Abusi edilizi, scatta il sequestro
Locali commerciali trasformati in appartamenti senza licenza
MARTINSICURO. I locali vengono trasformati in appartamenti senza una regolare concessione edilizia, ma puntuale arriva il sequestro preventivo del piano terra di un immobile privato. Ieri l’altro i carabinieri della stazione di Martinsicuro, di concerto con il comando della polizia municipale, hanno messoi sigilli a parte di un palazzo di via L’Aquila. Il provvedimento di sequestro cautelare dell’edificio è stato disposto dalla procura di Teramo, sulla scorta di un lavoro d’indagine delle forze dell’ordine. Tutta la vicenda è nata da alcune segnalazioni, visto che nell’edificio di via L’Aquila (una traversa di via Roma, nella zona più centrale di Martinsicuro) erano in corso alcuni lavori di trasformazione di alcuni locali, al piano terra, in appartamenti residenziali. Secondo l’indagine, il proprietario dell’immobile (un uomo del posto) aveva in mente di realizzare 7 mini appartamenti, attraverso la divisione dei vari spazi. A quanto pare, cinque delle nuove unità immobiliari erano in pratica già state realizzate. Gli altri due alloggi sarebbero stati ricavati a breve.
L’ordinanza di sequestro preventivo di parte dell’immobile trae giustificazione dal fatto che le opere erano in corso di realizzazione senza le necessarie autorizzazioni. In poche parole, i lavori di trasformazione dei locali erano il frutto di veri e propri abusi edilizi. Carabinieri e vigili urbani, nei giorni scorsi, hanno effettuato delle verifiche su cosa stesse realmente accadendo nella palazzina di via L’Aquila, per poi rimettere un dettagliato rapporto alla magistratura che ha disposto il sequestro del cantiere. Sulle due saracinesche del piano terra sono stati apposti i sigilli, in attesa poi che l’indagine produca i suoi effetti. Va detto che, almeno in una prima fase, si era pensato di apporre i sigilli all’intera palazzina (visto che anche nel sottotetto sono in corso dei lavori per i quali è stata richiesta una sanatoria), ma poi ragioni di opportunità hanno consigliato di limitare il sequestro solo ai locali ricavati al primo piano. Nell’edificio, infatti, abitano alcune persone che hanno preso in locazione alcuni appartamenti, e sequestrare tutto lo stabile avrebbe imposto, probabilmente, di doverlo sgomberare. Il provvedimento adottato dalla magistratura, per il momento, ha imposto in ogni caso lo stop ai lavori. La vicenda, da un punto di vista procedurale, andrà comunque avanti, in attesa di conoscere le mosse successive.
L’ordinanza di sequestro preventivo di parte dell’immobile trae giustificazione dal fatto che le opere erano in corso di realizzazione senza le necessarie autorizzazioni. In poche parole, i lavori di trasformazione dei locali erano il frutto di veri e propri abusi edilizi. Carabinieri e vigili urbani, nei giorni scorsi, hanno effettuato delle verifiche su cosa stesse realmente accadendo nella palazzina di via L’Aquila, per poi rimettere un dettagliato rapporto alla magistratura che ha disposto il sequestro del cantiere. Sulle due saracinesche del piano terra sono stati apposti i sigilli, in attesa poi che l’indagine produca i suoi effetti. Va detto che, almeno in una prima fase, si era pensato di apporre i sigilli all’intera palazzina (visto che anche nel sottotetto sono in corso dei lavori per i quali è stata richiesta una sanatoria), ma poi ragioni di opportunità hanno consigliato di limitare il sequestro solo ai locali ricavati al primo piano. Nell’edificio, infatti, abitano alcune persone che hanno preso in locazione alcuni appartamenti, e sequestrare tutto lo stabile avrebbe imposto, probabilmente, di doverlo sgomberare. Il provvedimento adottato dalla magistratura, per il momento, ha imposto in ogni caso lo stop ai lavori. La vicenda, da un punto di vista procedurale, andrà comunque avanti, in attesa di conoscere le mosse successive.