Valle del Giovenco, lampi di classe
Un paio di distrazioni complicano la partita dominata con il Potenza.
AVEZZANO. Vittoria doveva essere e vittoria è stata. E non ci si lasci ingannare dal risicato (e rocambolesco) 3-2 finale, perché in realtà la Valle del Giovenco avrebbe meritato ben più di un solo gol di scarto. Ma tant’è, e in periodi di crisi non è il caso di lamentarsi. La formazione biancoverde ha mostrato a tratti anche un gioco armonioso, spesso propiziato da quel Mario Rebecchi mattatore con una doppietta da ricordare.
Sono suoi infatti gli spunti di classe più lucenti in un pomeriggio positivo per la truppa di Dario Bonetti. E non solo per i tre punti finali.
Il Potenza, che solo sette giorni fa aveva bloccato il Pescara, è apparso ben poca cosa, forse perché reso ancor più vulnerabile dalle tante assenze difensive.
Il tecnico biancoverde stupisce tutti fin dall’avvio, mandando in campo una squadra per certi versi rivoluzionata. Dentro, dal primo minuto, Blanchard, Bettini, Locatelli e Cipolla. Fuori, a sorpresa, Berra e Franciel.
Ma chi storce il naso prima del calcio d’inizio deve ricredersi ben presto sulle scelte operate dall’ex allenatore della Dinamo Bucarest. Infatti, seppur senza giostrare su ritmi elevatissimi, la squadra di casa macina gioco e non rischia praticamente nulla.
Bettega, pur non nella sua migliore giornata, si rivela un alfiere decisivo per fare spazio e difendere le preziose geometrie del capitano De Angelis, ancora una volta tra i migliori in campo.
E anche se la manovra appare monca, vista l’emorragia di concretezza che attanaglia la corsia di destra formata da Birindelli e Locatelli, la Valle del Giovenco si dimostra molto più squadra di un Potenza francamente inguardabile.
Si arriva così al vantaggio pressoché immediato (17’), logica conseguenza della maggior qualità offerta dagli uomini di Bonetti. Lo firma Rebecchi, finalizzando in rete con un diagonale chirurgico.
Poi il match si mette sui binari che piacciono ai biancoverdi di casa, anche se Bettini comincia un duello personale con l’arbitro Ceccarelli di Terni. Un duello che alla fine riuscirà, se non a vincere, almeno a pareggiare. Il “cobra” chiede tre rigori, e almeno uno appare netto. E dopo che Rebecchi e lo stesso Bettini sprecano il raddoppio, ecco la doccia fredda. L’ingenuità di Blanchard, che atterra grossolanamente Catania, costa il rigore e quindi il pari potentino.
Ma nella ripresa il canovaccio non muta. Anzi, la Valle del Giovenco preme con maggior insistenza e a metà ripresa trova l’uno-due che, di fatto, decide l’incontro. Bettini finalmente riesce a farsi fischiare il penalty tanto voluto (Cesar ringrazia e dagli undici metri firma il suo primo sigillo in maglia biancoverde), e poi ancora Rebecchi con una penetrazione da sinistra trova il pertugio giusto per battere Tesoniero.
La giornata di gloria dei marsicani rischia però di sfumare quando il nuovo entrato Smith approfitta di una dormita della difesa di casa per insaccare indisturbato alle spalle di Bifulco il gol che riapre il match.
Ma il Potenza resta troppo brutto per essere vero e l’organizzazione della Valle del Giovenco consente a Bonetti di raccogliere la sua seconda vittoria da quando è arrivato ad Avezzano.
Note positive sicuramente l’eccelsa tecnica di Rebecchi, lo strapotere fisico di Molinari e una manovra corale decisamente in crescita. In negativo la condizione fisica di alcuni (Blanchard su tutti) e il non saper chiudere come si doveva un match dominato.
Ma, visto il periodo di crisi da cui sta uscendo la squadra, il 3-2 sul Potenza va benissimo così. E non chiamatelo scontro-salvezza: il club marsicano mira dritto ai play off.
Sono suoi infatti gli spunti di classe più lucenti in un pomeriggio positivo per la truppa di Dario Bonetti. E non solo per i tre punti finali.
Il Potenza, che solo sette giorni fa aveva bloccato il Pescara, è apparso ben poca cosa, forse perché reso ancor più vulnerabile dalle tante assenze difensive.
Il tecnico biancoverde stupisce tutti fin dall’avvio, mandando in campo una squadra per certi versi rivoluzionata. Dentro, dal primo minuto, Blanchard, Bettini, Locatelli e Cipolla. Fuori, a sorpresa, Berra e Franciel.
Ma chi storce il naso prima del calcio d’inizio deve ricredersi ben presto sulle scelte operate dall’ex allenatore della Dinamo Bucarest. Infatti, seppur senza giostrare su ritmi elevatissimi, la squadra di casa macina gioco e non rischia praticamente nulla.
Bettega, pur non nella sua migliore giornata, si rivela un alfiere decisivo per fare spazio e difendere le preziose geometrie del capitano De Angelis, ancora una volta tra i migliori in campo.
E anche se la manovra appare monca, vista l’emorragia di concretezza che attanaglia la corsia di destra formata da Birindelli e Locatelli, la Valle del Giovenco si dimostra molto più squadra di un Potenza francamente inguardabile.
Si arriva così al vantaggio pressoché immediato (17’), logica conseguenza della maggior qualità offerta dagli uomini di Bonetti. Lo firma Rebecchi, finalizzando in rete con un diagonale chirurgico.
Poi il match si mette sui binari che piacciono ai biancoverdi di casa, anche se Bettini comincia un duello personale con l’arbitro Ceccarelli di Terni. Un duello che alla fine riuscirà, se non a vincere, almeno a pareggiare. Il “cobra” chiede tre rigori, e almeno uno appare netto. E dopo che Rebecchi e lo stesso Bettini sprecano il raddoppio, ecco la doccia fredda. L’ingenuità di Blanchard, che atterra grossolanamente Catania, costa il rigore e quindi il pari potentino.
Ma nella ripresa il canovaccio non muta. Anzi, la Valle del Giovenco preme con maggior insistenza e a metà ripresa trova l’uno-due che, di fatto, decide l’incontro. Bettini finalmente riesce a farsi fischiare il penalty tanto voluto (Cesar ringrazia e dagli undici metri firma il suo primo sigillo in maglia biancoverde), e poi ancora Rebecchi con una penetrazione da sinistra trova il pertugio giusto per battere Tesoniero.
La giornata di gloria dei marsicani rischia però di sfumare quando il nuovo entrato Smith approfitta di una dormita della difesa di casa per insaccare indisturbato alle spalle di Bifulco il gol che riapre il match.
Ma il Potenza resta troppo brutto per essere vero e l’organizzazione della Valle del Giovenco consente a Bonetti di raccogliere la sua seconda vittoria da quando è arrivato ad Avezzano.
Note positive sicuramente l’eccelsa tecnica di Rebecchi, lo strapotere fisico di Molinari e una manovra corale decisamente in crescita. In negativo la condizione fisica di alcuni (Blanchard su tutti) e il non saper chiudere come si doveva un match dominato.
Ma, visto il periodo di crisi da cui sta uscendo la squadra, il 3-2 sul Potenza va benissimo così. E non chiamatelo scontro-salvezza: il club marsicano mira dritto ai play off.