d’egidio: «qual è il ruolo di core tra comune e provincia?» 

Acquisto ex sede Bankitalia, Azione punge

TERAMO. «Sull’acquisto dell’ex sede della Banca d’Italia di via Carducci quali giochi politici tra le amministrazioni comunale e provinciale? E qual è il ruolo di Andrea Core, che è consigliere...

TERAMO. «Sull’acquisto dell’ex sede della Banca d’Italia di via Carducci quali giochi politici tra le amministrazioni comunale e provinciale? E qual è il ruolo di Andrea Core, che è consigliere comunale e vice presidente della Provincia e che ha proposto alla stessa di acquistare il palazzo? La competizione tra i due enti è ben lontana dal buon senso e non giova ai cittadini». A porre questi interrogativi ieri in una conferenza stampa tenuta nella sede provvisoria del municipio, proprio nel palazzo ex Banca d’Italia oggetto del contendere, il consigliere di minoranza del gruppo misto Alessio D’Egidio, esponente di Azione. E lo ha fatto partendo dalla volontà dei due enti, espressa in due delibere del 18 luglio, di acquistare lo storico e centrale palazzo a un milione e 300mila euro. Il Comune vi è in affitto al canone annuo di 95.208 euro. «Il 15 maggio la Banca d’Italia ha inviato una lettera a Comune e Provincia per proporre l’acquisto dell’immobile», ha proseguito, «la mattina del 18 luglio in un consiglio provinciale straordinario la Provincia, su proposta di indirizzo politico di Core, delibera la volontà di acquistare il palazzo; nel pomeriggio la giunta comunale delibera un documento di indirizzo amministrativo con la stessa volontà, in forte ritardo, ma il sindaco D’Alberto era impegnato nei rimpasti». D’Egidio incalza: «Core a maggio era consigliere comunale capogruppo di “Insieme possiamo” e non poteva non sapere dell’indirizzo amministrativo, ma ha proposto con un indirizzo politico l’acquisto alla Provincia, dove siede grazie allo status di consigliere di Teramo. Qual è, quindi, il suo ruolo?». E conclude: «L’acquisto del palazzo è utile per il Comune e se dovesse arrivare in consiglio lo voterò».
Secca la risposta di Core: «Nessuna competitività tra Comune e Provincia, nessuna trattativa al rialzo e nessun gioco politico, ma la risposta di due enti alla Banca d’Italia per mantenere pubblico un palazzo di pregio. In Provincia abbiamo approvato un atto in consiglio, in Comune l’atto è solo della giunta e dovrà essere portato in consiglio, ma l’ente può far valere la prelazione come affittuario». (a.d.f.)