Il terzino biancazzurro Alessandro Crescenzi

serie a

Zeman al Pescara: a Cagliari niente figuracce

Oggi alle 15 la partita al Sant'Elia. Il tecnico dopo la retrocessione: il futuro? Chi vuole rimanere deve dimostrarmelo

PESCARA. La stagione dei disastri è praticamente finita per il Pescara dopo la matematica retrocessione in serie B. Il Delfino oggi pomeriggio sarà impegnato a Cagliari, ma non ha più niente da chiedere al campionato. Testa al prossimo anno, meglio programmare subito. Forsee anche Zdenek Zeman è proiettato alla prossima stagione, visto che ieri si è presentato in conferenza stampa con un’ora di ritardo. Passo lento, come sempre, solo un piccolo sorriso quando qualcuno gli fa notare le lancette. Probabilmente anche lui, in cuor suo, sa che da qui alla fine sarà solo uno stillicidio, dal momento che il Pescara, da lui non costruito, che sia chiaro, non avrà stimoli o quasi. «Non voglio fare brutte figure», è la prima preoccupazione di Zeman. «La squadra spero ci arrivi da sola» e poi lancia un messaggio. «Chi vuole rimanere qui con me il prossimo anno deve dimostrare che lo vuole con le prestazioni in campo non con le parole».
E nel prossimo campionato il boemo si ritroverà a gestire una rosa di quasi 50 calciatori. «In ritiro ne porterò 24, agli altri bisognerà una sistemazione», un bel problema per chi farà il mercato estivo. «Questa squadra ha dei buoni giocatori individualmente, ma non è riuscita a essere squadra», dice il boemo, facendo un piccolo bilancio. Ma quanti giocatori potranno essere adatti alla sua idea di calcio? «Qualcuno ha voglia di rimanere, però me lo deve dimostrare. In queste gare valuterò chi può darci una mano e chi no, non ho preclusioni per nessuno. Voglio vedere che risposte arrivano dal campo».
Zeman vuole giocarsi tutte le sue carte fino alla fine e non ha intenzione di perdere tutte le prossime gare, rischiando anche di “falsare” il campionato. «La mia squadra gioca sempre per vincere», osserva, ma chi direbbe che una squadra va in campo per perdere? E se qualcuno aspetta il debutto di qualche baby della Primavera, forse dovrà attendere il prossimo anno. «Li conosco quelli della Primavera», spiega. «Ho visto anche l’ultima partita giocata contro la Juventus», continua il boemo, «ma non faranno l’esordio in Prima squadra. Si dice che quando fai giocare i ragazzi della Primavera vuoi perdere. Comunque, ho già detto che diversi giovani del vivaio li porterò in ritiro». Oltre ai ragazzini della Primavera, Zeman vorrà anche i “suoi” giocatori, quelli in grado di esprimere il suo calcio. «Ci sono almeno venti giocatori che mi interessano, speriamo di poterci lavorare in estate», chiude senza sbottonarsi, prima di essere innescato dal ritorno nel calcio di Luciano Moggi. L’ex dg della Juve, da poco radiato dal calcio italiano, è diventato il nuovo consulente tecnico della formazione albanese di serie A del Partizani Tirana. «Lui ha detto che usciva dal calcio dieci, quindici anni fa. Invece, nonostante le sentenze, lui nel calcio c'è sempre. Non sono per niente sorpreso che sia rientrato nel calcio, e in Albania». «La cena con Kassanov? Abbiamo mangiato insieme, ma io ho parlato solo di cibo (ride, ndr). Della società parlano i dirigenti, non si è parlato di cosa voleva fare», Il commento di “Sdengo”, che oggi affronta la sua ex squadra, il Cagliari. «Esperienza negativa solo per i rapporti», dice, prima di dribblare le domande sulla formazione. «Non la dico, i giocatori sono più curiosi di voi e non la sanno». Gilardino non convocato e Bahebeck infortunato, potrebbe giocare l’ex Cerri al centro del tridente, mentre in difesa, al posto dello squalificato Biraghi, ci sarà Crescenzi.
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