Abusi su soldatesse di Ascoli, coinvolto anche Parolisi
La procura militare di Roma pronta a indagare una decina di soldati per i rapporti sessuali tra sottufficiali e soldatesse della caserma di Parolisi: l’indagine nata dopo gli accertamenti del delitto di Melania Rea
TERAMO. Sono una decina i soldati che potrebbero essere indagati dalla procura militare di Roma per i rapporti sessuali tra sottufficiali e soldatesse della caserma di Ascoli Piceno, la stessa dov’era in servizio Salvatore Parolisi, il caporale maggiore in carcere da un anno per l’omicidio della moglie, Melania Rea. Lo rivela Panorama. L’indagine della procura militare è nata dagli accertamenti scattati dopo il delitto di Melania. I soldati coinvolti, tra cui lo stesso Parolisi, dovrebbero rispondere a vario titolo di 3 ipotesi di reato: minaccia a inferiore per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, minaccia o ingiuria a un inferiore e violata consegna. Il codice penale militare, infatti, ancora non contempla le molestie sessuali. Secondo il settimanale, il procuratore militare di Roma, Marco De Paolis, ha ascoltato circa 200 persone tra ufficiali, sottufficiali e soldatesse, alcune ormai fuori dalle forze armate, e ha raccolto un’ampia documentazione che porterà alla fase decisiva dell’inchiesta.
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