Turchi goleador: è il mio momento d’oro
L’ala del Lanciano: segno di più perché sfrutto i consigli di Pagliari
Manuel Turchi, 29 anni, è il capocannoniere della Virtus Lanciano, insieme a Umberto Improta. Tre gol a testa. L’ex giuliese li ha segnati su rigore, l’ala di origine romana su azione. Tutti. Un avvio così folgorante, probabilmente, non gli era mai capitato in carriera. A Marcianise, a Giulianova e, in casa contro il Taranto, i suoi gol sono valsi altrettanti pareggi. E’ entrato in pianta stabile nella formazione titolare della Virtus dalla trasferta di Cosenza, dopodiché è stato un crescendo. Oggi ci riprova a Rimini, al Neri dove ha già giocato, in passato, con la maglia del Lanciano.
Turchi, sta andando forte?
«Forse, come nel primo anno di Padova (C1 stagione 2005-2006). Stavo molto bene anche allora, anche se giocavo da mezzala. Credo che la forma fisica sia fondamentale, ma devo ringraziare anche mister Pagliari per i suoi consigli. Adesso gioco più nello spazio, mentre prima giocavo solo con la palla addosso. Mi ha completato come giocatore con i suoi suggerimenti».
C’entra anche la maturazione dell’uomo?
«Penso che con il secondo figlio in arrivo crescano le responsabilità. Mi sento più maturo, certo».
Segna tanto alla luce del suo curriculum.
«I gol sono anche figli dei movimenti che faccio».
L’unica responsabilità che non le pesa è quella di essere il marito della presidente.
«Ci penso il meno possibile, grazie anche alla squadra e allo staff tecnico che non mi fanno pesare questa situazione. Mi sento un giocatore a tutti gli effetti».
Nemmeno la città gliela fa pesare.
«Il tifoso lancianese è il mio primo sostenitore, mi fa sentire importante come giocatore».
Qualche insulto in trasferta?
««L’anno scorso forse, quest’anno di meno».
Rimini che cosa le ricorda?
«I tempi andati del Lanciano di Castori. Ricordo che abbiamo pareggiato una partita in notturna quando sembrava di averla già persa. Se non sbaglio è finita 2-2».
Come va contestualizzata la sfida di Rimini?
«E’ la più difficile, abbiamo difficoltà a livello di organico. Bisogna stringere i denti. Serve una prestazione di carattere».
Obiettivo play off?
«Siamo una buona squadra, però non abbiamo avuto fortuna finora. Basti pensare agli arbitri e agli assistenti che abbiamo incrociato. Ci sono costati almeno sei punti tra sviste varie. E con quei sei punti sarebbe tutta un’altra classifica».
Di play off non vuole parlare?
«Nella nostra posizione dobbiamo guardare sia davanti che dietro. Bisogna essere realisti».
Si cambia. Vastola e Masini, infortunati al pari di Oshadogan, sono rimasti a casa. Torna Sacilotto a centrocampo; Coppini sostituisce Vastola in difesa; a centrocampo potrebbe esserci la novità Colombaretti che si gioca il posto di esterno sinistro con Amenta e Sansone. In avanti Morante dovrebbe far coppia con Improta.
La terna. L’arbitro designato è Marco Di Bello di Brindisi, primo anno nella Can Pro. E’ all’esordio in in Prima divisione, ha diretto 6 gare in Seconda. Il ruolino: 3 1, 2 X e 1 2; 3 espulsioni e 1 rigore concesso. Gli assistenti sono Francesco Mosca di Chivasso e Giuseppe Palermo di Novara.
Turchi, sta andando forte?
«Forse, come nel primo anno di Padova (C1 stagione 2005-2006). Stavo molto bene anche allora, anche se giocavo da mezzala. Credo che la forma fisica sia fondamentale, ma devo ringraziare anche mister Pagliari per i suoi consigli. Adesso gioco più nello spazio, mentre prima giocavo solo con la palla addosso. Mi ha completato come giocatore con i suoi suggerimenti».
C’entra anche la maturazione dell’uomo?
«Penso che con il secondo figlio in arrivo crescano le responsabilità. Mi sento più maturo, certo».
Segna tanto alla luce del suo curriculum.
«I gol sono anche figli dei movimenti che faccio».
L’unica responsabilità che non le pesa è quella di essere il marito della presidente.
«Ci penso il meno possibile, grazie anche alla squadra e allo staff tecnico che non mi fanno pesare questa situazione. Mi sento un giocatore a tutti gli effetti».
Nemmeno la città gliela fa pesare.
«Il tifoso lancianese è il mio primo sostenitore, mi fa sentire importante come giocatore».
Qualche insulto in trasferta?
««L’anno scorso forse, quest’anno di meno».
Rimini che cosa le ricorda?
«I tempi andati del Lanciano di Castori. Ricordo che abbiamo pareggiato una partita in notturna quando sembrava di averla già persa. Se non sbaglio è finita 2-2».
Come va contestualizzata la sfida di Rimini?
«E’ la più difficile, abbiamo difficoltà a livello di organico. Bisogna stringere i denti. Serve una prestazione di carattere».
Obiettivo play off?
«Siamo una buona squadra, però non abbiamo avuto fortuna finora. Basti pensare agli arbitri e agli assistenti che abbiamo incrociato. Ci sono costati almeno sei punti tra sviste varie. E con quei sei punti sarebbe tutta un’altra classifica».
Di play off non vuole parlare?
«Nella nostra posizione dobbiamo guardare sia davanti che dietro. Bisogna essere realisti».
Si cambia. Vastola e Masini, infortunati al pari di Oshadogan, sono rimasti a casa. Torna Sacilotto a centrocampo; Coppini sostituisce Vastola in difesa; a centrocampo potrebbe esserci la novità Colombaretti che si gioca il posto di esterno sinistro con Amenta e Sansone. In avanti Morante dovrebbe far coppia con Improta.
La terna. L’arbitro designato è Marco Di Bello di Brindisi, primo anno nella Can Pro. E’ all’esordio in in Prima divisione, ha diretto 6 gare in Seconda. Il ruolino: 3 1, 2 X e 1 2; 3 espulsioni e 1 rigore concesso. Gli assistenti sono Francesco Mosca di Chivasso e Giuseppe Palermo di Novara.