Turchi, i conti non tornano
«A Marcianise per vincere e cancellare il pari con l’Andria»
LANCIANO. Ci mette la faccia Manuel Turchi. E non si tira indietro. Corre, sbuffa e impreca sulla corsia di destra. Da quando è rientrato in squadra, da titolare, la Virtus ha acquisito equilibrio e non ha più perso.
Non ha preso il volo (quattro pareggi e una vittoria), ma quantomeno ha reagito alla partenza caratterizzata da due sconfitte interne. Ci mette la faccia perché oltre ad essere un giocatore è il marito della presidente Valentina Maio. Quindi, ha sempre i riflettori addosso.
Turchi, un altro pari.
«Non ci è andata bene contro l’Andria».
Colpa della terna arbitrale o vostra?
«Al 60% dell’arbitro. Mi riferisco al secondo gol dei pugliesi in fuorigioco. Ma ci sono anche nostre responsabilità nel senso che potevamo chiudere prima la gara».
12 punti in 10 gare, bottino inferiore alle attese.
«La classifica parla chiaro. Sotto il profilo del gioco siamo in crescita, e questo mi fa ben sperare. Però, manchiamo di concretezza e questo handicap ci impedisce di raccogliere quanto meritiamo. Non riusciamo a compiere il salto di qualità».
L’Andria non aveva mai fatto punti in trasferta e al Biondi ne ha preso uno; il Real Marcianise, invece, non ha mai vinto in casa...
«No, non scherziamo. Andremo al Progreditur per vincere. Noi giocheremo per riprenderci i due punti lasciati per strada domenica scorsa. E dobbiamo riuscirci».
Si nota un po’ di nervosismo nella squadra.
«Se si riferisce a quanto accaduto domenica, è episodico. Un momento di tensione legato all’evolversi della gara. Niente di più».
Cinque risultati utili di fila dopo il passo falso interno contro il Portogruaro. Avete voltato pagina.
«Diciamo che sono rientrati giocatori di ruolo. L’allenatore ha avuto a disposizione più gente e non è stato costretto a far giocare alcuni ragazzi fuori ruolo. La crescita è dovuta anche a questo».
A proposito, Amenta sembra un altro giocatore rispetto alla passata stagione, perché?
«Lo conosco bene perché siamo stati compagni a Padova. L’anno scorso ha avuto dei problemi che ne hanno condizionato il rendimento in mezzo al campo. Federico è bravo e ora che sta bene sta dimostrando il suo valore».
Dieci partite e un rammarico, quale?
«Quello di Giulianova, ormai avevamo vinto. Quel pareggio ce l’ho ancora sullo stomaco, non riesco a digerirlo nemmeno a distanza di tempo. E’ pazzesco quanto ci è accaduto: rigore all’ultimo secondo di gioco!».
C’è poca gente la domenica al Biondi, rispetto al passato. Come mai?
«Il chiarimento tra noi giocatori e i tifosi c’è stato. E credo si sia rivelato produttivo. Il gioco è migliorato. Per il resto, non saprei che cosa rispondere».
Le squadre più forti che avete incontrato?
«Il Pescara e il Portogruaro ci hanno messo sotto».
E il Verona che ha vinto al Biondi?
«Sul piano del gioco non ci ha massacrato come potrebbe far credere il risultato. Anche perché la strada è stata spianata da due errori nostri. Di certo, il Verona ha un gran portiere. Quel Rafael non ha nulla a che fare con questa categoria. E’ stato lui a indirizzare la gara a Lanciano».
Non ha preso il volo (quattro pareggi e una vittoria), ma quantomeno ha reagito alla partenza caratterizzata da due sconfitte interne. Ci mette la faccia perché oltre ad essere un giocatore è il marito della presidente Valentina Maio. Quindi, ha sempre i riflettori addosso.
Turchi, un altro pari.
«Non ci è andata bene contro l’Andria».
Colpa della terna arbitrale o vostra?
«Al 60% dell’arbitro. Mi riferisco al secondo gol dei pugliesi in fuorigioco. Ma ci sono anche nostre responsabilità nel senso che potevamo chiudere prima la gara».
12 punti in 10 gare, bottino inferiore alle attese.
«La classifica parla chiaro. Sotto il profilo del gioco siamo in crescita, e questo mi fa ben sperare. Però, manchiamo di concretezza e questo handicap ci impedisce di raccogliere quanto meritiamo. Non riusciamo a compiere il salto di qualità».
L’Andria non aveva mai fatto punti in trasferta e al Biondi ne ha preso uno; il Real Marcianise, invece, non ha mai vinto in casa...
«No, non scherziamo. Andremo al Progreditur per vincere. Noi giocheremo per riprenderci i due punti lasciati per strada domenica scorsa. E dobbiamo riuscirci».
Si nota un po’ di nervosismo nella squadra.
«Se si riferisce a quanto accaduto domenica, è episodico. Un momento di tensione legato all’evolversi della gara. Niente di più».
Cinque risultati utili di fila dopo il passo falso interno contro il Portogruaro. Avete voltato pagina.
«Diciamo che sono rientrati giocatori di ruolo. L’allenatore ha avuto a disposizione più gente e non è stato costretto a far giocare alcuni ragazzi fuori ruolo. La crescita è dovuta anche a questo».
A proposito, Amenta sembra un altro giocatore rispetto alla passata stagione, perché?
«Lo conosco bene perché siamo stati compagni a Padova. L’anno scorso ha avuto dei problemi che ne hanno condizionato il rendimento in mezzo al campo. Federico è bravo e ora che sta bene sta dimostrando il suo valore».
Dieci partite e un rammarico, quale?
«Quello di Giulianova, ormai avevamo vinto. Quel pareggio ce l’ho ancora sullo stomaco, non riesco a digerirlo nemmeno a distanza di tempo. E’ pazzesco quanto ci è accaduto: rigore all’ultimo secondo di gioco!».
C’è poca gente la domenica al Biondi, rispetto al passato. Come mai?
«Il chiarimento tra noi giocatori e i tifosi c’è stato. E credo si sia rivelato produttivo. Il gioco è migliorato. Per il resto, non saprei che cosa rispondere».
Le squadre più forti che avete incontrato?
«Il Pescara e il Portogruaro ci hanno messo sotto».
E il Verona che ha vinto al Biondi?
«Sul piano del gioco non ci ha massacrato come potrebbe far credere il risultato. Anche perché la strada è stata spianata da due errori nostri. Di certo, il Verona ha un gran portiere. Quel Rafael non ha nulla a che fare con questa categoria. E’ stato lui a indirizzare la gara a Lanciano».
Nuovo stadio. Oggi a Rimini, alla Fiera Eco Mondo, la famiglia Maio presenta il progetto per il nuovo stadio eco-sostenibile che dovrebbe sorgere nella zona Val di Sangro. Biglietti. Sono in vendita i biglietti per i tifosi rossoneri. Sono acquistabili al Vendilo di Vasto, in via Madonna dell’Asilo 190. I tagliandi disponibili sono 800 al prezzo di 15 euro (più i diritti di prevendita) l’uno. |