A Roseto allarme-acqua: «Non bevetela»

A Voltarrosto manda cattivo odore, il sindaco chiama Ruzzo e Asl. Il Vomano esonda e allaga Scerne e la Statale 16

ROSETO. Venere ha fatto parecchi danni in provincia di Teramo. E di diverso genere. L’ultimo in ordine di tempo, probabilmente, sulle condotte idriche.

ROSETO. Il sindaco di Roseto, Enio Pavone, ieri pomeriggio ha diffuso una nota con cui invita i cittadini precauzionalmente a «non utilizzare l'acqua per uso alimentare». Molti cittadini hanno segnalato il cattivo odore proveniente dall'acqua del rubinetto.Il sindaco ha segnalato il fatto alla Ruzzo Reti e ha interesssato la Asl che provvederà a far analizzare l'acqua. Pavone ha dato ordine alla polizia municipale di avvertire a domicilio le famiglie della zona interessata, cioè via Salara a Voltarrosto.

VOMANO. Esonda Vomano e invade la statale 16, la zona artigianale e parte dell’abitato di Scerne. Intorno alla mezzanotte di martedì la frazione risultava sommersa da acqua e detriti. «E’ una vergogna che il Vomano debba straripare proprio in prossimità della foce, sono anni che chiediamo la pulizia del letto e argini ma il Comune di Roseto fa orecchie da mercante». Allarga le mani un anziano che abita in via delle Paludi a Scerne. Nel quartiere serpeggia la rassegnazione. Un residente vicino l’autorimessa delle autolinee “Capuani” anch’essa messa a dura prova, aggiunge: «ogni volta che c’è un alluvione Scerne trema, il pericolo di essere sommersi dall’acqua è reale». L’emergenza è durata fino alle 3 quando il livello delle acque si è abbassato. D’altronde l’Enel fa sapere che «Nell'alta valle del Vomano, dall'11 novembre ad oggi, è caduta pioggia per circa 200 milioni di metri cubi di acqua, pari al quantitativo che mediamente si registra in 3 mesi. Gli impianti Enel hanno contribuito a mitigare e regolare gli effetti delle precipitazioni. In particolare, l'acqua caduta a monte dell'invaso di Provvidenza, che ha una capacità di 1 milione di metri cubi, è stata interamente sollevata e accumulata nel lago di Campotosto, più a monte, evitando che si riversasse a valle». Ieri mattina l’assessore provinciale alla viabilità Elicio Romandini ha fatto un sopralluogo sul posto: «il fiume non ha rotto gli argini, l’acqua ha invaso la zona dai canali del Consorzio di bonifica nord», spiega, «noi stiamo per varare un progetto, finanziato dal ministero dell’Ambiente, che metterà in sicurezza l’area. Organizzerò un incontro con i residenti per spiegarlo. Con 3 milioni 600mila euro, grazie a un grande collettore intercetteremo i canali verso il mare e con un dispositivo impediremo all’acqua del Vomano di entrare nei canali».

PINETO. A Pineto nel Calvano le correnti marine hanno scaraventato all’interno del canale numerose imbarcazioni del vicino allaggio dei pescatori. A Borgo Santa Maria invece sono scoppiate le polemiche sulla nuova chiusura della provinciale 28 per Atri che, dopo una prima riapertura è stata interdetta al traffico per frane laterali e avvallamenti del manto stradale dove si stavano svolgendo i lavori della Provincia .

VALLE CASTELLANA. Scuole chiuse fino a sabato a Valle Castellana (oggi anche a Crognaleto). I danni sono parecchi. «Le piogge e la scarsa manutenzione stanno creando un enorme disagio alla popolazione», dichiara Domenico Marinelli, evidenziando come vi siano state 25 frane e il fiume non sia sotto controllo. «La strada provinciale 48 Valle Castellana-Pietralta è rimasta chiusa per molte ore a causa di una frana di alberi e fango, poi, nella tarda notte del 13 novembre, è stata riaperta grazie al volenteroso intervento dei fratelli Simone ed Andrea Giovannini, coadiuvati dall'assessore Giusi Giovannini. La provinciale 49 per Ascoli è chiusa da oltre 30 ore, la situazione peggiore è nel tratto tra Cesano e Collegrato».

PIETRACAMELA. Territorio martoriato a Pietracamela. Due le emergenze maggiori. La prima è la frana sulla strada provinciale, poco dopo il bivio con la Statale 80, che ha isolato Pietracamela e Intermesoli. La Provincia ieri ha tentato di rimuoverla ma è stato impossibile, per cui è stata aperta in serata una strada di fortuna fra Fano e Intermesoli, solo per i mezzi di soccorso. La seconda riguarda Rio Porta. A causa dello sbarramento causato da una centrale di captazione della Sea a valle di Pietracamela, il torrente è esondato e ha invaso il centro del paese, creando un fiume sulla strada e nella piazza principale. Il sindaoc Antonio Di Giustino informa che i tecnici sono riusciti ad aprire gli sbarramenti della centrale favorendo il deflusso e la situazione nel pomeriggio è tornata normale.

BELLANTE. E’ un’esondazione annunciata quella del Tordino a Mulino San Nicola, a Bellante. I cittadini di via Amendola fanno notare: «Avevamo ragione». Già nel maggio 2011, infatti, il Tordino ruppe gli argini nello stesso punto di ieri. Due anni fa, i residenti fecero un esposto: «la zona fu visionata dai funzionari dell’ufficio tecnico comunale, dal vicesindaco e dai responsabili del Genio Civile, a cui spiegammo che gli interventi dovevano essere fatti a monte del punto critico da noi segnalato. E invece furono fatti, inutilmente, a valle: ora citeremo tutti per danni».

COSTE SANT’AGOSTINO. Un fiume viene giù dalla salita di Coste Sant’Agostino. I tombini, evidentemente otturati, non riescono raccogliere l’acqua caduta con la pioggia, che così comincia la sua discesa “torrenziale” lungo l’asfalto di via Referza. Rabbia e delusione nei residenti della zona, a causa dei disagi per la circolazione e dei locali allagati anche da 50 centimetri di acqua. Ora loro si domandano: «visto che la perturbazione Venere era prevista, dov’era e dov’è l’amministrazione?». (d.f.-s.p.-l.t.)