DOMANI SERA PESCARA IN CAMPO NELL'ANTICIPO
Zauri senza pace, lungo stop per Balzano
Sembra più grave del previsto l’infortunio del terzino biancazzurro, sospetta lesione del legamento e rischio intervento
PESCARA. La sfortuna ha deciso di continuare a tormentare Luciano Zauri. Dopo gli infortuni di Marco Tumminello e Luca Palmiero a Cosenza, a Cittadella è stata la volta di Antonio Balzano. Il terzino destro biancazzurro, durante uno scontro di gioco al Tombolato, a pochi spiccioli dalla fine del primo tempo, si è infortunato al ginocchio sinistro. Una torsione che ha fatto subito temere il peggio. Anche la risonanza magnetica di ieri ha confermato l’entità dell’infortunio per il 33enne difensore di Bitonto: sospetta lesione del legamento crociato del legamento del ginocchio sinistro. Oggi il referto degli esami strumentali verrà visionato dal professor Vincenzo Salini, il responsabile dell’area sanitaria biancazzurra, che dovrà valutare il quadro clinico. Il rischio operazione è molto alto e, se così fosse, Balzano rischierebbe 5-6 mesi di stop. Per Zauri è una brutta tegola, calcolando che l’ex Cagliari e Cesena era appena rientrato in campo dopo qualche settimana di stop per una distrazione capsulare al ginocchio destro. «Spero che non sia nulla di grave», aveva detto l’allenatore Luciano Zauri, nell’immediato dopo gara del Tombolato.
Tornando alla sfida di Cittadella, è emerso di nuovo il solito problema del Pescara, ovvero l’approccio negativo alla gara. Era già capitato contro Salernitana, Pordenone e Virtus Entella, e si è verificato anche martedì sera in Veneto, come ha sottolineato lo stesso allenatore a fine gara. Il Delfino ha meritato la sconfitta, anche se gran parte dei biancazzurri non sono d’accordo. «Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto», è l’analisi, per esempio, di Riccardo Maniero, che anche martedì è dovuto partire dalla panchina. «Tuttavia», continua la punta del Pescara, «abbiamo combattuto fino alla fine ed è la cosa più importante. Abbiamo fatto una buona gara e dispiace non aver raccolto punti. Per me è una sconfitta bugiarda». L’attaccante biancazzurro era in pole per una maglia da titolare, ma poi Zauri, anche a Cittadella, ha preferito puntare su Brunori. Maniero, dopo una preparazione atletica mirata, adesso è pronto. «Mi sto allenando bene e con una certa continuità», osserva il numero 19 del Delfino. «Aspetto la mia occasione e spero di farmi trovare pronto». La speranza, infatti, è quella di vederlo in campo già domani sera, quando all’Adriatico arriverà il Crotone di Stroppa. Zauri potrebbe dare una chance a Maniero e magari rilanciando anche Cristiano Del Grosso, nell’out mancino in difesa, al posto di Masciangelo. Quasi certo l’impiego (finalmente) del terzino Gabriele Zappa che a Cittadella, ma l’aveva fatto anche in precampionato, ha messo in mostra tutta la sua esplosività in fase di spinta. Zauri dovrebbe confermare il 4-3-3, ma non è escluso che possa modificarlo col trequartista alle spalle delle due punte Brunori-Maniero. Tuttavia, bisogna considerare che per Zauri risistemare il suo undici diventa sempre più complesso, vista l’assenza in contemporanea del playmaker e del centravanti titolare, ovvero Palmiero e Tumminello. L’assenza di questi due punti di riferimento non è di poco conto, specie per quanto riguarda Palmiero. In questo momento, forse, in attesa di buone notizie dall’infermeria, il Pescara dovrebbe limitare i danni, provando altre soluzioni. Magari anche con un 3-5-2 più equilibrato. Il tecnico marsicano spesso ha evidenziato di non appartenere al partito degli “allenatori integralisti” e di non essere schiavo di numeri e moduli. Le mosse le studierà con attenzione, per capire in che modo far rendere al massimo il suo Delfino, che segna tanto (9 reti), ma subisce anche parecchi gol. Il Pescara finora nei primi tempi ha avuto sempre grandi difficoltà e già lavorando sull’aspetto mentale all’approccio alla gara, sarebbe un bel punto di partenza.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Tornando alla sfida di Cittadella, è emerso di nuovo il solito problema del Pescara, ovvero l’approccio negativo alla gara. Era già capitato contro Salernitana, Pordenone e Virtus Entella, e si è verificato anche martedì sera in Veneto, come ha sottolineato lo stesso allenatore a fine gara. Il Delfino ha meritato la sconfitta, anche se gran parte dei biancazzurri non sono d’accordo. «Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto», è l’analisi, per esempio, di Riccardo Maniero, che anche martedì è dovuto partire dalla panchina. «Tuttavia», continua la punta del Pescara, «abbiamo combattuto fino alla fine ed è la cosa più importante. Abbiamo fatto una buona gara e dispiace non aver raccolto punti. Per me è una sconfitta bugiarda». L’attaccante biancazzurro era in pole per una maglia da titolare, ma poi Zauri, anche a Cittadella, ha preferito puntare su Brunori. Maniero, dopo una preparazione atletica mirata, adesso è pronto. «Mi sto allenando bene e con una certa continuità», osserva il numero 19 del Delfino. «Aspetto la mia occasione e spero di farmi trovare pronto». La speranza, infatti, è quella di vederlo in campo già domani sera, quando all’Adriatico arriverà il Crotone di Stroppa. Zauri potrebbe dare una chance a Maniero e magari rilanciando anche Cristiano Del Grosso, nell’out mancino in difesa, al posto di Masciangelo. Quasi certo l’impiego (finalmente) del terzino Gabriele Zappa che a Cittadella, ma l’aveva fatto anche in precampionato, ha messo in mostra tutta la sua esplosività in fase di spinta. Zauri dovrebbe confermare il 4-3-3, ma non è escluso che possa modificarlo col trequartista alle spalle delle due punte Brunori-Maniero. Tuttavia, bisogna considerare che per Zauri risistemare il suo undici diventa sempre più complesso, vista l’assenza in contemporanea del playmaker e del centravanti titolare, ovvero Palmiero e Tumminello. L’assenza di questi due punti di riferimento non è di poco conto, specie per quanto riguarda Palmiero. In questo momento, forse, in attesa di buone notizie dall’infermeria, il Pescara dovrebbe limitare i danni, provando altre soluzioni. Magari anche con un 3-5-2 più equilibrato. Il tecnico marsicano spesso ha evidenziato di non appartenere al partito degli “allenatori integralisti” e di non essere schiavo di numeri e moduli. Le mosse le studierà con attenzione, per capire in che modo far rendere al massimo il suo Delfino, che segna tanto (9 reti), ma subisce anche parecchi gol. Il Pescara finora nei primi tempi ha avuto sempre grandi difficoltà e già lavorando sull’aspetto mentale all’approccio alla gara, sarebbe un bel punto di partenza.
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