Marco Verratti

INTERVISTA A LE PARISIEN

Verratti: io e il Psg. Buffon è speciale

Il campione abruzzese si racconta nel giorno del match di ritorno col Manchester United 

PARIGI. La passione per il calcio di Thomas Tuchel, il senso di appartenenza con il Psg, i compagni di squadra, un po’ di vita privata e l’ammirazione per Gigi Buffon. C’è tutto questo e altro nella lunghissima intervista a Marco Verratti che Le Parisien pubblica oggi, nel giorno del match di Champions League con il Manchester United. All’Old Trafford, nel successo per 2-0 dei parigini, l’italiano è stato tra i migliori in campo. “Io un leader? Nel calcio di oggi tutti i giocatori hanno un ruolo importante e poi a centrocampo c’è il cuore del gioco e molte cose possono dipendere da te. Mi sento importante come mi chiede l’allenatore, ma so che tutti devono essere leader nei rispettivi ruoli”, spiega Verratti, che finalmente ha risolto i problemi di pubalgia che lo hanno costretto a due operazioni e a lunghi periodi di riabilitazione. “È un problema delicato e complicato da risolvere, ma la seconda operazione mi ha cambiato la vita, ora mi sento bene dopo le partite e sono in grado di giocare ogni tre giorni senza problemi”. Parole che suonano come musica per il ct azzurro Roberto Mancini, ma anche per lo stesso Tuchel, uno molto apprezzato da Verratti per la sua duttilità tattica e per la capacità di trasmettere le proprie idee ai giocatori. “È un vantaggio usare diversi sistemi ed essere in grado di adattarsi all’avversario. Hai più possibilità di vincere una partita. Non è facile farsi capire dai giocatori, ma Tuchel riesce a entrare nelle nostre teste in pochi minuti e poi in partita ritrovi sempre quello che hai fatto in allenamento, ecco perché ci fidiamo ciecamente di lui” prosegue Verratti, che poi parla di rinnovo del suo contratto con il Psg: “Raiola e il club ne parlano, ma l’attuale accordo scade nel 2021. C’è tempo, comunque io non ho problemi a firmare un nuovo contratto con il Psg. Ho 27 anni, potrei finire la mia carriera qui se il club lo vuole, ma qualunque cosa accada, rimarrò sempre grato a Psg”. Ci sono anche domande sulla vita privata, su quel guaio con la polizia che lo beccò alla guida della sua auto e positivo al test dell’alcol (“Ho figli, la cosa più importante di tutte e ho capito certe cose, non succederà più”), sulla presunta separazione (“Può succedere di tutto nella vita, a 20 anni ho avuto il mio primo figlio, sono maturato in fretta”). Tutte cose che, assicura l’azzurro, “non hanno influito sulla mia professione”. Verratti vorrebbe essere giudicato per quello che fa in campo, non per certe notizie di gossip che archivia come “cazz...”. Meglio parlare del rapporto con i compagni di squadra. “Vado molto d’accordo con Thiago Silva, sto bene con tutti, ma gli amici che frequento fuori dal campo sono Neymar, Mbappè e Buffon. Gigi lo conoscevo, in Nazionale siamo stati molto insieme e l’ho subito trovato magnifico, ma qui lo vivo quotidianamente ed è un uomo meraviglioso. Al Psg si sono accorti tutti che è una persona speciale con cui puoi parlare di calcio, politica, arte, religione, di tutto”. Belle parole anche per Neymar, certezze sul futuro di Mbappè: “Oltre al talento che Dio gli ha dato è un grande professionista, ha tutto, sa come rimanere concentrato e come entrare nella storia del calcio, la sua mentalità farà la differenza, merita il meglio come giocatore e come persona”.