c’è un Bowers caricato a molla che ne segna 12 a sua volta.
Il gioco è divertente - anche sugli spalti, dove la guerra del tifo per il momento la stanno vincendo gli oltre duecento casertani che fanno un baccano infernale - ma la difesa biancorossa preoccupa. Preoccupa anche Bobby Jones, spaesato in difesa (così è apparso a molti, ma coach Capobianco dopo la gara dirà che invece il suo è stato un lavoro oscuro ma utilissimo, e infatti lo terrà in campo per 37 minuti) e quasi nullo in attacco. Ma il confronto resta in equilibrio, così come nel secondo quarto che finisce con i biancorossi avanti di un punto.
Al ritorno in campo la musica cambia: non c’è Poeta (poco brillante fino a quel momento), Caserta diventa molto più aggressiva e attacca con efficacia la difesa biancorossa, in quella fase disposta a zona. Il gioco del Teramo sembra non avere più logica, la grinta sembra smarrita e Caserta scava un solco che sembra spaccare definitivamente la partita. Ma non sarà così.
Tre i fattori che con più evidenza di altri decidono il match: il rientro di Poeta in regia, una serie di 5 tiri liberi sbagliati da Caserta e il risveglio di Jones. Ma è tutta la squadra che tira fuori cuore e grinta e quei sette minuti finali (parziale di 27-5) sono da antologia del basket.