Addio a Ripani, creò il polo delle borse
Aveva 87 anni. La sua pelletteria, nata a Villa Rosa, ora è gestita dai figli a Tortoreto. È stato presidente dell’Alba calcio
MARTINSICURO. Il settore della pelletteria vibratiana saluta uno dei suoi storici fondatori, Aldo Ripani, scomparso domenica a 87 anni e i cui funerali si svolgeranno oggi alle 10 nella chiesa di San Gabriele a Villa Rosa di Martinsicuro.
Nato a Tortoreto, Ripani si era trasferito a Villa Rosa dopo aver sposato Liberata e in gioventù ha avuto una macelleria. Sempre a Villa Rosa, nel 1967 fondò l’azienda di pelletteria che porta il suo nome. Di fatto è stato uno degli imprenditori che hanno dato l’avvio al polo manifatturiero vibratiano delle borse, che per anni è stato tra i più importanti in Italia. Tra gli anni Settanta e Ottanta, anche grazie alla collaborazione tra diverse realtà imprenditoriali come il consorzio di produttori Omnia, l’attività produttiva di Ripani si espanse. Nel 1994 avvenne il passaggio del testimone da papà Aldo ai figli Carla, Gabriella e Giorgio nella nuova sede produttiva di Tortoreto. L’eredità imprenditoriale di Aldo è stata raccolta nel modo migliore dai figli, che hanno saputo esportare il brand Pelletterie Ripani oltre i confini nazionali. Tuttora le borse Ripani prodotte nello stabilimento di Tortoreto vengono apprezzate e vendute in tutto il mondo.
La Val Vibrata ricorderà Aldo Ripani anche per la sua attività in campo associativo: fu tra i primi, infatti, a promuovere presso le istituzioni il controllo selettivo della sovrappopolazione della selvaggina. Indimenticabile anche la sua passione e il suo amore per lo sport, culminato con la presidenza dell’Alba Adriatica calcio. «Resterà», è il ricordo di chi lo ha conosciuto come imprenditore e come uomo, «per le nuove generazioni un esempio di intraprendenza e amore per il lavoro, la famiglia e la comunità, a cui ha dato molto». «Con Aldo Ripani scompare un pezzo della storia imprenditoriale del nostro territorio», è il ricordo del sindaco di Tortoreto, Domenico Piccioni, che conclude: «Uomo garbato, lungimirante, un industriale di spessore che non sarà dimenticato».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Nato a Tortoreto, Ripani si era trasferito a Villa Rosa dopo aver sposato Liberata e in gioventù ha avuto una macelleria. Sempre a Villa Rosa, nel 1967 fondò l’azienda di pelletteria che porta il suo nome. Di fatto è stato uno degli imprenditori che hanno dato l’avvio al polo manifatturiero vibratiano delle borse, che per anni è stato tra i più importanti in Italia. Tra gli anni Settanta e Ottanta, anche grazie alla collaborazione tra diverse realtà imprenditoriali come il consorzio di produttori Omnia, l’attività produttiva di Ripani si espanse. Nel 1994 avvenne il passaggio del testimone da papà Aldo ai figli Carla, Gabriella e Giorgio nella nuova sede produttiva di Tortoreto. L’eredità imprenditoriale di Aldo è stata raccolta nel modo migliore dai figli, che hanno saputo esportare il brand Pelletterie Ripani oltre i confini nazionali. Tuttora le borse Ripani prodotte nello stabilimento di Tortoreto vengono apprezzate e vendute in tutto il mondo.
La Val Vibrata ricorderà Aldo Ripani anche per la sua attività in campo associativo: fu tra i primi, infatti, a promuovere presso le istituzioni il controllo selettivo della sovrappopolazione della selvaggina. Indimenticabile anche la sua passione e il suo amore per lo sport, culminato con la presidenza dell’Alba Adriatica calcio. «Resterà», è il ricordo di chi lo ha conosciuto come imprenditore e come uomo, «per le nuove generazioni un esempio di intraprendenza e amore per il lavoro, la famiglia e la comunità, a cui ha dato molto». «Con Aldo Ripani scompare un pezzo della storia imprenditoriale del nostro territorio», è il ricordo del sindaco di Tortoreto, Domenico Piccioni, che conclude: «Uomo garbato, lungimirante, un industriale di spessore che non sarà dimenticato».
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