Windsurf, il vento di Maggetti è d’oro Bronzo per Musetti 

Altre due medaglie per l’Italia che sfiora il podio con il judo L’erede della Sensini dedica la medaglia al compianto Riva 

MARSIGLIA. Vela e tennis spingono l'Italia a Parigi. Soffia verso l'oro il vento di Marsiglia, con una bravissima Marta Maggetti che riporta il windsurf italiano sul gradino più alto del podio olimpico: la 28enne sarda delle Fiamme Gialle, campionessa mondiale nella classe iQFOil nel 2022, costruisce la vittoria regata dopo regata e nella finalissima scatta sulle rivali grazie a una traiettoria a sorpresa nel terzo intermedio, diventando imprendibile. Al Roland Garros, invece, Lorenzo Musetti fa la storia: in attesa del doppio Errani-Paolini, oggi, il 22enne carrarino vince la sfida per il bronzo con Felix Auger-Aliassime per 6-4 1-6 6-3 e regala al tennis italiano la prima medaglia olimpica dopo un'attesa lunga 100 anni: sfatato il tabù che durava dal bronzo conquistato, sempre a Parigi ma nel 1924, da Uberto De Morpurgo. «Per me è un sogno, sto vivendo un momento felicissimo e bellissimo della mia vita e della mia carriera», esulta. «Merito questa medaglia, ho fatto 4 finali senza titolo, ci voleva un regalino da queste Olimpiadi».
Doveva essere anche il giorno di Leonardo Fabbri, che si presentava nel peso con tutte le credenziali giuste per il podio: serata da dimenticare, con quattro nulli su sei (21,70 la misura migliore) e un quinto posto che sa di rimpianto. La squadra mista di judo ha perso la semifinale con la Francia della leggenda Riner e poi ha mancato il bronzo cedendo allo spareggio nella finalina col Brasile.
Windsurf: l’oro di Marta. Marsiglia non è il Poetto, la spiaggia di Cagliari davanti alla quale si allena, ma il mistral tanto atteso ha reso la baia francese il luogo ideale per Marta Maggetti per volare con il vento verso l'oro olimpico dei nuovi windsurf.
Ventiquattro anni dopo Alessandra Sensini e da quel 23 settembre 2000 in cui la grossetana portò l'Italia sul gradino più alto del podio a Sydney. La storia si ripete e ancora una volta è una donna, la ragazza venuta da Cagliari, classe '96, che alla seconda partecipazione a cinque cerchi dopo Tokyo incide il suo nome nell'iQFOil, la classe esordiente di windsurf che ha sostituito la RS:X. Ma in sostanza al di là dei nomi e delle formule sono tavole volanti, che non solcano il mare, e che hanno dato spettacolo nella finestra sul Mediterraneo della marina marsigliese. Nella finale a tre è stata geniale nella tattica, approfittando di un errore della britannica che era al comando e che era stata la migliore nelle serie di regate di qualificazione. Mentre l'inglese sbaglia, l'azzurra sceglie la traiettoria giusta e da terza si porta al comando. Ha capito che poteva sprintare, sorpassando le altre due e conquistato l'oro (argento Kantor, che ha abbracciato nella festa dell'acqua a regata finita, bronzo per Wilson). «Devo ancora capire cosa voglia dire questo successo», ha detto dopo lacrime di felicità Maggetti, lei che quando non solca l'acqua, pratica yoga e si rilassa disegnando. «Per me al momento c'è la grande emozione di avere vinto una regata, importantissima. Devo metabolizzare il tutto. Un momento straordinario nel quale voglio ricordare tutti quelli che mi sono stati vicini e che hanno contribuito ad arrivare a questa medaglia. Il momento più difficile è stato in semifinale quando ho dovuto lottare con i denti per accedere alla finale che voleva dire medaglia. È stata una settimana complessa, il vento ci ha fatto soffrire e oggi (ieri, ndc) il mistral finalmente è arrivato a soffiare ben disteso mi ha portato alla vittoria». E poi un pensiero a chi non c’è più: «Gigi Riva è stato un grande per tutta l'Italia e per noi sardi», ha detto l'azzurra, «questa medaglia poi la dedico ai miei familiari, ai tecnici, alla federazione, alle Fiamme Gialle che mi consentono di praticare questi sport che amo» Ottenuto il pass per Parigi, si è allenata anche sul Lago di Garda. Considerata l'erede di Sensini, Maggetti nel mare trasparente di casa è diventata il fenomeno della tavola: prima aveva provato con il volley, il basket e la ginnastica artistica, ma il richiamo del mare è stato più forte. E da quando aveva solo otto anni quella passione è andato crescendo, seguendo le orme del papà che è di casa al Windsurfing club di Cagliari. Nelle categorie giovanili vince praticamente tutto, a 17 anni il titolo mondiale all'RS:X Youth World Championship di Civitavecchia e l'argento al Mondiale under 19 di Cipro a luglio dello stesso anno. Molto legata alla sua terra, a fine 2017 per sostenere la campagna olimpica, assieme al collega e conterraneo Carlo Ciabatti, dà vita al progetto «Ajò to Tokyo2020» finalizzato alla ricerca di sponsorizzazioni tra le imprese e le istituzioni dell'isola. In Giappone chiude al quarto posto ma due anni più tardi si prende definitivamente la scena internazionale con l'oro mondiale a Brest nell'iQFOiL, la nuova classe olimpica del windsurf. Quella che con il mistral marsigliese l'ha spinta fino all'oro.
Primato nel nuoto. Nell’ultima finale della penultima giornata cade il secondo record del mondo di questa Olimpiade per il nuoto: la staffetta 4x100 mixed misti degli Stati Uniti (Ryan Murphy, Nic Fink, Gretchen Walsh e Torri Huske) ha conquistato il titolo alla Defense Arena di Nanterre grazie a uno strepitoso 3’37”43. Alle spalle degli americani, argento e record asiatico per la Cina (3’37”55).
Giorgio La Bruzzo